“A meno che non cada un meteorite, siamo in zona gialla”. Non lascia spazio a dubbi, la dichiarazione del presidente Luca Zaia alla vigilia della riunione del 23 aprile della “Cabina di regia” per assegnare i nuovi colori alle diverse zone d’Italia. Con la riapertura della “fascia gialla” prevista dal Governo a partire dal 26 aprile, dalla prossima settimana il Veneto sarà una delle regioni in cui si applicheranno le misure meno restrittive per il contenimento del contagio da Covid-19.
I numeri del Veneto giallo
Riguardo ai principali parametri presi in considerazione per la classificazione, l’Rt in Veneto è oggi a 0,71 e l’incidenza a 126,8. Ma anche l‘occupazione ospedaliera in area non critica (al 20%) e in terapia intensiva (al 22%) è ben al di sotto delle soglie d’allarme. Nello specifico, i ricoveri sono scesi a 1.654 (-31), con 229 pazienti-Covid (-7) ad aggiungersi ai 268 non-Covid in area critica Tant’è che la Regione ha potuto prestare alle Marche in emergenza 2 macchine per la respirazione in rianimazione. “In questo momento possiamo farlo, 20 giorni fa no”, sottolinea il presidente della Regione.
Le richieste del Veneto al Governo
Oggi pomeriggio, 22 aprile, alle 15.30 si riunirà nuovamente la Conferenza delle Regioni dopo l’approvazione del nuovo decreto da parte del Governo. “Qualche perplessità ce l’abbiamo”, ammette Zaia, ricordando che, trattandosi di un decreto legge e non di un Dpcm, non ha richiesto il consenso delle Regioni.
Il presidente ha specificato anche quale sarà la posizione che porterà al tavolo: “Ritengo che il Governo debba rivalutare le linee guida elaborate dai Dipartimenti di prevenzione della Regioni, portando avanti istanze non politiche, condivise anche da Comuni e Province. Spero vivamente che il presidente del Consiglio riprenda in mano il dossier, perché tutti possono cambiare idea”. In particolare, Zaia chiede di rivedere il coprifuoco alle 22 e la percentuale di scuola in presenza, visto che “gestire una situazione al 70% sarebbe complicato”.
Scuole e case di riposo
L’assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin, ha invece fornito i numeri relativi ai positivi nelle scuole e a positivi e decessi nelle case di riposo. Gli eventi, ovvero le situazioni in cui si è trovato un positivo, in ambito scolastico dal 7 gennaio al 22 aprile sono stati in totale 4.723, con 6.281 studenti positivi (76.905 in isolamento e quarantena) e 752 docenti ed operatori positivi (5.968 isolamenti). Al 22 aprile, gli eventi attivi sono 999, con positivi 1.409 studenti (16.816 in isolamento) e 141 tra docenti e operatori (1.255 in isolamento o quarantena). A testimoniare l’efficacia della vaccinazione sono invece i dati sulle case di riposo. Gli ospiti positivi, il primo gennaio, erano 3.580 e a fine marzo solo 48. E i decessi sono passati dagli 892 di gennaio ai 38 di marzo.