Sono ore cruciali per conoscere i contenuti del nuovo Dpcm, che subentrerà a quello in vigore fino al 5 marzo e ci accompagnerà per un altro mese, Pasqua compresa. Una delle novità derivanti dal cambio di Governo dovrebbe essere infatti l’anticipazione delle misure, evitando di renderle note ai territori solo all’ultimo momento e consentendo così di adeguarsi per tempo alle nuove restrizioni.
Ma c’è anche un’altra novità, più imminente. Perché se resta il venerdì la giornata in cui Ministero e Istituto Superiore di Sanità presentano l’esito del monitoraggio sull’andamento della pandemia, i passaggi di fascia adesso diventeranno operativi solo dal lunedì successivo. Il Veneto, però, confida di poter restare ancora “giallo”.
I dati
Il presidente della Regione, Luca Zaia, ha dedicato solo in parte il quotidiano punto stampa di venerdì 26 febbraio al coronavirus. Del resto, in questo momento contano in pratica solo i dati del bollettino. Che propongono alcuni numeri positivi e altri meno. Cifre, comunque, che non dovrebbero al momento determinare un passaggio in arancione. L’ultima rilevazione dell’Rt stimata dalla Regione è quella che attesta il coefficiente di trasmissione attorno a 0,90/0,91, ovvero ancora sufficientemente sotto la soglia dell’1, che fa scattare automaticamente il passaggio al livello successivo.
Anche il dato dei ricoveri è rassicurante. Stabili (a quota 134) le terapie intensive (106 i positivi), calano di 20 unità i ricoveri in area non critica, toccando quota 1.197, di cui 784 ancora positivi. È però il primo giorno, nel 2021, in cui sale il numero degli attualmente positivi, ora pari a 23.439. E, con 1.174 nuovi casi riscontrati su 38.483 tamponi effettuati, anche l’incidenza fa un piccolo passo verso l’alto, raggiungendo il 3,05%. L’ultima statistica sui vaccinati parla invece di 204.744 pazienti sottoposti ad almeno una dose, di cui 110.588 hanno completato il ciclo con entrambe le somministrazioni.
I nuovi direttori generali
Zaia ha dedicato gran parte dell’incontro con gli organi di informazione alla presentazione della nuova squadra dei direttori generali di Ulss e aziende sanitarie regionali. Con molti direttori andati in pensione, qualche spostamento e poche conferme nel gruppo, selezionato tra i 101 che hanno risposto al bando, che guiderà la sanità regionale per i prossimi 3 anni, con possibilità di conferma per altri 2. «Spetta loro – ha sottolineato il presidente – un impegno non facile, ma mi sembra che ognuno di loro abbia le prerogative per fare un buon lavoro e le caratteristiche utili per contesto, problematiche e idea di sviluppo per le singole Ulss».
Il posto di Luciano Flor, passato dall’Azienda ospedaliera di Padova alla direzione regionale della Sanità, è stato preso da Giuseppe Dal Ben, fino ad oggi all’Ulss 3 Serenissima. Nella rotazione, a Venezia va, dalla “5” Polesana, Edoardo Contato. E a Rovigo Patrizia Simionato, che lascia l’Azienda Zero a Roberto Toniolo. Novità anche nell’altra Ulss veneziana, la “4” del Veneto orientale, con Mauro Filippi, primo direttore d’Italia, ha sottolineato Zaia, a essere laureato in scienze infermieristiche. Il suo predecessore, Carlo Bramezza, va alla “7” Pedemontana. Confermati Francesco Benazzi alla “2” della Marca Trevigiana e Nicola Girardi alla “9” Scaligera, completano il quadro Maria Grazia Carraro (“1” Dolomiti), Paolo Fortuna (“6” Euganea), Maria Giuseppina Bonavina (“8” Berica), Callisto Bravi (Azienda ospedaliera di Verona) e Patrizia Benini (Iov).