La Regione Veneto ha “già abbozzato” la nuova ordinanza per fronteggiare la delicata fase di contrasto alla pandemia da coronavirus. Lo ha annunciato il presidente Luca Zaia, spiegando che “spero di presentarla già domani e comunque non oltre giovedì, per farla entrare in vigore venerdì”. E ha approfondito anche la strategia. Che coinvolgerà anche le Regioni confinanti.
Lavoro comune verso l’ordinanza
“Mi sto coordinando – ha spiegato Zaia – con i colleghi presidenti delle Regioni gialle confinanti, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna, per redigere ordinanze che siano sostanzialmente in linea tra loro. Stiamo prendendo in considerazioni più ambiti, puntando in particolare sul tema degli assembramenti per venire fuori da questa emergenza. Pensiamo di prevedere misure restrittive non coercitive, ma che facciano comunque in modo che quanto fatto possa essere d’aiuto agli operatori della sanità. Una sorta di resumé di buone pratiche, che possiamo fare tutti senza sacrifici, con l’aggiunta di qualche novità, anche di senso civico, a cui sto pensando da un po’”.
L’area gialla
Il presidente ha poi commentato la conferma del Veneto in area gialla nazionale.
“Cerchiamo di guadagnarcela fino in fondo, che non è scolpita sulla pietra – ha ricordato Zaia – Anche perché non è automatico, se le cose non funzionano, il passaggio per l’area arancione: si può finire direttamente in lockdown”.
Il bollettino, alla mattina del 10 novembre, parla tra l’altro di 1.696 ricoverati (+116), 210 terapie intensive (+7) a cui aggiungerne altre 319 non Covid, 84.255 positivi da inizio emergenza (+2.763 in 24 ore), di cui attualmente positivi 50.250.
Novità per le cure a domicilio
In attesa della nuova ordinanza, la Giunta ha intanto approvato un protocollo innovativo per le cure domiciliari per le persone che non hanno necessità di cure ospedaliere.
“Anche a marzo – ha premesso Zaia – la nostra forza è stata quella di non aver ospedalizzato tutti i malati, portando così al collasso il sistema. La novità principale è quindi quella che il 70% di coloro che si presenteranno in pronto soccorso torneranno a casa. E questo perché abbiamo capito che la stragrande maggioranza dei malati di Covid può curarsi efficacemente a casa propria”.
Saturimetri e ossigeno terapia per i malati a casa
Per garantire la salute di tutti i Veneti, la Regione ha così aggiunto nel protocollo un “quid” in più: la consegna dei saturimetri e la possibilità di effettuare, per quanto possibile e praticabile, l’ossigeno terapia a domicilio, portando le bombole a casa di chi ne ha bisogno per qualche giorno. L’Azienda Zero ha già iniziato le pratiche per l’acquisto di 100.000 saturimetri e, tramite i medici di base, si sta già iniziando la distribuzione nelle Ulss che ne hanno a disposizione.
“Questo – ha spiegato il presidente – ci permette di fare una sorta di telemedicina. Il paziente si misurerà in autonomia, con una semplice “molletta” sul dito, la saturazione del sangue, comunicandola con il portale di biosorveglianza al medico di base, che valuterà l’eventuale necessità di ricovero”.
Venerdì il Consiglio regionale varerà la legge per superare i problemi di privacy della nuova app di biosorveglianza.
Ottimo; questa è anche prevenzione