Veneto e Friuli Venezia Giulia hanno concertato una nuova ordinanza con disposizioni anticontagio da Covid-19, che entreranno in vigore dalla mezzanotte di venerdì 11 dicembre e scadranno il 16 gennaio, insieme con il DPCM attualmente in vigore.
Le misure, illustrate dal presidente della regione Luca Zaia durante il quotidiano punto stampa di aggiornamento sull’emergenza coronavirus dall’unità di crisi della Protezione Civile di Marghera, puntano ancora una volta a contenere il rischio di assembramenti.
La nuova ordinanza
L’ordinanza, definita da Zaia una sorta di “atto dovuto” che riporta il Veneto in una sorta di fascia “giallo plus”, riprende innanzitutto alcuni principi cardine come l’uso della mascherina e gli assembramenti.
Per i negozi si ripropone l’obbligo di presenza contemporanea, oltre ai dipendenti, di un solo cliente fino ai 40 mq, come previsto da un DPCM di aprile, e, al di sopra di questa soglia, un cliente in più ogni 20 mq di superficie di vendita lorda. Per i mercati all’aperto, si deve cercare di perimetrarli “ove possibile”, separando ingressi e uscite.
Tra le novità, l’anticipazione alle 11, nei bar, dell’orario a partire dal quale scatta l’obbligo di consumazione al tavolo, limitando quindi la possibilità di consumazione in piedi alla colazione delle prime ore del mattino. Si è poi deciso di spostare tra le 10 e le 12 l’orario preferenziale consigliato per gli acquisti degli over 65 nei supermercati. “Abbiamo preso questa decisione – spiega Zaia – perché le prime ore del mattino sono troppo fredde e gli anziani quindi preferiscono non uscire di casa con certe temperature. La nuova ordinanza conferma invece tutte le prescrizioni relative alla ristorazione. Così come la regolamentazione dell’effettuazione dei tamponi da parte dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, che sono ancora rivestiti del ruolo di autorità sanitaria.
La campagna vaccinale
Sul tema dei vaccini, il presidente del Veneto ha ricordato le 3 fasi trimestrali del piano vaccinale nazionale. Si partirà da gennaio a marzo con il personale sanitario, gli ospiti delle Rsa e le categorie più a rischio. La seconda fase, da marzo a giugno, riguarderà la popolazione con rischio meno elevato.
Nell’ultima fase, da giugno a settembre, il vaccino sarà invece messo a disposizione a tutti i residenti del Veneto che, volontariamente, sceglieranno di sottoporsi alla vaccinazione.
“Questo – ha precisato Zaia – è il piano. Ma resta il condizionale, perché tutto dipende dalle autorizzazioni da parte delle autorità sanitarie italiane ai vari vaccini. Perché non dobbiamo dimenticare che, nel resto del mondo, le campagne vaccinali sono già partite. E, in prospettiva, ribadisco che si andrà verso il passaporto sanitario”.
Dati e classificazioni
Domani, come ogni venerdì, arriverà la nuova definizione dei colori delle diverse regioni.
Il Veneto mira a restare in fascia gialla, come fatto dall’introduzione della classificazione. “C’è una timida flessione dei dati – ha commentato il governatore – ma ancora non tale per poter far festa. L’Rt si sta oggettivamente abbassando, ma aspettiamo che lo dica ufficialmente il Comitato Tecnico Scientifico”.
Commentando i dati delle ultime 24 ore, Zaia ha in particolare tenuto a chiarire il tema dei nuovi positivi.
“Sono 4.197, compreso il carico di un privato che ha effettuato i test nei giorni scorsi e ha ora caricato i dati. Ma bisogna guardare alla percentuale di incidenza delle positività sul totale dei tamponi effettuati. E in Veneto è del 7,27% sui 57.691 tamponi, tra molecolari e antigenici, dell’ultimo giorno. Anche se i 35.774 rapidi non li troverete sul bollettino nazionale”. Quanto ai ricoveri, con i nuovi 11 ingressi in terapia intensiva a quota 357 si è intanto superato di un’unità il tetto massimo toccato a marzo.