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Coronavirus. Zaia: pronti per il picco, no agli assembramenti

Coronavirus. Zaia: pronti per il picco, no agli assembramenti

Dalle tende fuori dagli ospedali, all’app per seguire i malati a casa, il Veneto si sta preparando ad affrontare il picco del contagio da coronavirus atteso per la settimana del 20 novembre.
Ma potrebbe non bastare, lancia l’allarme il presidente del Veneto, Luca Zaia: «Siamo pronti per il peggio, il sistema sanitario per ora regge, ma la preoccupazione è tanta, perché non ce la faremo mai senza la collaborazione della popolazione. C’è assolutamente il rischio che gli assembramenti ci portino in fascia arancione. Ed è dunque sugli assembramenti che dobbiamo lavorare», ha dichiarato in occasione del punto della situazione dall’unità di crisi presso la sede della Protezione civile di Marghera.

Le misure contro gli assembramenti

Zaia ha quindi annunciato che, nei prossimi giorni, l’assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin, incontrerà in videoconferenza i sindaci dei Comuni capoluogo, chiedendo collaborazione per arrivare a definire misure volte a contenere le occasioni di diffusione del virus, in particolare nei fine settimana.
«Gli assembramenti – sbotta Zaia – non sono accettabili e affronteremo se necessario questa partita con provvedimenti specifici. Sono imbarazzanti le foto di piazze strapiene dove si vive come se non ci fosse un domani».

«Penso – prosegue – che la stragrande maggioranza dei Veneti sia gente per bene. Ma, per colpa di pochi, rischiamo tutti di rimetterci. Ci vuole rispetto per chi soffre e per gli operatori che rischiano la propria vita per venire fuori da questa situazione. Ho invece purtroppo l’impressione che il problema da comune sia diventato individuale ed esclusivamente ospedaliero. Qui non si tratta di politica, ma di etica e di senso civico».

Tende e app

Sul fronte ospedaliero, intanto, il presidente ha reso noto che nelle prossime ore saranno installate fuori da tutti gli ospedali tende riscaldate presidiate dalla Protezione civile. Serviranno come punti d’appoggio in caso di emergenze estreme, per effettuare triage, eventuali prime cure a pazienti problematici o in attesa di presa in carico e come punto d’appoggio per i sanitari. In queste ore, la Regione sta recependo la disponibilità delle Ulss e poi si passerà alla fase concreta.

Domani, intanto, in Commissione e in Consiglio, sarà affrontato il tema dell’app “Zero Covid Veneto”, per risolvere i problemi di privacy. Come ha ricordato Zaia, non si tratta di una applicazione in contrapposizione a “Immuni”. E’ un’app che servirà per consentire di seguire da remoto i malati di coranavirus e i positivi.

Anche i tamponi rapidi nel bollettino

Sempre da domani (10 novembre ndr) il Veneto comincerà a caricare nel bollettino nazionale tutti i tamponi effettuati e non solo, come avvenuto fino a oggi, quelli molecolari.
«È una scelta – ha spiegato Zaia – che abbiamo preso in autonomia, dopo aver scritto più volte senza ottenere risposta. Riteniamo infatti che sia corretto calcolare anche i tamponi rapidi, che pesano moltissimo sul bilancio veneto, determinando un’incidenza più alta».

Nell’ultimo bollettino, il bilancio dei positivi è di 81.492 da inizio epidemia (53.145 attualmente positivi), con un incremento di 2.223 unità in 24 ore.
Il numero di tamponi molecolari si avvicina invece ai 2 milioni e mezzo. C’è una crescita anche del numero di ricoveri ordinari (1.580, +113) e delle terapie intensive (203, +10). A queste ultime, vanno aggiunte anche quelle, 319, attualmente attive per malati non Covid. «La crescita – conclude Zaia – c’è, ma non è esponenziale. In ospedale si sente pressione e c’è quella tensione che ci fa stare in allerta, ma la situazione è ancora sotto controllo».

Un commento su “Coronavirus. Zaia: pronti per il picco, no agli assembramenti

  1. speriamo nella collaborazione di tutti


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