Secondo il tribunale amministrativo ci sono state rilevanti irregolarità nelle operazioni elettorali
Qualcosa non tornava già all’indomani dell’esito delle elezioni comunali che, nel giugno dello scorso anno, hanno portato all’elezione della candidata di centrosinistra Daniela Angelini a sindaca del comune di Riccione. Ora il Tribunale amministrativo regionale dell’Emilia Romagna ha accolto il ricorso annullando il risultato emerso dalle urne per “rilevanti irregolarità nelle operazioni elettorali”, emerse durante lo spoglio.
Il ricorso per irregolarità
La nuova sindaca di Riccione si era imposta al primo turno per soli 48 voti. L’opposizione di centrodestra, precisamente la Lega , che però presentato ricorso chiedendo il riconteggio delle schede e una verifica dei risultati scritti nei verbali dei seggi. Oggetto del ricorso sarebbero stati in primis diversi presunti errori in fase di scrutinio da alcuni scrutatori e segretari di seggio che avrebbero finito con il propiziare la vittoria del centrosinistra. Considerazioni che sono state accolte dal Tar.
Nella sentenza infatti si legge “Il Collegio non può che pervenire alla conclusione dell’annullamento complessivo delle elezioni non potendosi condividere il tentativo del Comune di sminuire la rilevanza delle irregolarità commesse. E’ infatti del tutto irrilevante che le stesse dipendano dall’inesperienza dei presidenti e segretari dei seggi – ai quali, per legge, è peraltro imposto l’obbligo di assicurare la correttezza e la veridicità delle operazioni elettorali anche a pena di sanzioni penali – piuttosto che da un vero e proprio intento fraudolento. Ciò che rileva nel caso di specie è l’oggettiva e acclarata presenza di irregolarità elettorali reiterate in quasi tutte le Sezioni. Alcune delle quali talmente gravi e macroscopiche da non consentire di pervenire alla necessaria valutazione di affidabilità e di piena corrispondenza dl risultato elettorale alla volontà degli elettori”». Su queste basi il verdetto elettorale è quindi da considerarsi ufficialmente nullo”. Da qui l’invito alla sindaca a dimettersi.
L’appello presso il Consiglio di Stato
«Ora – precisano gli esponenti della Lega Romagna e Rimini Jacopo Morrone e Elena Raffaelli in una nota – ci sarà la nomina di un commissario prefettizio che dovrà insediarsi in Comune a Riccione fino a quando non saranno indette le prossime elezioni. Da parte sua Angelini ha annunciato che nei confronti della pronuncia del Tar sarà presentata richiesta di appello presso il Consiglio di Stato. Come dichiarato all’agenzia Ansa: «Si tratta certamente di una sentenza a noi sfavorevole – ha detto – ma è soltanto il primo grado di giudizio. Siamo convinti che il Consiglio di Stato possa esprimersi in maniera diametralmente opposta, ovvero riconoscendo la piena regolarità del voto. Ad ogni modo la Giunta continuerà a lavorare come e più di prima nel pieno e unico interesse di Riccione e dei riccionesi che nel momento delle elezioni avevano espresso una volontà popolare estremamente chiara assegnando alla nostra coalizione oltre duemila voti in più».