L’annuncio di Michael O’Leary sulle promozioni del voli low cost
Di fatto, hanno rivoluzionato il mondo.
Perché nel giro di un paio di decine d’anni hanno consentito anche a chi non avrebbe potuto viaggiare di raggiungere méte a lungo solo sognate, ai pendolari di lunghe percorrenze di avere una vita più facile ed economica, ai giovani di girare l’Italia e l’Europa come girano nella propria città, con pochi euro in tasca e tanta voglia di conoscere nuovi posti, nuove persone.
Ma per i voli low cost, secondo molti anche in buona parte responsabili dell’overtourism, le ore sembrano essere contate.
Il numero uno di Ryanair: “le promozioni non si vedranno più per diversi anni”
Era nell’aria già da un po’: l’aumento spropositato del costo dei carburanti non poteva non ripercuotersi prima o dopo anche su questo fenomeno, arrivato in Italia nel 1991 con Ryanair e considerato nel Duemila il futuro delle compagnie aeree.
“Ritengo che le promozioni da 0,99 euro a 9,99 euro non si vedranno più per diversi anni”, ha dichiarato il numero uno di Ryanair, Michael O’Leary, anticipando di poco la fine di un’epoca che trova conferma nei numeri sciorinati dall’Unione nazionale dei consumatori (Unc): voli europei aumentati del 168,4% rispetto al luglio dello scorso anno, voli intercontinentali che registrano un +125,7%, e vettori nazionali arrivati al +11%.
Traffici aumentati, ma il timore c’è
E’ vero che, come anticipato da Assaeroporti (Associazione italiana gestori aeroporti), il cui report relativo ai flussi del secondo trimestre 2022 è in fase di aggiornamento, c’è stata quest’anno una ripresa del traffico aereo che ha superato previsioni e aspettative, riportandoci ai numeri del 2019, prima della pandemia, ma l’aumento dei carburanti potrebbe generare un’inversione di tendenza non trascurabile.
Il viaggio alla portata di tutti, dunque, potrebbe non esser più tale, affondando la filosofia di base di questo fenomeno nato in America negli anni Settanta e affermatosi in Italia soprattutto a partire dalla fine degli anni Novanta.
Le fonti del risparmio basteranno a salvare il low cost?
Tagliando sui costi del servizio (non vengono più distribuiti a bordo pasti o bevande incluse nel prezzo), affidandosi quasi esclusivamente alla vendita online, bypassando quindi le agenzie di viaggio e i relativi costi di emissione, risparmiando sulle spese di accettazione e imbarco dei passeggeri, carico e scarico dei bagagli e pulizia di bordo, le compagnie low cost hanno potuto offrire negli anni voli sicuri ma a costi anche stracciati.
Hanno messo in gioco un parco aerei di nuova generazione, con veivoli spesso acquistati dallo stesso costruttore (con costi più vantaggiosi per l’acquisto) che garantivano un risparmio anche sui consumi del carburante e sulla manutenzione.
Ora che il costo del carburante è però aumentato a dismisura, anche le compagnie aeree low cost sono costrette a fare i conti. Come i milioni di viaggiatori che, a fronte di questa nuova situazione, potrebbero ritrovarsi a dover abbandonare l’idea di muoversi agevolmente da una parte all’altra dell’Italia o di raggiungere altri Paesi in aereo.
Consuelo Terrin