Maggioranza e opposizione si compattano sia sul testo del Governo che sugli ordini del giorno del Pd sui corsi nelle scuole
È un segnale che assume ancor più significato in un panorama politico in cui le schermaglie tra diversi orientamenti sono all’ordine del giorno e troppo spesso si spingono ben oltre la normale dialettica democratica.
È la conferma che, di fronte alla constatazione che il fenomeno dei femminicidi e della violenza di genere non accenna a frenare, la misura è ormai davvero colma.
Un tema, la violenza sulle donne, su cui è intervenuto ieri anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricevendo al Quirinale una delegazione di partecipanti al Women Economic Forum, definendolo “un fenomeno ignobile tuttora tristemente presente”
Ma, pur di fronte al dolore che mai potrà finire, l’omicidio di Giulia Cecchettin potrebbe davvero aver segnato un punto di svolta all’interno della società italiana.
Perché il via libera arrivato ora all’unanimità, da parte dell’aula del Senato, al disegno di legge del Governo per accrescere la tutela delle vittime di violenza si è accompagnato all’approvazione di due ordini del giorno del Partito Democratico e uno della maggioranza sull’introduzione di corsi antiviolenza nelle scuole.
Il ddl approvato in Senato
Il disegno di legge firmato dai ministri per le Pari opportunità, Eugenia Maria Roccella, dell’Interno, Matteo Piantedosi, e della giustizia, Carlo Nordio, mira a potenziare il cosiddetto “Codice rosso”, rafforzando cioè le procedure e gli strumenti a disposizione di chi è fatto oggetto di azioni di violenza, per anticipare le valutazioni, e dunque anche le azioni concrete, sul rischio di letalità, reiterazione e recidiva delle condotte.
Nel quadro normativo rientrano per esempio il potenziamento dell’ammonimento prefettizio e dell’istituto di sorveglianza speciale, l’estensione degli ambiti in cui sono applicabili le misure coercitive, la tutela dei minori legata alla violenza assistita, la previsione di vie prioritarie per i processi. Ma anche la la specializzazione e la formazione a più livelli, a partire dai pubblici ministeri, la provvisionale a titolo di ristoro anticipato, l’inasprimento delle pene e l’arresto in flagranza differita.
Un testo che, tra l’altro, si inserisce nel solco che si è iniziato a tracciare attraverso il lavoro della Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio e le violenze di genere, presieduta da Martina Semenzato.
La deputata veneziana di Coraggio Italia, che ha incontrato la famiglia di Giulia partecipando alla fiaccolata di Vigonovo, ha anche presentato un emendamento al ddl, accolto, per inserire tra i reati l’interruzione di gravidanza non consensuale.
“Questo disegno di legge dimostra che sulla violenza di genere non c’è differenza politica -ha commentato la presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio Martina Semenzato -. Abbiamo tutti lo stesso obiettivo: lavorare sulla prevenzione e salvare le donne. Continueremo a lavorare a testa bassa per riappropriarci della “cultura del rispetto“, che passa necessariamente attraverso la famiglia, la scuola ma anche la società civile. Il messaggio è non girarci indietro“.
I corsi nelle scuole contro la violenza
Il consenso unanime alla necessità di intervenire a livello istituzionale per provare ad arginare il fenomeno è stata testimoniata anche dalla telefonata di ieri della segretaria del principale partito di opposizione, Elly Schlein, alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
Un’inattesa, ma sicuramente positiva, apertura che sicuramente ha facilitato il voto sul ddl.
La maggioranza ha dato infatti parere favorevole alle richieste del Pd di prevedere più risorse per la formazione di operatori e operatrici e di calendarizzare in tempi brevi le proposte di legge sulla prevenzione, come quello sull’educazione al rispetto e all’affettività.
Le opposizioni si sono per contro astenute, consentendo il via libera anche all’emendamento di Fratelli d’Italia per l‘inserimento dell’educazione al rispetto nei programmi scolastici.
Sempre ieri, il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha presentato il progetto di “educazione alle relazioni” relativo ai temi del maschilismo, del machismo e della violenza psicologica e fisica sulle donne. Si tratta di ore scolastiche dedicate al tema della violenza di genere nell’ambito dell’educazione civica, gruppi di discussione coordinati dai docenti, percorsi di formazione per i professori in collaborazione con l’ordine degli psicologi, concorsi e campagne informative.
Alberto Minazzi