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Vinitaly: dal 2 aprile, Verona capitale del vino

Vinitaly: dal 2 aprile, Verona capitale del vino
Red wine in wineglass on black background

Un’edizione all’insegna della  qualità, dei numeri e dell’internazionalizzazione

Save the date. E la data è il 2 aprile, domenica. A Verona apre la 55. edizione di Vinitaly. Fino al 5 aprile.
Quattro giorni tutti da stappare (responsabilmente) in quella che è la più grande rassegna mondiale di vini, organizzata come ogni anno da Veronafiere, non solo negli infiniti spazi del quartiere fieristico, ma anche diffusa nella città.
Infatti, c’è pure Vinitaly and the City, apprezzata manifestazione dedicata specificamente ai wine lover che in varie e prestigiose sedi cittadine avranno l’opportunità e il piacere di partecipare a degustazioni e a talk show sul vino e il mondo che attorno ad esso ruota, poi a mostre ed eventi.
Mentre in fiera si preparano le oltre 4mila aziende presenti chiamate a confrontarsi con oltre mille top buyer provenienti da una settantina di paesi, con un significativo incremento del 43% sul 2022.

Il vino: un asset strategico per il Made in Italy

La globalizzazione del vino fa i conti con le tensioni geopolitiche ma intanto la Cina post-lockdown torna con tutta la sua forza portando a Verona 130 buyer ai quali si aggiungono quelli di Hong Kong e in genere dell’Asia. Fuori dai radar invece la Russia.
Pensato proprio per chi professionista del vino non è , Vinitaly and the City, “vera ondata di wine passion” è iniziata oggi.
Questo anche per decongestionare l’asse che dalla città, via stazione, porta in fiera dove invece domenica alle 10 si alzerà il sipario istituzionale sulla manifestazione.

@Vinitaly

Tanta ufficialità con il consueto parterre di ministri e politici, presidenti di regione, tecnici e specialisti, che lasceranno spazio ad operatori ed esperti in un’ideale staffetta all’insegna della qualità, dei numeri di una produzione che in Italia vede consolidarsi il primato del Veneto, e dell’internazionalizzazione.
Solo nel nostro paese, il vino è fatto di grandi numeri: un vero asset strategico per il Made in Italy con i suoi oltre 31 miliardi di euro di fatturato e un valore di export mai raggiunto prima a 7,9 miliardi realizzati da un insieme di 530mila aziende con 870mila addetti.
Sono i dati dell’osservatorio Uiv-Vinitaly con Prometeia, che si completano con un’istantanea della platea di consumatori di vino.
Siamo a quasi 29 milioni e mezzo di persone vale a dire il 55% dell’intera popolazione. Per la maggioranza uomini (59%) con le donne al 41%.
Eppure, basta guardare alle nostre città per capire come questo tipo di consumo sia pervasivo e molto diffuso.
Certo, non sarà sempre Prosecco o Chianti, Aglianico o Trentodoc e via ad elencare, ma certamente il vino è collante del buon vivere e della convivialità.

vinitaly

Anche il vino ha bisogno dell’acqua

Largo al vino, dunque. E a Vinitaly 2023 c’è solo l’imbarazzo della scelta, a cominciare da subito con un vero tour de France “Alla scoperta dei vini Francia” che spazierà fra etichette del nord e del Midì transalpino.
Il Sud, italiano, è ben rappresentato dal tasting “Sicilia e Sardegna”. Dopo i “Vini biologici del Veneto” salto in provincia di Bolzano per l’Alto Adige e i suoi vini e ancora il seminario sulla grappa “ambasciatrice” italiana nel mondo. E questo per limitarci alla giornata inaugurale.
In un quadro di climate change, siccità e allarme per i vigneti, certamente da non perdere, anche se in questo caso non è prevista degustazione, il seminario su clima che cambia e nuove sfide per l’agricoltura. Come dire, anche il vino ha bisogno dell’acqua.
Martedì 4, ecco le donne iconiche delle Bollicine italiane: da Elvira Bortolomiol, presidente del Consorzio Prosecco Conegliano Valdobbiadene Docg a Camilla Lunelli delle Cantine Ferrari di Trento passando per la Franciacorta.

Un Vinitaly a 360°

Se siete un wine lover ma anche un nerd ecco il seminario che fa per voi.
Ok, dovete aspettare l’ultimo giorno ma il “Come ti digitalizzo il vino” promette davvero bene. Senza considerare che lunedì e martedì “Un giorno da pecora”, lanciatissima trasmissione sopra-le-righe di Radio1-Rai, andrà in onda proprio da Vinitaly: il simpatico Giorgio Lauro e la simpatica Geppi Cucciari graffieranno i loro ospiti fra etichette, bicchieri e decanter.
Del resto, personaggi del loro “serraglio” non mancano: Massimo D’Alema fa il suo vino così come Bruno Vespa e poi ci sono gli spumanti di Francesco Moser con quel suo “51,151” etichetta che non è una password bensì il Record dell’ora stabilito nel 1984 a Città del Messico.
Chissà che non ci scappi pure un altro capitolo della eterna rivalità fra il campione trentino e il rivale Giuseppe Saronni, magari con Moreno Argentin a tirare la volata.

Francesco Moser tra i vigneti in Trentino

Un fuori-programma in una macchina molto ben rodata, il Vinitaly, che anche quest’anno – sottolinea il presidente della Spa scaligera, Federico Bricolo – è «manifestazione in grado di trainare la promozione del vino italiano a livello internazionale. Questo grazie anche all’impegno nel roadshow globale che ha coinvolto i principali soggetti istituzionali della promozione del made in Italy.

Questo approccio all’edizione 2023 rappresenta un deciso cambio di passo, in termini di investimenti e organizzazione, voluto dalla nuova governance con l’obiettivo di accrescere la competitività di Vinitaly a livello mondiale».
Un contributo in tal senso viene sicuramente da Vinitaly OperaWine, la carrellata di 130 produttori italiani che diventano “ambasciatori” del vino italiano selezionati da Wine Spectator, unico evento organizzato fuori dai confini Usa dalla rivista americana tra le più in fluenti al mondo nel suo settore.
Qualità ed export quindi, sottolinea a sua volta Maurizio Danese, amministratore delegato di Veronafiere: «Lo scenario competitivo fortemente mutato in questi ultimi due anni ci impone di ottimizzare le risorse economiche e organizzative per sostenere il posizionamento delle cantine sui mercati».

Maurizio Danese è amministratore delegato di Veronafiere

Wine lover o produttore, specialista o semplice consumatore occasionale, lo slogan che può andare bene per tutti è allora “Più Vinitaly per tutti”.

Agostino Buda

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