A Ca’ Pesaro, la Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Venezia, sono stati presentati per la prima volta al pubblico personaggi che hanno poi fatto la storia dell’arte italiana come Martini e Boccioni. Grazie al concorso “Artefici del nostro tempo”, istituito per la prima volta quest’anno dall’amministrazione comunale, il museo veneziano ha quindi rilanciato la sua vocazione: quella di ospitare giovani artisti emergenti. E anche la Biennale d’Arte di Venezia, con il premio, è in qualche modo tornata “alle origini”.
IL PREMIO: IL SENSO
L’idea alla base del premio è infatti quella di dare spazio ai giovani e alle nuove discipline. Le opere vincitrici sono così ora esposte a Ca’ Pesaro. Dal 15 giugno, poi, saranno ospiti a rotazione al Padiglione Venezia: esposte al mondo ognuna per 15 giorni, come ha ricordato la curatrice del padiglione, Giovanna Zabotti. Nello stesso periodo, sono previsti anche incontri tra i giovani artisti vincitori del concorso e quelli affermati, che espongono alla Biennale d’Arte 2019. A testimoniare l’importanza di coniugare esperienza con novità.
“La Biennale è cominciata così. E il Klimt di cui il proprietario è il Comune e oggi vale almeno 80 milioni di euro è stato fatto dall’autore proprio quando era ospite della Biennale. Una sorta di omaggio alla città che il Comune ha in pratica commissionato e subito acquistato, facendo così un grande investimento”, ha sottolineato il sindaco, Luigi Brugnaro.
PADIGLIONE VENEZIA E CA’ PESARO
Il Padiglione Venezia ,di cui il concorso è un’emanazione, diventa così il luogo in cui raccontare un pezzo di storia italiana. E soprattutto dei giovani artisti.
“Per Ca’ Pesaro – ha commentato il direttore della Fondazione Musei Civici, Gabriella Belli – oggi si chiude il cerchio e si apre una nuova stagione. Premiamo donne e uomini che credono ancora nel valore dell’arte, nella possibilità di creare con le proprie mani un valore nuovo. Questa iniziativa dà slancio a una generazione che crede ancora nel valore del fare. E il museo è luogo d’eccellenza per conservare e tramandare valori”. Un po’ da tutte le opere dei giovani che hanno partecipato al concorso emergono inquietudine e speranza. La loro lettura della realtà è dura, ma non negativa.
“Dà il senso di una generazione capace di accogliere aspetti e pronunciamenti di questi tempi complessi, ma per i quali è necessario trovare delle soluzioni -ha rilevato ancora il direttore Belli – Le tre cose che si sono viste nei lavori di questi giovani sono cambiamento, coraggio e costanza”
PARTECIPANTI E PREMIATI
Le richieste di partecipazione al concorso sono giunte da tutto il Paese. Con numeri esaltanti: 161 iscrizioni alla sezione “Poesia visiva”, 76 ai “Video clip musicali”, 76 per la “Street Art”). Ancora 1278 per la “Pittura”, 98 per il “Fumetto”, 694 per la “Fotografia”.
I vincitori provengono da ogni parte d’Italia. Gloria Maria Gorreri, di Fidenza (Parma), con “Mostarda” si è aggiudicata il premio per il miglior Video Clip. Emanuele Simoncini, di Carpi (Modena), con “Il regalo” quello per il Fumetto. Gabriele Siniscalco, di Roma, con “1.68 Ricordo su misura”, il premio per la sezione Pittura. A Gioele Bertin, di Biella, è andato il premio per la Street Art con “Wait”.
La miglior Fotografia è stata giudicata “Il tempo dell’analisi” di Valeria Annunziata Salvo, di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) ma laureata allo Iuav e ora residente a Padova. Alessandro Durso di San Giorgio a Cremano (Napoli) è stato invece selezionato dalla giuria presieduta da Red Canzian come miglior autore di Poesia visiva con “Aversa FS”.
Le opere di tutti i 60 finalisti, dal 14 giugno, saranno esposte a Mestre. I due luoghi dell’arte di terraferma saranno il Centro Culturale Candiani e Forte Marghera.
IL PREMIO: STORIA E PROSPETTIVE
Il concorso nasce da un incontro tra il sindaco di Venezia e quello di San Paolo. La metropoli brasiliana è infatti molto legata alla città lagunare, Uno degli obiettivi per le prossime edizioni è quello di portare alcune delle migliori opere proprio in Sudamerica, esponendole anche in spazi aperti.
Nel frattempo, oltre a Ca’ Pesaro” e al Padiglione Venezia, si aprono gli spazi di Mestre. “Voi siete contemporanei e Mestre, la parte più contemporanea di questa città, si sta candidando a essere città aperta ai giovani – si è rivolto ai tanti ragazzi presenti a Ca’ Pesaro il sindaco Brugnaro – Voi potete quindi essere di stimolo non solo per l’arte, ma per tutto quello che questa città vuole essere in futuro“.