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Video rilassanti e libri: la Generazione Z riscrive la rete

Video rilassanti e libri: la Generazione Z riscrive la rete

Dalla viralità alla personalizzazione: le scelte dei giovani determinano l’evoluzione dei video e dei contenuti on line

“Sono lontani i tempi dei trend virali irriducibili: oggi la cultura pop digitale è incentrata su di te”.
Con questa considerazione, i realizzatori del “Culture & Trends Report 2022” di YouTube, che analizza cosa guardano le persone e perché, sintetizza alla perfezione l’evoluzione dei canali di comunicazione internet dettata dalle scelte della Generazione Z.
Che si differenziano di molto non solo dai boomer, ma anche rispetto a quelle che sono state le scelte di esperienza video dominanti nei primi due decenni degli anni Duemila.
Non sorprende, allora, che dopo anni durissimi, soprattutto per i più giovani, tra le principali tendenze di YouTube ci sia la ricerca di video rilassanti. O che un altro social come TikTok sia diventato uno dei principali veicoli di promozione di una realtà che poteva sembrare in declino come quella della lettura dei libri.

La Generazione Z manifesta così la propria voglia di ritagliarsi un angolo di relax.
“Gli ultimi due anni – riprende lo stesso report – sono stati stressanti per i giovani. E per questo hanno scelto contenuti che riflettono le loro esigenze emotive”.
E lo stesso concetto di “creatività” si è così evoluto all’insegna di una cultura pop su internet diventata sempre più personale.

Il report 2022 di YouTube

Analizzando centinaia di tendenze e intervistando migliaia di persone, i realizzatori del rapporto hanno individuato principalmente 3 cause di questa evoluzione, con il 78% delle persone che ammette di utilizzare YouTube perché offre contenuti che hanno rilevanza personale per loro. Legandosi al momento storico, una delle cause evidenziate è la statistica secondo cui il consumo di contenuti digitali e di visualizzazioni durante la pandemia è cresciuto del +30%.

Prima ancora, considerando che l’85% della Gen Z ha dichiarato di aver pubblicato contenuti video online, il fenomeno si lega all’esplosione di nuovi formati e tecnologie. E, a chiusura del cerchio, YouTube evidenzia il miglioramento dei suggerimenti e la maggior personalizzazione sulla piattaforma: il 65% dei più giovani concorda infatti che i contenuti personali sono più importanti rispetto a quelli di cui tutti parlano.

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La cultura pop della Generazione Z

Tre sono anche i trend emersi sulla base dell’evoluzione della cultura pop online.
La creatività, adesso, è diventata sempre più condivisa, multiformato e adattabile.
Il primo è il tema delle “community”, diventate fondamentali per l’esperienza di intrattenimento a 360°: dal collezionismo di orologi al calcio freestyle. E il 61% della Gen Z ammette di essere un “grande fan” o un “super fan” di qualcosa o qualcuno.

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“I meme – approfondisce il report il secondo punto – non si limitano più a un singolo media o formato”. E al tempo stesso i creator non si limitano più al proprio format specifico, breve o lungo, anche perché, si evidenzia, “il 59% della Generazione Z utilizza le app di video nel formato breve per scoprire aspetti da approfondire con video di lunga durata”.

Dall’adattabilità ai video rilassanti

Introducendo il terzo trend, il rapporto spiega che “la Generazione Z utilizza i video per creare una cultura pop che rispecchia le sue esigenze”. Ben il 90% dei più giovani, inoltre, afferma di aver guardato un video che li ha fatti sentire trasportati in un altro luogo.
“I video altamente estetici – riprende lo studio – trasportano gli utenti verso altre realtà, mentre quelli rilassanti, e il ritorno di creator familiari, offrono momenti di calma”.

In tale contesto si inserisce il fenomeno del boom dei video rilassanti.
“La vita moderna – commenta Roya Zeitoune, che guida il team Culture & Trends di YouTube per Europa, Medio Oriente e Africa – è stressante. Ognuno di noi ha i propri meccanismi di difesa per calmarsi: scriviamo diari della gratitudine, facciamo respiri profondi e, in molti casi, guardiamo video di YouTube per recuperare la serenità”.

Secondo un sondaggio di Ipsos, l’83% degli intervistati appartenenti alla Generazione Z ha utilizzato YouTube per guardare contenuti rasserenanti che aiutano a rilassarsi. Si va dai video Asmr (acronimo per “risposta autonoma dei meridiani sensoriali) o “video sussurrati”, ai filmati sulla natura, i video cottagecore (ovvero di vita rurale) e le compilation di clip di “oddly satisfying” (che riproducono eventi ripetitivi o azioni che gli spettatori trovano piacevoli).

“Le immagini eteree e la musica dolce – riprende Zeitoune -possono persino aiutare ad addormentarsi”.
In particolare, i video Asmr “presentano spesso persone che sussurrano (o emettono suoni ovattati), che possono aiutare gli ascoltatori a rilassarsi e dare una leggera sensazione di formicolio sul cuoio capelluto e sul corpo”. Solo nel 2021, sono state registrate da YouTube oltre 65 miliardi di visualizzazioni di video di questo tipo.

TikTok e i libri

Una tendenza che, dopo anni di pericolosi segnali di declino del mondo dell’editoria, sembra aver raggiunto negli ultimi mesi anche i più giovani è infine la lettura. E, anche se sorprenderà, questo è avvenuto soprattutto grazie a un social network: TikTok.
Andando oltre i balletti, le challenge, i meme e i video divertenti, i consigli di lettura attraverso il passaparola su questa piattaforma sono diventati infatti un trend soprattutto per i più giovani.
Al punto che la Generazione Z ha reso popolari, al limite della viralità, alcuni autori e titoli (in certi casi anche tutt’altro che nuovi) promossi con video, commenti, like o hashtag.

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Tra i primi esempi, risalenti già a febbraio, i boom di vendite di “Fabbricante di lacrime” di Erin Doom o “Una vita come tante” di Hanya Yanagihara, quest’ultimo uscito nel 2016. E, tra i generi, il più apprezzato è il fantasy.
Il tema della community, con la costante crescita dell’hashtag #BookTok (creato negli Usa ma che ha superato i 91 miliardi di visualizzazioni in tutto il mondo), è alla base anche di questa tendenza, che sposta sul piano virtuale esperienze del passato come i club del libro. E se viene meno il contatto fisico, la diffusione e la velocità dei social network e di internet possono dare un importante contributo alla riscoperta della lettura anche tra i nativi digitali.

Alberto Minazzi

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