Un fisico italiano risolve il “paradosso del nonno”. Ma restano ancora molti interrogativi aperti
I viaggi nel tempo, un sogno affascinante che la fantascienza ha alimentato per decenni, potrebbero non essere solo fantasia.
A suggerirlo è un giovane fisico italiano, Lorenzo Gavassino, della Vanderbilt University, che in uno studio pubblicato sulla rivista Classical and Quantum Gravity affronta il celebre “paradosso del nonno“.
Questo dilemma, secondo cui tornare nel passato sarebbe impossibile perché si potrebbero generare contraddizioni logiche (ad esempio, impedendo la propria nascita), è stato un ostacolo alla plausibilità dei viaggi nel tempo.
Il paradosso del nonno: un ostacolo superato
Gavassino, ispirato anche dalle ricerche del fisico Carlo Rovelli, ha trovato una soluzione a questo enigma.
Combinando la relatività generale, la meccanica quantistica e la termodinamica, lo studio suggerisce che in condizioni di forte curvatura dello spaziotempo, come nei pressi di un buco nero, potrebbero verificarsi fluttuazioni quantistiche capaci di cancellare l’entropia, ovvero il disordine che governa i fenomeni irreversibili.
Questo fenomeno, in teoria, potrebbe impedire che eventi come, per esempio, l’omicidio di un antenato nel passato generino paradossi, risolvendo così il problema.
La scienza e il sogno del viaggio nel tempo
L’idea di viaggiare nel tempo non è nuova e nel tempo ha sempre stuzzicato la fantasia umana.
Già nel 1895, H.G. Wells scrisse La macchina del tempo, un romanzo rivoluzionario che anticipava un tema sul quale, nei decenni successivi, fisici e filosofi si sono sbizzarriti.
Più vicino a noi, il film cult Ritorno al futuro ha alimentato questa immaginazione, trasformando un’auto truccata, una DeLorean, in una macchina del tempo che consentiva al dottor Emmett “Doc” Brown e al giovane Marty McFly di vivere straordinarie avventure attraverso passato e futuro.
La scienza e il sogno del viaggio nel tempo
L’idea di viaggiare nel tempo non è nuova.
Già nel 1895, H.G. Wells scrisse La macchina del tempo, un romanzo rivoluzionario che anticipava un tema sul quale, nei decenni successivi, fisici e filosofi si sono sbizzarriti.
Più vicino a noi, il film cult Ritorno al futuro ha alimentato questa immaginazione, trasformando un’auto truccata, una DeLorean, in una macchina del tempo che consentiva al dottor Emmett “Doc” Brown e al giovane Marty McFly di vivere straordinarie avventure attraverso passato e futuro.
Con l’avvento della relatività di Einstein, il tempo ha smesso di essere visto come una dimensione rigida: oggi sappiamo che è malleabile e strettamente legato allo spazio, formando la struttura quadridimensionale dello spaziotempo.
Da Einstein ai buchi neri: come funziona il tempo
Da Einstein in poi, la scienza ha dimostrato che il concetto di tempo è molto più complesso di quanto si pensasse.
La relatività ristretta e generale di Einstein hanno aperto le porte all’idea che il tempo possa essere manipolato, almeno in teoria, con conseguenze sorprendenti.
Per esempio, i viaggi ad alta velocità o in prossimità di oggetti massivi come i buchi neri potrebbero rallentare o accelerare il passaggio del tempo.
Gavassino stesso riconosce che, nonostante il suo contributo teorico, non ci sono ancora prove che i loop temporali – strutture che permetterebbero di viaggiare nel passato – esistano nell’universo.
Anche ipotesi affascinanti come quelle dei wormhole, cunicoli spazio-temporali che collegherebbero due punti nello spazio e nel tempo, restano ancora nel campo delle speculazioni.
Un sogno che continua
Eppure, immaginare di poter viaggiare nel tempo resta irresistibile.
Dal paradosso dei gemelli di Einstein alla possibilità di incontrare i propri antenati o vedere il futuro, queste idee continuano a stuzzicare la fantasia collettiva. E chi non ha sognato, almeno una volta, di poter cambiare il passato come Marty McFly, che cerca di sistemare la storia dei suoi genitori,o scoprire come sarà il mondo tra mille anni?
Per ora, la scienza ci offre soltanto teorie, ma il lavoro di Gavassino dimostra che il confine tra fantasia e realtà potrebbe non essere poi così netto. Un giorno, forse, una nuova macchina del tempo potrebbe non essere più solo un’auto truccata, ma il simbolo di una conquista scientifica che trasforma i sogni in realtà.