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Dalla fisica quantistica al vetro di Murano. La storia del Maestro Beltrami

Dalla fisica quantistica al vetro di Murano. La storia del Maestro Beltrami
Roberto Beltrami al lavoro

Lavora con aziende di arredamento e design e le sue opere sono richiestissime dagli show room e da alcuni brand leader del luxury in tutto il mondo.
In un settore che da anni combatte contro una crisi senza precedenti, uno studioso di fisica quantistica si è trasformato in vetraio, portando al successo il suo laboratorio di sperimentazione, creatività e produzione Wave Murano Glass.
Roberto Beltrami, trentenne originario di Brescia, rappresenta un caso in città.
E’ arrivato a Murano alcuni anni fa direttamente da Boston, dove studiava fisica quantistica al Massachusetts Institute of Technology, una delle più prestigiose università di ricerca applicata all’industria.
A muoverlo, un’attrazione fatale per il vetro e una mostra dello scultore Dale Chihuly allestita al Museo di Belle Arti di Boston e risultata determinante nell’imporre un cambiamento radicale alla propria vita.

Opera di Dale Chihuly a Seattle
Opera di Dale Chihuly a Seattle

Folgorato dal vetro

“Sono rimasto letteralmente folgorato dalle opere di Chihuly, il primo americano a lavorare il vetro nella prestigiosa fabbrica Venini sull’isola di Murano – racconta Beltrami – Così ho deciso di imparare anche io quest’arte ma con un approccio diverso, scientifico, basato non solo sull’osservazione e la reinterpretazione del lavoro altrui, quello dei maestri vetrai, ma anche sullo studio e la comprensione dei processi che rendono possibile la creazione del vetro. Sentivo il bisogno di dedicarmi a un lavoro manuale che mi desse l’opportunità di applicare le miei nozioni e sviluppare la mia passione per la scienza – continua – Fin da piccolo amavo mettermi alla prova con ogni tipo di materiale. Ero un bambino curioso e “pericoloso” perché mi piaceva fare ogni tipo di esperimento. Per questo, contemporaneamente ai miei studi di fisica, ho sviluppato un interesse particolare per i materiali. Il vetro è stato il mezzo per connettere manualità e scienza“.

Una breve gavetta, poi il salto

Arrivato a Murano, Beltrami si è iscritto alla scuola Abate Zanetti e ha intrapreso poi uno stage diun anno in fornace per formarsi come maestro vetraio.
Ha avuto la fortuna di incontrare lungo il suo cammino d’apprendistato artigiani come Pino Signoretto, Oscar Zanetti e Paolo Crepax e nel 2015 è diventato il primo maestro sotto i trent’anni a insegnare all’Abate Zanetti, la stessa scuola che gli aveva permesso di muovere i primi passi nel mondo del vetro.
La crescente capacità tecnica, abbinata a un’ insolita e preziosa conoscenza teorica del materiale e dei suoi processi, lo hanno portato, nel 2017, ad aprire il proprio laboratorio, dove lavora con Christian Ballarin, anche egli maestro vetraio e un piccolo e affiatato nucleo di soffiatori e molatori.

I giovnai maestri vetrai Roberto Beltrami e Christian Ballarin
I giovani maestri vetrai Roberto Beltrami e Christian Ballarin

Laddove oggi partono carichi di colli con la sua collezione dedicata al Natale e destinata a show room speciali, dove i suoi alberi di Natale con foglia d’oro 24 carati vengono proposti con la sacra famiglia editata in soli nove pezzi e a centrotavola a forma di fiore e di conchiglia in sfumature d’oro, argento, ambra e rosso, Beltrami ha sperimentato nuove soluzioni.

 

Grazie alla sua conoscenza delle dinamiche del materiale, delle reazioni chimiche e termiche è riuscito, per esempio, a ritornare alle lavorazioni antiche del vetro rubino oro e opalino che erano stati recentemente proibiti per l’eccessiva presenza di arsenico.
Studiando e sperimentando nuove possibilità il maestro è infatti riuscito a trovare una formula che permette di creare questi vetri senza arsenico, rendendoli più “ecologici” ma senza per questo diminuirne le valenze artistiche.

Un commento su “Dalla fisica quantistica al vetro di Murano. La storia del Maestro Beltrami

  1. OK BRAVISSIMO


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