Si è concluso, a Versailles, in Francia il Consiglio Europeo informale durante il quale i vertici degli Stati membri si sono confrontati sulla guerra in atto in Ucraina, sull’energia e sulla situazione macroeconomica.
“Questo consiglio europeo informale è stato veramente un successo – ha commentato il presidente del Consiglio Mario Draghi durante la conferenza stampa che ha tenuto a conclusione dell’incontro – C’è uno spirito di solidarietà su tutti gli argomenti trattati che non credo di ricordare nei tanti Consigli cui ho partecipato”.
I quattro pilastri della strategia europea
Il premier ha poi illustrato le misure al vaglio per far fronte alla crisi energetica sostenendo che sono quattro i pilastri sui quali poggia la strategia europea.
Il primo, che consentirebbe di avviare i successivi, consiste nel velocizzare i procedimenti autorizzativi, ancora molto lenti, riguardo le energie rinnovabili.
“Il secondo pilastro – ha spiegato Draghi – consiste nell’ introdurre un tetto di prezzi al gas e il terzo nello staccare il mercato dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili dal mercato del gas. Oggi c’è unico prezzo e questa è causa principale della lievitazione bollette. Il quarto, infine – ha concluso – riguarda la tassazione degli extraprofitti delle società elettriche, che potrebbe garantire un gettito di circa 200 miliardi di euro. Io lo dico già da un po’, ora però arriva parere positivo della commissione europea”.
Le valutazioni sulla crisi energetica e sull’aumento dei costi delle materie prime ha portato la discussione ad allargarsi anche all’agroalimentare. Se dovesse perdurare “occorrerà
importare anche i prodotti alimentari da altri Paesi: Stati Uniti, Canada e Argentina”.
Draghi: “Non vedo un rischio di allargamento del conflitto”
Riguardo ai tre pacchetti di sanzioni comminate alla Russia “sono molto pesanti ma più pesanti sono le sanzioni e minore è il rischio di un allargamento del conflitto. Un rischio che ad ogni modo né io né gli alleati vediamo al momento – ha precisato il premier -. Certo, queste sanzioni hanno un impatto su famiglie e imprese, soprattutto per il mantenimento della loro produzione. Tuttavia – ha continuato – questa situazione, se non affrontata, ha il potenziale di fratturare il sistema economico Ue spingendolo verso il protezionismo. Non ci saranno ripercussioni sul nostro debito dalle decisioni della Bce. L’Italia –ha concluso il premier – è in grado di affrontare la crisi dopo una performance di crescita economica che definirei eccezionale”.
Ancora sanzioni per la Russia
A dare qualche dettaglio in più rispetto a quanto deciso in tema di sanzioni, è stata la presidente della Commissione europea Ursula von del Leyen.
“Abbiamo avuto tre pacchetti di sanzioni. Adesso dovremo andare avanti con un quarto pacchetto di sanzioni, che isoleranno ulteriormente la Russia dal sistema economico globale e faranno pagare un prezzo ancora più chiaro dell’invasione di Putin”.
“Non facciamo la guerra contro la Russia. Ma sosteniamo l’Ucraina e dobbiamo avere il coraggio anche di prendere decisioni storiche – ha rimarcato Emmanuel Macron – Difendere la democrazia ha un costo. Faremo quindi tutto ciò che riterremo efficace per fermare la Russia nella sua aggressione e nel contempo adotteremo delle strategie di investimenti, nazionali e comunitari, per difenderci dalle conseguenze di questo conflitto”.
Consuelo Terrin