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Venezia sommersa dall'innalzamento dei mari? C'è una variabile

Venezia sommersa dall'innalzamento dei mari? C'è una variabile
Piazza San Marco acqua alta

Per almeno i prossimi due decenni, i valori medi dell’innalzamento dei mari, a Venezia, potrebbero restare costanti. Grazie alla Variazione Multidecennale Atlantica

Da anni oramai è chiaro a tutti che l’innalzamento del livello dei mari incombe e che nel mondo intero sono numerose le città a rischio.
In Italia l’attenzione è posta soprattutto su Venezia che, tra il 2010 e il 2019, ha contato ben 95 episodi di acqua alta eccezionale (sopra i 110 cm) mentre in ben un secolo (tra il 1850 e il 1950) non hanno superato gli 80.
Gli studi sottolineano la minaccia.
La National Oceanic and Atmospheric Administration ha previsto che il livello del mare aumenterà di almeno 0,3 metri entro l’inizio del prossimo secolo mentre per Venezia, entro il 2100, si prevede un innalzamento, rispetto al suolo di calpestio, compreso tra i 17 e i 120 centimetri.

venezia sommersa
L’approdo dei taxi al Lido di Venezia sommerso dall’acqua alta 8 dicembre 2020

Nuovi scenari futuri

E se oltre ai nostri Piani di valutazione dei rischi, studi sulla vulnerabilità, mitigazioni e opere per far fronte alla situazione intervenissero anche altri fenomeni, del tutto naturali, per “salvare” Venezia?
L’idea non è, come si suol dire, campata per aria e poggia anzi su solide basi scientifiche.
Il più recente studio al riguardo, condotto dai ricercatori dell’Università Ca’ Foscari di Venezia coordinati dal Professore associato di Oceanografia e fisica dell’atmosfera Davide Zanchettin e pubblicato sulla rivista Earth and Space Science, ci mette infatti di fronte a una variabile finora mai presa in considerazione: la VMA, ossia la Variazione multidecennale atlantica.
E’ questa che, negli ultimi 150 anni, ha determinato l’innalzamento del mare a Venezia. In relazione alle fasi di riscaldamento e di raffreddamento dell’oceano Atlantico.

Venezia sommersa? Dipende anche dalla VMA

In sostanza gli studiosi, analizzando l’andamento degli ultimi 150 anni hanno osservato che le fasi “calde” dell’Atlantico sono sempre state legate a tempi più rapidi di innalzamento del mare a Venezia mentre le fasi “fredde” dello stesso hanno segnato temporanei, ma anche ultradecennali, rallentamenti dell’innalzamento del mare veneziano.
Poiché secondo i più recenti studi è imminente una fase di raffreddamento dell’Atlantico, è plausibile pensare che si potrà assistere nei prossimi decenni a un rallentamento dell’innalzamento del mare a Venezia.
“Qui, dimostriamo che il tasso osservato di innalzamento del livello del mare invernale nella città italiana di Venezia contiene significative fluttuazioni multidecennali, compresi periodi interdecennali di tendenza vicina allo zero – si legge nello studio – Tali fluttuazioni multidecennali del livello del mare si riferiscono ai cambiamenti di temperatura della superficie del mare del Nord Atlantico descritti dalla variabilità multidecennale atlantica, o AMV”.

venezia sommersa
@Riccardo Roiter Rigoni

L’imminente raffreddamento dell’Atlantico e le sue conseguenze almeno fino al 2035

La Variazione Multidecennale Atlantica, dunque, è il parametro che ha consentito agli studiosi di ipotizzare scenari futuri diversi rispetto a quelli finora noti.
“La combinazione delle proiezioni disponibili sul livello del mare per Venezia con uno scenario di imminente raffreddamento AMV – scrivono così nel loro studio -produce un rallentamento del tasso di innalzamento del livello del mare a Venezia, con la possibilità che i valori medi rimangano anche approssimativamente costanti nei prossimi due decenni”.

 

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