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Venezia non è a rischio per gli investitori. La risposta a Moody's

Venezia non è a rischio per gli investitori. La risposta a Moody's
Veduta aerea del Centro storico di Venezia

Pubblichiamo la lettera inviata all’agenzia di rating Moody’s dall’ingegner Pierpaolo Campostrini, direttore di Corila, il Consorzio per il coordinamento delle ricerche inerenti al sistema lagunare di Venezia.
Una smentita ufficiale rispetto a quanto Moody’s ha pubblicato nel suo rapporto mettendo in guardia gli investitori.
In sostanza, si legge nel report della società privata americana che esegue ricerche finanziarie e analisi sulle attività di imprese commerciali e statali, “entro il 2040 l’aumento del livello del mare avrà un impatto significativo sulla città di Venezia“, sempre più esposta al cambiamento climatico e legata per questo a variabili inerenti alla “necessaria cooperazione tra organismi nazionali e internaizonali per attuare efficaci misure preventive”.

Pierpaolo Campostrini direttore Corila
Pierpaolo Campostrini, direttore del Corila

OGGI VENEZIA È PROTETTA DALLE INONDAZIONI

Con riferimento ” ricerca Moody’s – Le maggiori inondazioni a Venezia avranno un impatto negativo sulla qualità del credito a lungo termine” (Parigi, 26 gennaio 2021).

Il rapporto di Moody’s non considera l’effettiva efficacia del sistema oggi in funzione, realizzato per la difesa di Venezia dalle inondazioni, noto come “MOSE”. A differenza della stagione invernale 2019-20, da questo autunno 2020 le barriere mobili, poste alle bocche lagunari, sono operative: esse si sono dimostrate in grado di evitare gli allagamenti della città, in qualsiasi condizione meteorologica.

Infatti, dopo alcuni test effettuati durante l’estate 2020 in condizioni meteorologiche e di marea normali, il 3 ottobre 2020 per la prima volta sono state innalzate le barriere mobili del MOSE, che hanno mantenuto un dislivello dell’acqua della laguna rispetto al mare, evitando così l’allagamento della città. Da quel giorno le barriere mobili del MOSE sono state alzate 16 volte, in condizioni meteorologiche diverse (anche severe) e con durate temporali differenti. Venezia non è mai stata allagata.
Solo un difetto nella procedura di previsione meteorologica (riconosciuta e corretta) ha causato la mancata attivazione del sistema l’8 dicembre, lasciando la città non protetta e quindi allagata per alcune ore.

Attualmente il sistema MOSE è ancora in fase di test: il completamento dei lavori avverrà tra circa un anno, e anche alcune procedure sono in fase di finalizzazione. Tuttavia, anche in questo periodo, la tutela della città è assolutamente garantita. Non c’è più alcun rischio di gravi inondazioni.
Ulteriori azioni sono previste continuare nei prossimi anni, per garantire la protezione delle parti basse della città (compresa piazza S.Marco) da eventi di “acqua alta” non gravi, al fine di evitare innalzamenti troppo frequenti delle barriere e le possibili problematiche associate (ecologiche per la laguna, economiche per le attività portuali).

Per quanto riguarda i futuri scenari globali di innalzamento del livello del mare, le previsioni hanno attualmente grandi incertezze.
In ogni caso, il sistema attuale consente la protezione fino a 60 cm di innalzamento medio del livello del mare (valore che si raggiungerà non prima di 50 anni dal presente nello scenario più pessimistico, con maggiore probabilità entro 100 anni). Successivamente la città di Venezia sarà protetta con barriere fisse, sulla base di diversi paradigmi gestionali, da sviluppare nel frattempo.

Non c’è, infine, alcun rischio particolare per i citati “sestieri” (quarti) di Venezia, Santa Croce e Giudecca, come affermato nel rapporto di Moody’s. Questa affermazione non ha alcun senso.

Pierpaolo Campostrini

Direttore di CORILA

 

TODAY, VENICE IS PROTECTED FROM FLOODING

Research Announcement “Moody’s -Greater flooding in Venice to negatively impact credit quality longer term” (Paris, 26 January 2021)

 

The report does not consider the actual effectiveness of the system realised and in place for the defence of Venice from flooding, known as “MOSE”. Differently from the winter season 2019-20, since this autumn 2020 the mobile barriers, located at the lagoon inlets, are operative and proved to be able to avoid city’s flooding under any meteorological condition.

In fact, after some tests operatedduring the 2020 summer in normal weather and tidal conditions, the 3rd October 2020 the barriers were raised assuring a difference of water levels in the lagoon with respect to the Sea, so avoiding the city’s flooding. Since that day, the mobile barriers of MOSE were raised 15 times, in different weather conditions (also severe) and with different time durations. Venice was never flooded. Only a defect in the meteorological forecast procedure (recognised and corrected) caused the non-activation of the system the 8th December, leaving the city unprotected and therefore flooded for some hours.

Barriere mobili a scomparsa del Mose

Presently, the MOSE system is in the testing phase, still: the completionof works will occur in about one year, and some procedures are under finalisation, too. However, also during this period, the protection of the city is guaranteed, absolutely.There is not any risk of severe flooding anymore. More efforts will continue to be spent in the next years, for guaranteeing the protection of the lower parts of the city (including piazza S.Marco) from non-severe “acquaalta” events, in order to avoid too frequent rising of the barriers and the possible associated problems (ecological for the lagoon, economic for the port activities).

Concerning future global sea-level rise scenarios, the predictions have large uncertainties. The present system allows the protection up to 60 cm of mean sea-level rise (a value that will be reached not before 50 years from the present in the most pessimistic scenario, with higher probability in 100 years). After this, the city of Venice shall be protected with fixed barriers, on the base of different management paradigms, to be developed in the meanwhile.

Finally, there is not any peculiar risk for the mentioned “sestieri” (quartes) of Venice, Santa Croce and Giudecca. This statement has no sense at all.

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