Gli atenei veneziani e il Comune di Venezia, unitamente alla Regione, candidano la città lagunare al progetto europeo che punta a rendere l’UE sempre più green e dotata di una economia circolare.
Punti cardine del “New European Bauhaus” come la sostenibilità (ambientale, alimentare, sanitaria, dell’edilizia, dei trasporti e della mobilità), la finanza verde, la coesione sociale, la lotta alle disuguaglianze e alla marginalizzazione, le politiche di integrazione e di innovazione sociale, patrimonio culturale, turismo sostenibile e tecnologia sono già oggetto di lavoro per le Università Ca’ Foscari e Iuav e il Comune.
“Venezia è una città simbolo delle problematiche della società e dei territori e si candida ad essere un modello delle soluzioni per la costruzione di un futuro globale incentrato su sostenibilità, inclusività e bellezza – spiegano i fautori della candidatura-. Il fragile equilibrio della città lagunare, in cui solo faticosi interventi di progettazione strategica, cura continua e accortezza amministrativa possono garantire la sopravvivenza dell’abitato e del suo ambiente, è oggi esteso all’intero pianeta che vive i primi effetti di una crisi climatica e ambientale che modificherà radicalmente stili di vita e modelli di società”.
Venezia “Form follows planet”
Venezia si candida dunque ad essere una delle cinque città europee protagoniste dei progetti pilota che la Commissione Europea selezionerà e finanzierà. E’ già stato predisposto un tavolo di lavoro attorno al quale, con le istituzioni promotrici, siedono anche Accademia di Belle Arti e Conservatorio Benedetto Marcello, Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, La Biennale di Venezia, Fondazione di Venezia e con Autorità Portuale, Confindustria e i Comitati Privati Internazionali per la Salvaguardia di Venezia.
“Il progetto si propone di costruire una strada per la necessaria transizione ecologica rendendo operativo lo slogan Form Follows Planet – rileva il rettore dell’Università Iuav Alberto Ferlenga-. Venezia è da sempre il modello operativo in cui temi come inclusione sociale e impatto ambientale sono coniugati in sistemi progettuali che alla piccola scala prefigurano e anticipano modifiche globali: Venice Foresees Planet, Venezia anticipa il pianeta».
Nuovi modi di vivere nelle città
La proposta mira a coinvolgere istituzioni e realtà europee per creare una rete internazionale di progettazione e dibattito per costruire le città del futuro e affrontarne tutte le sfide. Ci sarà un sito internet dove confluiranno idee e contributi da parte di istituzioni e cittadinanza.
L’Europa punta sempre più ad un futuro green e a creare un’unione in cui l’economia circolare diventi un caposaldo. In questa direzione è stato lanciato dalla presidente Ursula Von “er Leyen il Green deal europeo, un progetto con una precisa tabella di marcia per rendere “sostenibile l’economia dell’UE”, riducendo le emissioni di gas ed effetto serra, incentivando la biodiversità e riducendo l’inquinamento da attuarsi entro il 2050.
Il New European Bauhaus
“Il New European Bauhaus è un’occasione irripetibile per ripensare le forme di convivenza dopo la pandemia, riconfigurando i nostri spazi e i nostri stili di vita in chiave sostenibile e inclusiva – commenta la rettrice dell’Università Ca’ Foscari Venezia Tiziana Lippiello – La risposta entusiastica delle altre istituzioni cittadine, amministrazione ed enti culturali, è il segnale che Venezia è pronta ad affrontare le sfide del futuro in un modo nuovo, condiviso e partecipato, adottando una visione di lungo periodo, nel segno di un‘apertura internazionale”.
Ispirato ai principi della scuola Bauhaus fondata a Weimar nel 1919 da Walter Gropius, il New European Bauhaus collega scienza e tecnologia da una parte, e mondo dell’arte e della cultura dall’altra per costruire una narrazione futura condivisa.