Un documento trasversale e sottoscritto dall’amministrazione e da tutte le categorie per dialogare con Roma
Concretezza e unità, al di là di orientamenti politici e delle ideologie.
Sono questi i pilastri che Venezia propone al Governo per far ripartire il Paese dopo l’emergenza coronavirus. Concretezza che è chiaramente alla base dei 29 punti del documento #RimbalzaItalia, suggerimenti tecnici – alcuni anche a costo zero per le casse pubbliche – per aiutare a costruire il futuro.
Un nuovo testo, contenente proposte reali, inviato a Roma dopo quello firmato dai 44 sindaci della Città metropolitana e quello sottoscritto dai 7 primi cittadini dei Comuni capoluogo del Veneto.
#RimbalzaItalia
Liquidità, aiuti alla ricapitalizzazione, differimento dei versamenti fiscali sono solo alcuni dei cardini del documento. Che è realmente caratterizzato dalla trasversalità per un fine comune. Lo confermano le 66 organizzazioni, in rappresentanza delle diverse categorie, firmatarie del documento. Ma anche il contributo fornito alla stesura del testo, a fianco del Comune, con l’assessore al Bilancio e commercialista Michele Zuin, da veneziani illustri come l’ex viceministro dell’Economia, Enrico Zanetti, o il presidente nazionale dei commercialisti ed esperti contabili, Massimo Miani.
“L’abbiamo chiamato #RimbalzaItalia, perché contiene misure per contrastare l’emergenza e ripartire con slancio, visto che siamo positivi e ottimisti verso la prospettiva di potercela fare – ha premesso il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro presentando il documento alla stampa – Ma abbiamo bisogno rapidamente di misure che riguardino liquidità, protezione sociale e tenuta dei conti dei bilanci dei Comuni. Riteniamo che sia meglio fare oggi uno sforzo di indebitamento per salvare le imprese, perché, una volta perse, non le ritrovi più”,
“Le proposte normative che abbiamo illustrato – aggiunge Zanetti – potrebbero essere accolte già nel prossimo decreto. Perché, tra le altre cose, prevedono anche le relative quantificazioni finanziarie. Alcuni punti si basano semplicemente su impieghi parzialmente diversi delle risorse già disponibili. Altri richiedono una aggiunta di risorse per il 2020. Ma è un sostegno che potrebbe aiutare non solo le imprese, ma anche lo stesso Stato”.
Misure a tutela della filiera turistica
Il documento si apre affrontando un tema fin qui tralasciato dal Governo: quello della protezione della filiera turistica.
In questo settore, che riguarda realtà territoriali con aree economiche ad alta vocazione turistica internazionale,Venezia, con la sua specificità, è sicuramente un esempio paradigmatico. Ma anche quella che ora rischia di pagare il prezzo più alto.
A rilevarlo è anche il nuovo rapporto dell’Enit (l’Agenzia Nazionale Italiana del Turismo), che prevede solo nel 2023 un ritorno dei flussi turistici provenienti dall’estero ai livelli del 2019.
A soffrire di più saranno, secondo lo studio, realtà come Roma e Firenze, ma più di tutto la nostra città, con un -47,3% di arrivi a causa dell’emergenza e una ripresa prevista più lenta (+1,3% nel 2023 rispetto al 2019) rispetto a tutte le altre città italiane.
“Questa è una crisi che non ha eguali – ha rilevato l’assessore al Bilancio Michele Zuin – Lanciamo ora il nostro appello al Governo perché vogliamo influire con misure economiche basate sul dialogo con il territorio e sulla conoscenza del territorio. Venezia si pone come capofila, in questo cammino, come città che vuole uscire dalla crisi e aiutare anche il Paese a farlo”.
Per salvaguardare i lavoratori della filiera del turismo, si chiede a Roma di estendere a 52, rispetto alle 9 attuali, le settimane di possibile cassa integrazione. Ma anche di protrarre fino a marzo 2021 l’indennità di 600 euro per i lavoratori parasubordinati, autonomi e stagionali operanti nelle filiere legate al turismo.
Misure di sostegno finanziario
Il secondo “pacchetto” di misure è quello relativo al sostegno finanziario delle imprese.
È il famoso nodo della liquidità, che si chiede sia da subito garantita dalle banche a tutti coloro che ne hanno bisogno e la meriti. Si suggerisce poi di prevedere una restituzione del finanziamento con tempi molto ampi, almeno 20 anni. Più tecnicamente, il documento propone di modificare, soprattutto per le imprese piccole e medie, le percentuali di fatturato oggetto di parametro per l’erogazione dei prestiti, portandole dal 25% ad almeno il 50%. In caso di inadempimento, poi, si auspica che il credito garantito sia fatto concorrere in modo paritetico agli altri crediti. Tecnico, ma finalizzato sempre a garantire una iniezione di liquidità nel sistema, anche il punto 3), relativo alle detrazioni legate all’edilizia per le famiglie.
Il sostegno finanziario può arrivare anche dal differimento di versamenti fiscali.
Il documento #RimbalzaItalia chiede innanzitutto un rinvio al 2021 e al 2022 di Irpef, Ires e Irap (e delle imposte sostitutive) dovute per il 2019 e in scadenza il prossimo 30 giugno.
Tra i suggerimenti, inoltre, la soppressione dei minimi contributivi obbligatori per artigiani e commercianti almeno per il 2020, rinviando i versamenti all’anno prossimo, sulla base del reddito conseguito. Sarebbe infine opportuno, indica il testo, che anche la ritenuta d’acconto per i liberi professionisti sia dimezzata, dal 20 al 10 per cento. Molto tecnici anche i punti 7) e 8), inerenti le ricapitalizzazioni delle imprese.
Misure di sostegno per locazioni commerciali e abitative
I punti da 9) a 12) riguardano un tema particolarmente sentito, a Venezia: quello delle locazioni.
La prima proposta riguarda l’estensione del credito d’imposta, sia dal punto di vista temporale che da quello delle categorie catastali interessate. Per il nostro comune e le altre aree a principale vocazione turistica internazionale, questo andrebbe inoltre applicato per almeno 12 mesi dalla dichiarazione dello stato di pandemia da parte dell’Oms. Il credito d’imposta del 60% dovrebbe valere anche per il locatore e si dovrebbe passare al criterio di cassa.
Il punto 12) suggerisce anche la previsione della creazione di un fondo nazionale per il sostegno delle locazioni abitative, con fiscalità agevolata per le trasformazioni da ricettivo a residenziale nei comuni a vocazione turistica. Una strada che il Comune di Venezia ha già intrapreso, come conferma l’accordo con Iuav per destinare agli studenti gli alloggi turistici sfitti.
“È il momento – ha detto al riguardo il sindaco Brugnaro – di affrontare alcuni nodi fondamentali. I punti fermi, in tutto questo, devono essere due: la tutela del diritto della proprietà privata e l’occasione di adeguare gli immobili. Ad esempio, abbiamo già chiesto un finanziamento di legge speciale per completare il sistema fognario del centro storico, con tutti i relativi allacci”.
Altre misure per il rilancio del turismo e la ripartenza
Il documento aggiunge poi altre misure fiscali di sostegno alle imprese:
- sospensione al limite di deducibilità degli oneri finanziari
- copertura universale dell’integrazione salariale
- sospensione generalizzata dei versamenti contributivi per tutto il 2020
- riduzione generalizzata delle aliquote iva
- eliminazione della regola sul limite di utilizzo delle perdite fiscali
- sospensione per il 2020 degli indici sintetici di affidabilità fiscale e meccanismi presuntivi
- sospensione per il 2020 delle sanzioni penali per mancati versamenti
- sospensione dei canoni demaniali nei porti
- revisione o esclusione dei canoni demaniali e demaniali marittimi.
Due punti molto significativi sono i numeri 23) e 17).
Nel primo, #RimbalzaItalia chiede di incrementare per il 2020 e il 2021 il fondo nazionale per il concorso finanziario dello Stato agli oneri del trasporto pubblico locale.
Il punto 17), insieme a sgravi fiscali, suggerisce incentivi per il turismo in Italia.
Venezia più straordinaria che mai
“Diciamo alla comunità internazionale – commenta al riguardo il primo cittadino – che Venezia ce la farà sicuramente. A italiani ed europei, diciamo che in questo momento storico straordinario faremo cose straordinarie. Vogliamo ripartire con le spiagge. A settembre ripartiremo con la Biennale Cinema. Ma, soprattutto, invito a venire a Venezia, per aiutare il Mondo a ripartire dalla bellezza della cultura. Crediamo che, particolarmente in questo momento di rilancio dell’intera umanità, Venezia e la sua Laguna vadano vissute. A chi potrà spostarsi, diciamo che sono oggi oggettivamente realtà da vedere, con la loro bellezza, perché un momento così non si ripresenterà più”.
Scelte strategiche per la ripartenza
#RimbalzaItalia si chiude con quelli che vengono individuati come passaggi fondamentali per agevolare la ripartenza. In primis, la previsione di tempi e regole chiare.
Si auspica poi la prosecuzione di un’attività di rilancio e semplificazione degli appalti e delle opere pubbliche. In tal senso, risulterebbe utile la costituzione di un fondo nazionale triennale, fino al 2022, per finanziare nuovi lavori pubblici dei Comuni fino a 150.000 euro. La ripartenza dovrebbe avvenire anche dall’economia green e circolare, dallo sblocco dei progetti pronti e dal rifinanziamento del bando periferie. Fondamentale, inoltre, la sburocratizzazione.
Un Fondo unico per lo spettacolo
Infine, per quanto riguarda la cultura, il documento auspica l’aumento di almeno 200 milioni, per gli anni 2020 e 2021, del Fondo unico dello spettacolo, per garantire la sopravvivenza economica e finanziaria dei soggetti del settore.