Consenso unanime alla sessione di Riyad. La soddisfazione di Ministero, Comune e Regione
All’appello manca solo la Russia (la cui rappresentante ha riconosciuto però il valore delle misure adottate), ma tutti gli altri 19 Paesi componenti del Comitato del Patrimonio mondiale Unesco hanno deciso di sostenere la mozione presentata dal Giappone per evitare l’inserimento di Venezia nella “lista nera” dei siti in pericolo.
La 45^ sessione del Comitato, a Riyad in Arabia Saudita, ha dunque deciso, dopo un’ora di discussione, di archiviare la richiesta presentata in occasione dell’ultimo rapporto Unesco, e poi sostenuta anche da alcuni comitati nel timore di danni irreversibili per la città legati al “continuo deterioramento dovuto all’intervento umano”.
Un risultato al quale si è arrivati grazie a quello che il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ha definito “un grande lavoro di squadra per la nostra città”. E lo stesso ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha usato la stessa definizione riferendosi alla collaborazione a tal fine portata avanti negli ultimi mesi con il Ministero degli Esteri, la Regione Veneto, il Comune di Venezia e “le istituzioni che compongono localmente il Comitato di pilotaggio del sito”.
Sangiuliano: “Grande vittoria dell’Italia e del buonsenso”
È logico che Venezia continuerà a rimanere sotto esame e il tema dei rischi che corre una città oggettivamente fragile sarà riaffrontato prossimamente in occasione di una nuova riunione del Comitato, prevista nel 2025. Ma, per ora, è stato portato a casa un risultato definito dal ministro “Una grande vittoria dell’Italia e del buonsenso”, sottolineando come sia stata fermata un’indebita manovra puramente politica e priva di un ancoraggio su dati oggettivi”.
“Venezia quindi – prosegue Sangiuliano – non è in pericolo”. E sottolinea: “Negli ultimi mesi il Comune ha adottato provvedimenti coraggiosi per gestire il turismo e garantire la tutela dello straordinario patrimonio culturale della città. Il Ministero della Cultura è al suo fianco e proseguiremo insieme il complesso percorso di salvaguardia e valorizzazione di un simbolo dell’Italia che è patrimonio dell’umanità”.
I progressi compiuti per la salvaguardia
Il Governo italiano, del resto, ha evidenziato anche nel corso della discussione in Comitato “i rilevanti progressi conseguiti negli ultimi anni per la salvaguardia del sito dalla minaccia dei cambiamenti climatici e dalle sfide poste dal turismo di massa”.
Ricevendo una valutazione positiva sull’impatto delle misure adottate per proteggere il patrimonio della città dal fenomeno dell’acqua alta e per gestire gli afflussi turistici.
Insieme al Mose e alle barriere poste a protezione della Basilica di San Marco, sottolinea il ministro, “in particolare è stata riconosciuta l’importanza della recente approvazione, il 12 settembre scorso, del regolamento per l’istituzione e la disciplina del contributo d’accesso alla città di Venezia”.
Dall’Unesco, il Governo ha dunque ricevuto la richiesta di “proseguire con determinazione nell’azione di tutela del sito”, incoraggiando un invito agli organi tecnici dell’organizzazione per una missione conoscitiva.
Brugnaro: “Riconosciuti gli sforzi”
“La decisione adottata dal Comitato del Patrimonio Mondiale dell’Unesco è avvenuta all’unanimità: è la dimostrazione di come siano stati riconosciuti da tutti gli sforzi che stiamo mettendo in campo, ad ogni livello istituzionale, per la salvaguardia di Venezia e che la proposta di inserimento in danger list era molto politica e poco tecnica”. È stato questo il primo commento del sindaco Luigi Brugnaro.
Il primo cittadino, ricordando come sia stato “fatto sistema” con il Governo, ha quindi sottolineato anche che il contributo d’accesso è solo “una delle norme, non certo l’unica, per proteggere la città dall’over tourism”.
“Voglio ricordare – ha concluso – che i primi ad amare Venezia sono i veneziani, di mare e di terra, che credono nel futuro della nostra città, che dopo l’acqua granda del 2019 e la pandemia si sta riprendendo. Con umiltà, coraggio e orgoglio”.
Zaia: “Venezia è salva”
Anche il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha commentato la decisione dell’Unesco.
“Venezia è salva – ha dichiarato – e continuerà a essere Patrimonio dell’umanità. Quello dell’Unesco è un riconoscimento che non è mai stato messo in discussione, nella nostra mente e nel nostro cuore. Venezia è Patrimonio dell’Umanità, lo è da sempre, e tutti insieme cercheremo di preservare e salvaguardare il futuro della Serenissima”.
Oggi, con la decisione presa dal World Heritage Committee – ha concluso Zaia – sono stati fugati tutti i dubbi sulla certificazione dell’ente Unesco. Quella di oggi è una importante vittoria per la città di Venezia e per tutto il Veneto. Un grande risultato raggiunto grazie alla tenacia del ministro alla Cultura, Gennaro Sangiuliano, e di tutto il Governo”.
Alberto Minazzi