Riparte la stagione. L’invito del sindaco a riaprire tutto.
Nessun tour all’estero per cercare fondi privati: “Puntiamo sulle nostre forze”
A le 9.30 del mattino lungo Strada Nuova c’è un incessante andirivieni di persone.
Chi frettoloso sta probabilmente raggiungendo l’ufficio, chi fa la spesa di frutta e verdura o al supermercato.
C’è anche chi chiacchiera all’aria aperta e chi passeggia godendosi il caldo sole. Qualcuno, con macchina fotografica e zaino sulle spalle, cammina in direzione Rialto e Piazza San Marco.
Alcune persone, sedute a debita distanza ma in compagnia ai tavolini dei bar, sorseggiano un caffè o prendono l’aperitivo. I segnali della ripartenza dopo il lockdown cominciano ad essere tangibili in città. Diverse attività devono ancora aprire ma tra calli e campi c’è di nuovo vita. Venezia sta rinascendo.
Verso la “nuova” normalità
Venezia e i suoi abitanti si stanno riappropriando del loro quotidiano. Giorno dopo giorno sempre più saracinesche si alzano e si sta prendendo il ritmo di quella che possiamo definire una “nuova normalità”. Un quotidiano diverso da prima, fatto di regole da rispettare per minimizzare il rischio che i contagi possano risalire. Tra i commercianti che Metropolitano.it ha contatto, emerge la fiducia nella ripresa.
Non bisogna arrendersi
“Non bisogna arrendersi – dice Sara Divicari, titolare da 45 anni di un negozio a Cannaregio – Dobbiamo pensare positivo. La ripresa sarà lenta ma con pazienza e volontà possiamo farcela. Io non sono una persona che molla davanti alle difficoltà e sono agevolata non avendo l’affitto del locale da pagare. Per altri commercianti la situazione è più difficile”.
Ai piedi del ponte degli Scalzi il ristoratore Andrea Dola è dietro il bancone del suo locale. “Vedo che la gente sta cominciando a ritornare a visitare Venezia – sottolinea fiducioso – e a frequentare i locali che stanno riaprendo. Sono ovviamente persone che arrivano dalla nostra regione e che approfittano per vedere una città più tranquilla. Anche i veneziani stanno riprendendo i loro ritmi. Bisogna essere ottimisti. Io credo che la ripresa ci sarà e magari tutto ritornerà a essere meglio di prima”.
Anche Matteo Linassi, erede dello storico negozio a Cannaregio, guarda al futuro con ottimismo. “La riapertura non è stata facile dal punto di vista organizzativo per le regole di sicurezza che devono essere rispettate ma è un importante segnale verso la normalità”.
I primi turisti di casa nostra
Stanno ritornando quindi i primi turisti. Sono persone di casa nostra, che arrivano dalle province del Veneto.
“Stiamo vedendo una Venezia sicuramente insolita – dicono Marco e Giulia, di Verona – Senza il grande turismo di massa non sembra neanche la stessa di prima. Siamo fiduciosi che la situazione evolva in positivo. Questo periodo buio può far riflettere per sviluppare in futuro un turismo eco sostenibile”. In Piazza San Marco, dove ha riaperto lo storico Caffè Quadri, si incontrano altri turisti dal Veneto. Una signora di Vicenza in gita con il marito racconta di essere rimasta molto sorpresa per la pulizia che ha trovato girando in città.
I primi segnali in Piazza San Marco
Nel salotto buono della città ha riaperto lo storico “Quadrino”, il ristorante del “Quadri”. Per ora è solo attivo il bistrot, ma è un segnale significativo di risveglio per Piazza San Marco.
Ancora abbassate le saracinesche del “Florian” e del “Chioggia”. Ancora chiuso, ma prossimo alla riapertura, anche il famoso Harry’s Bar di Arrigo Cipriani.
Il rilancio di Venezia senza sponsor stranieri
Mentre il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro invita i gestori a riaprire e l’amministrazione si sta attivando per rilanciare la città con eventi “compatibili” ( ma anche in vista dei 1600 anni di Venezia, che saranno festeggiati in grande stile a marzo 2021) a differenza di quanto accade in altre città d’arte, come Firenze, la via della rinascita non sarà legata alla ricerca di canali privilegiati con alcuni Paesi stranieri.
Come Roma, Venezia conta di farcela puntando sulle proprie forze, senza ricorrere a sponsor particolari. Firenze partirà dalla Cina ma, nonostante i noti ottimi rapporti di Venezia con la Cina, sigillati da un quarantennale gemellaggio con la città di Suzhou, dalla quale è arrivato nel periodo del lockdown in dono il primo carico di 20 mila mascherine, la laguna preferisce gestire il rilancio autonomamente.
Riaprono anche i Musei
Riparte anche la Fondazione Musei Civici di Venezia. Dal 13 giugno Palazzo Ducale, il Museo del Vetro a Murano e il Museo del Merletto a Burano saranno aperti al pubblico ogni sabato e domenica con ingresso senza prenotazione. Dal 22 giugno sarà possibile visitarli anche negli altri giorni solo su prenotazione e per un numero contingentato di persone. Da quella stessa data aperti durante tutta la settimana per tour guidati anche Cà Rezzonico, la Casa Goldoni, Palazzo Mocenigo e il Museo di Storia Naturale Giancarlo Ligabue.
Il ritorno alle “Gondole da parada”
Da sabato 30 maggio per facilitare la mobilità cittadina tornano a regime i servizi di traghetto in gondole da parada. Dopo Santa Sofia e San Tomà, via libera anche al Giglio, alla Dogana e al Carbon con ampliamento degli orari. (Santa Sofia dal lunedì al sabato 8.30 – 18, domenica e festivi 9 – 18; San Tomà dal lunedì al sabato 7.30 – 18, domenica 9 -18; Giglio tutti i giorni 9 -14; Dogana tutti i giorni 9 -13; Carbon dal lunedì al venerdì 9 -12)