Dal 5 marzo vietata nel fine settimana la vendita di alcolici dalle 15 alle 8 del giorno successivo. Accessi limitati alle zone della movida
In attesa di sapere se il Veneto passerà in fascia arancione, Venezia mette in atto una stretta anti-alcol.
L’obiettivo è quello di evitare che i giovani, in particolare in alcune aree veneziane della movida, dopo la chiusura dei bar comperino gli alcolici nei negozi per poi consumarli per strada, in calli e campielli anche dopo le 18.
Per questo il Comune del capoluogo lagunare a partire da venerdì 5 marzo ne blocca la vendita fino a domenica 7 nel territorio della Municipalità di Venezia.
Il provvedimento: niente alcolici e controllo anti assembramenti
L’ordinanza approvata per dare uno stop ai tour dell’alcol scatta da venerdì 5 marzo e rimane in vigore fino a domenica 7. Prevede il divieto da parte degli esercizi commerciali pubblici e artigianali della Municipalità di Venezia di vendere alcolici dalle 15 alle 8 del giorno dopo. In questo modo sarà possibile evitare che i giovani si riforniscano nei negozi e ne continuino il consumo anche dopo le 18, orario di chiusura dei locali imposto dal DPCM che tutti gli esercenti rispettano. Per evitare assembramenti nei locali pubblici e al loro esterno, la distribuzione e consumazione di alcolici è possibile solo al tavolo, in centro storico come in terraferma.
Inoltre, per tenere sotto controllo l’affollamento evitando che si creino situazioni che possano aggravare il quadro pandemico, la Polizia Locale può limitare gli accessi alle zone della movida giovanile dalle 15 alle 21 dei prossimi tre giorni. Le aree interessate, dove comunque sarà garantito il transito dei residenti e dei clienti sono l’intera zona di San Giacometto a Rialto, campo della Naranseria e Bella Vienna con portici e calli limitrofi, le fondamenta degli Ormesini e della Misericordia da Ponte San Girolamo a Ponte San Marziale, campo Santa Margherita. Si tratta dei luoghi più frequentati dai giovani dove si rende necessario intervenire per evitare che si moltiplichino le possibilità di contagi.
Per il solo Sestiere di Cannaregio (Fondamenta Degli Ormesini e della Misericorda da Ponte San Girolamo a Ponte San Marziale) nella giornata di domenica 7 marzo 2021 si aggiunge la fascia 11 -15 in cui potrebbero scattare le limitazioni.
In terraferma le restrizioni potranno verificarsi a Mestre in Riviera XX Settembre e vie limitrofe, in Piazzale Donatori di Sangue e Calle Legrenzi. “Penso – ha commentato il presidente del Veneto, Luca Zaia – che il sindaco Brugnaro abbia fatto bene a emettere questa ordinanza. Un presidente di Regione non può fare in prima persona ordinanze per tutto: serve lavoro di squadra come questo. E mai la mia posizione sarà contraria a un’ordinanza decisa da un sindaco per tutelare la salute dei suoi cittadini. Del resto, ritengo che i sindaci siano quelli che conoscono meglio i propri territori”.
Più forze dell’ordine in campo e potenziamento dei mezzi di trasporto
Certo è che per garantire il totale rispetto dell’ordinanza e delle misure di prevenzione che scongiurino gli eccessi, in centro storico come in terraferma, è necessario un capillare controllo. Serve per questo, come richiesto dal sindaco del capoluogo lagunare Luigi Brugnaro, che la Prefettura intervenga incrementando le Forze dell’ordine a presidio del territorio.
Al vaglio del Comune c’è anche un’ordinanza che riguarda il nodo cruciale dei trasporti pubblici tra Mestre e il centro storico. Si sta studiando la possibilità di decongestionare gli autobus Actv utilizzando bus navetta e trasporti acquei straordinari. Mezzi che entrerebbero in funzione da San Giuliano e il Palaexpo a ridosso del Parco Scientifico Tecnologico Vega di Porto Marghera per portare le persone a Venezia.