L’impianto è in fase di collaudo, mancano solo le ultime certificazioni e autorizzazioni e sarà operativo entro marzo.
Mese nel quale aprirà al pubblico. Si tratta del primo distributore a idrogeno in Italia in ambito urbano.
La stazione che si trova a Mestre, nel comune di Venezia, dispone di due punti di erogazione grazie ai quali autoveicoli, mezzi pesanti e autobus potranno garantirsi l’approvvigionamento di idrogeno.
Verso obiettivi sempre più green
«Grazie a Eni – sottolinea il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro – abbiamo aggiunto un importante tassello nel percorso che stiamo portando avanti e che conferma quanto meritata sia la candidatura di Venezia a capitale mondiale della Sostenibilità. L’iniziativa, prima di questo genere in Italia, nasce da un accordo tra Città Metropolitana, Eni e Toyota per la sperimentazione della mobilità con idrogeno per autotrazione e dalla convenzione sottoscritta nel maggio 2021 da Comune di Venezia e Eni che si traduce ora in progetti concreti in difesa dell’ambiente e della tutela del territorio».
Nella nuova Eni station, riaperta da alcune settimane dopo essere stata completamente ricostruita, oltre all’impianto per il rifornimento di idrogeno è stata installata una colonnina di ricarica elettrica con due postazioni. Qui si possono ricaricare contemporaneamente un veicolo in corrente continua a 50 kW e uno in corrente alternata a 22 k.
Una stazione completa a 360 gradi, aerei a idrogeno al Marco Polo
E non mancano, oltre ai servizi dedicati alla mobilità, quelli per la persona e la vettura.
Nel distributore di via Orlanda è presente un Telepass point dove è possibile richiedere, ritirare o sostituire il dispositivo Telepass; il pagamento di bollettini postali e il servizio ritiro pacchi. Ci sono anche un punto ristoro con emporio di prodotti alimentari di qualità e, per chi lo volesse, il rifornimento di carburanti tradizionali in modalità self service o servito e un’area per il lavaggio dei veicoli.
Intanto Save, la società che gestisce l’aeroporto Marco Polo di Venezia, ha firmato con Airbus e Snam un accordo per avviare i piani e far arrivare i primi velivoli a idrogeno.
Sono previsti per il 2035 ma Save ha già allo studio la riconversione per promuovere l’uso dell’idrogeno nello scalo favorito anche dal progetto dell’Hydrogen Park, la vasta area per lo stoccaggio e la produzione del carburante del futuro, prevista a Marghera.
Il carburante “verde” arriverà in parte su gomma, in parte su oleodotti ma lo scalo conta anche di avere una piccola produzione propria.
Succederà nel giro di due, tre anni riconvertendo il suo impianto di trigenerazione, attualmente a metano, a idrogeno che sarà prodotto sfruttando energia eolica e solare.
Il nuovo impianto alimenterà tutti i macchinari, gli equipaggiamenti dello scalo e i bus che trasportano i passeggeri.
Fondi PNRR per il trasporto pubblico a idrogeno e elettrico
Idrogeno ed elettrico sono le due parole chiave della svolta del comune di Venezia.
E l’intera città metropolitana (che raggruppa 44 comuni) guidata dal sindaco Luigi Brugnaro si muove in questa direzione. A favorirla, ora, saranno anche i fondi messi a disposizione dal PNRR: oltre 87 milioni di euro destinati all’acquisto di mezzi a emissioni zero, con alimentazione elettrica o a idrogeno, e alla realizzazione delle relative infrastrutture di supporto dal 2022 al 2026. La flotta AVM si arricchirà così di 123 nuovi autobus, 90 dei quali a idrogeno e 33 elettrici.
Entro il 31 dicembre 2024 ne arriveranno 17 elettrici e 16 a idrogeno, i restanti 90 entra il 30 giugno 2026.
Oltre all’acquisto dei mezzi saranno realizzate le infrastrutture dedicate alla ricarica degli autobus elettrici presso i depositi e un nuovo sistema di distribuzione dell’idrogeno per un investimento complessivo di circa 9,7 milioni di euro.
Sempre il comune di Venezia, è stato d’altra parte pioniere per l’uso di autobus elettrici.
Nelle isole di Lido e Pellestrina, infatti, già da un anno è in funzione la prima linea interamente elettrica d’Italia.
Mezzi che ricaricano le batterie dopo aver concluso le loro corse e che tra le dotazioni di bordo hanno porte usb, servizio gratuito wifi e monitor per le informazioni all’utenza e un circuito audio-video.
Silvia Bolognini
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Invece i Vaporetti vanno a nafta pesante e nessuno fa niente.
Come è fatto oggi l idrogeno ? da elettrolisi ? DUBITO
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