Si chiama Venestesia e offre un’esperienza di riscoperta della città divertente ed esperienziale
Ci sono tanti modi per esplorare le bellezze di Venezia. Ora, grazie alle tecnologie digitali, lo si può fare anche attraverso i sensi.
“Venestesia” è infatti la prima rappresentazione della città in 3d con un modello tattile-sonoro per vedere Venezia in modo interattivo.
Pensata e realizzata dall’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti sezione di Venezia insieme a Prossimi Impresa Sociale, spin-off di Fablab Venezia e al creativo Adolfo Zilli, di grandissima esperienza nello sviluppo di progetti artistici che prevedano l’utilizzo di componenti elettroniche e tecnologiche anche con finalità educative, è un’occasione che si apre a tutti .
L’opera sensoriale itinerante che “suona” Venezia
“Venestesia”, presentata per la prima volta negli spazi della Banca d’Italia a Venezia, è composta da un modello della città stampato in 3d con un biopolimero di derivazione naturale e sostenibile realizzato da Prossimi Impresa Sociale con il supporto di Fablab, un laboratorio di fabbricazione digitale e innovazione sociale che dal 2014 fornisce supporto ai settori creativi, culturali, produttivi, imprenditoriali e sociali attraverso le tecnologie innovative.
“L’installazione vuole creare nel fruitore un’esperienza multisensoriale unica – spiega Andea Boscolo, socio fondatore di Fablab Venezia assieme a Leonidas Paterakis -, in grado di coinvolgere diverse categorie di pubblico, non solo ciechi e ipovedenti ma chiunque voglia esplorare la città in modo divertente ed esperienziale. Prossimi Impresa Sociale crede fortemente nell’importanza dell’accessibilità dell’arte e del suo patrimonio. L’occasione per poter realizzare concretamente questo ambizioso progetto è arrivata grazie alla vittoria di due bandi di finanziamento, il Bando Cultura di Fondazione di Venezia e il Bando Welfare – Cultura della Regione Veneto e siamo molto orgogliosi del risultato perché l’opera è un esempio delle grandi potenzialità creative e innovative della progettazione partecipata”.
La realizzazione, portata a termine in circa tre mesi, funziona attraverso un sistema sonoro, sviluppato dal creativo Adolfo Zilli, che riproduce differenti output musicali in base al movimento delle dita sul modello. Toccando le differenti aree che lo compongono è possibile esplorare la città e i suoni associati.
In pratica una mappa sonora in cui l’utente esplora Venezia passando dai rumori acquatici dei canali alle note acute dei campanili e altre interpretati con più forza man mano che le dita si avvicinano al plastico.
“Venestesia”: il dialogo tra fisico e virtuale
“La presentazione dell’opera – continua Andrea Boscolo – è stato un momento emozionante. Vedere dopo mesi di lavori i visitatori che interagivano e si divertivano con l’opera è stato significativo. Molte persone cieche e ipovedenti hanno potuto per la prima volta scoprire la conformazione di Venezia, con le sue architetture e i suoi sestieri. L’importanza di questo progetto è soprattutto nel fatto che la digitalizzazione supporta il sociale, è quello che ci piace chiamare “il digitale buono”. Progetti come questo generano empatia e il nostro obiettivo è far sì che l’innovazione diventi valore collettivo”.
La digitalizzazione dunque a supporto del sociale. “Le nuove tecnologie possono contribuire a realizzare percorsi di conoscenza condivisa multi-mediali e multi-sensoriali – sottolinea la presidente di prossimi Impresa Sociale Alberta Menegaldo – garantendo allo stesso tempo un’accessibilità culturale ampliata e nuovi sistemi di conoscenza dell’arte e del patrimonio interessanti e coinvolgenti per tutti”.
“Venestesia”, che si può vedere e provare ancora per la giornata di oggi 19 dicembre negli spazi della Banca d’Italia, dopo l’Epifania troverà posto nella sede dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Mestre prima di iniziare il suo “tour” in diversi luoghi di cultura a Venezia e nel territorio.
L’innovazione attenta al sociale
La collaborazione tra l’unione Italiana Ciechi e Ipovedenti – Sezione di Venezia e Prossimi Impresa Sociale dopo la realizzazione di quest’opera guarda già al futuro. Insieme le due realtà svilupperanno progettualità innovative per la fruizione e l’accessibilità in ambito artistico-culturale. “Al momento – conclude Andrea Boscolo – Fablab Venezia sta lavorando allo sviluppo di due modelli che riproducono in 3d territori Unesco: uno relativo alla Laguna di Venezia e uno delle colline del Prosecco di Valdobbiadene e Conegliano. Con Prossimi Impresa Sociale abbiamo da poco inaugurato il primo di una serie di pannelli per la fruizione tattile presso il Castello di Miramare a Trieste. Il lavoro delle due associazioni fornirà un prezioso supporto alle istituzioni locali e non per lo sviluppo di progetti innovativi di inclusione utilizzando al meglio le potenzialità delle tecnologie digitali”.
Silvia Bolognini