Si conclude oggi il G 20, il summit che ha riunito a Venezia i ministri delle finanze e i governatori delle Banche centrali dei 20 Stati Membri.
Le cinque giornate si chiudono con uno storico accordo per una riforma della tassazione globale che riguarda soprattutto le grandi multinazionali digitali, puntando -si legge su un documento- su un “sistema fiscale internazionale più stabile e giusto”.
I parametri per definire la nuova “architettura fiscale” saranno definiti al vertice di Washington, ma una quota minima di almeno il 15% degli utili che queste multinazionali dovranno riallocare nei Paesi in cui svolgono la loro attività è stata proposta e sostenuta da diverse nazioni. Altre ritengono che sia una percentuale inferiore al dovuto e sarà questo uno dei temi cardine del prossimo summit dell’economia.
Pandemia e crisi climatica
A Venezia, invece, si è affrontato a fondo il problema dell’attesa prossima ondata della pandemia e delle strategie per porvi fine.
Al lavoro, sarà una task force che unirà Banca Mondiale, Oms, Fondo Monetario Internazionale e Organizzazione Mondiale del Commercio. L’obiettivo sta nel garantire vaccini, terapie e diagnosi anche nei Paesi in via di sviluppo”.
Un accordo è stato raggiunto anche sulla crisi climatica definendo un meccanismo di fissazione del prezzo delle emissioni di Co2 e incentivi.
Gli impegni dei grandi dell’economia
“Continueremo a sostenere la ripresa – si legge in un documento finale del G20 – evitando qualsiasi ritiro anticipato di misure di sostegno, pur rimanendo coerenti con i mandati della Banca centrale, anche in materia di stabilità dei prezzi, al fine di preservare la stabilità finanziaria e la sostenibilità di bilancio a lungo termine“. Il summit ha riaffermato anche “l’importante ruolo di un commercio aperto ed equo basato su regole per ripristinare la crescita e la creazione di occupazione”, l’ impegno a combattere il protezionismo e a incoraggiare gli sforzi concertati per riformare il Wto”.
G20: il Gran Gala alla Fenice
In serata, i membri del G20 sono stati accolti per un concerto e una cena di Gala al Gran Teatro La Fenice.
Un simbolo di Venezia nel mondo che ha entusiasmato gli ospiti, intrattenuti dalle musiche di Rossini, Mascagni, Verdi e Puccini eseguite dall’orchestra diretta da Daniele Callegari e impreziosite dalla voce del soprano Anna Pirozzi.
La cena si è tenuta nelle Sale Apollinee, tra elegantissime tavole rotonde total black sulle quali risaltavano piatti e bicchieri dorati.
Prima della cena, un momento importante è stato dedicato a Venezia che oggi dà ufficialmente vita oggi alla “Fondazione Venezia Capitale mondiale della sostenibilità”.
Ad annunciarlo è stato il sindaco di Venezia e presidente del nascente partito Coraggio Italia Luigi Brugnaro.
Venezia capitale mondiale della sostenibilità
“Questo è un momento molto importante per Venezia. Questo summit conferma la nostra naturale vocazione a essere luogo di confronto internazionale e la vostra presenza è una grande opportunità, per noi, di dimostrare la nostra resilienza – ha detto Brugnaro rivolgendosi a ministri e governatori delle banche internazionali –. In questi anni abbiamo lavorato molto mantenendo al centro del nostro programma lo sviluppo e la tutela ambientale.
Venezia ha un grande sogno e ci stiamo impegnando a realizzarlo: quello di diventare la capitale mondiale della sostenibilità. In questi giorni siete stati chiamati a prendere decisioni fondamentali per le ripresa dell’intera economia mondiale e, di conseguenza, per la vita di molti cittadini.
Oggi avrete l’opportunità di dimostrare che da Venezia, la più antica città del futuro, si può inviare un vero messaggio di speranza alle generazioni future.
Dal progetto alla fattibilità
“Venezia capitale mondiale della sostenibilità” è un progetto del Comune di Venezia del quale la regione Veneto ha assunto il ruolo di promotore con una delibera che riconosce nella città lagunare il fulcro di uno sviluppo sostenibile con ricadute sull’intero territorio regionale. Conterà sul sostegno di istituzioni culturali e accademiche (da Ca’ Foscari allo Iuav, dal conservatorio Benedetto Marcello all’Accademia e alla Fondazione Cini) e di aziende e associazioni come Confindustria Veneto, Snam, Generali e Bcg.
Coerente con tutti i principali obiettivi di sostenibilità della Nazioni Unite, il progetto sarà supportato da un impegno economico stimato tra i 2,5 e i 4 miliardi di euro (di cui una parte già stanziati o finanziati) derivanti da fondi pubblici e privati, comprese le risorse finanziarie europee del programma 2021/27 del Fondo Next Generation EU.
La conferenza di presentazione della costituenda Fondazione “Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità” sarà trasmessa oggi, 11 luglio, alle ore 12.15 in live streaming sul canale Facebook del Comune di Venezia.
Venezia città di innovazione e d’avanguardia culturale e tecnologica
Il primo passo sarà la creazione di un centro di innovazione e accelerazione delle star-up sui temi della sostenibilità che farà di Venezia un centro di riferimento mondiale per la formazione accademica e post-universitaria su queste materie, anche attraverso l’apertura e il potenziamento di sedi di fondazioni e centri di ricerca e l’organizzazione di un evento mondiale annuale sulla sostenibilità.
Un campus internazionale della formazione, ma anche una città che saprà mantenere e difendere il proprio ecosistema lagunare, gestire il turismo e proporre un programma di residenzialità dedicata e una fiscalità agevolata.
Nel più ampio pacchetto legato alla transizione energetica occuperà poi un ruolo di rilievo la cosiddetta “Hydrogen Valley” di Porto Marghera.
Energie a basso impatto ambientale, decarbonizzazione, economia circolare e valorizzazione dei rifiuti saranno le parole chiave della trasformazione.
Lo studio sui benefici
I benefici stimati sono di tipo ambientale, sociale ed economico.
Lo studio alla base del progetto rileva un impatto molto elevato, da quantificare monitorando passo passo le fasi successive, per quanto riguarda la riduzione di emissioni di anidride carbonica e polveri sottili, oltre che il miglioramento della qualità dell’acqua.
Per quanto riguarda la residenza, le stime sono di un aumento che va dalle 8 e le 12 mila unità, grazie anche alla creazione di 15-20 mila nuovi posti di lavoro.
In relazione al livello degli investimenti che si stanno incentivando e agli interventi già programmati, l’impatto sul pil nazionale, potrebbe essere pari a una cifra almeno tra i 5 e i 10 miliardi di euro.
Il G20 a Venezia
Complessivamente, le cinque giornate con i big dell’economia mondiale si chiudono con soddisfazione. L’hanno palesemente espressa il ministro dell’economia francese Bruno Le Maire, così come la segretaria di stato americana all’economia, Janet Yellen.
“Penso che questo G20 possa essere decisivo sulla tassazione internazionale e possa porre le basi per il sostegno ai paesi in via di sviluppo. Su questo è il G20 più rilevante di sempre – ha dichiarato Le Maire a margine dei lavori – E’ stato un grande summit, all’insegna della vicinanza e voglio davvero ringraziare la presidenza italiana ha per come ha organizzato questo G20 opportuno e fruttuoso”. Una valutazione condivisa da Hanet Yellen, che sul suo profilo Twitter ha definito “produttivo” il summit. “Abbiamo fatto progressi nell’affrontare sfide globali critiche come la crisi climatica e come porre fine alla pandemia – ha scritto venerdì la segretaria di Stato americana – Non vedo l’ora di continuare la conversazione questo fine settimana”.
Le tensioni e gli scontri
Non sono mancati, tuttavia, a Venezia, dei momenti di tensione. Sabato pomeriggio, infatti, un folto gruppo di manifestanti contro il G20, ha cercato di forzare il limite imposto come sede della protesta autorizzata, scontrandosi con la polizia. Al grido “We are the tide”, “Noi siamo la marea”, con il lancio di fumogeni e petardi, è partita la sfida al blocco degli agenti in assetto antisommossa. Poche persone contuse, sia tra gli attivisti che tra i poliziotti e un arresto hanno concluso l’unico pomeriggio di fuoco in città.
Consuelo Terrin