Il dato non è buono, ma si può contrastare. Che il gioco d’azzardo patologico sia una vera e propria malattia è risaputo. Che nel nostro territorio il trend sia in ascesa, molto a causa del gioco online, anche. Esistono però delle terapie per uscire da questa situazione e, soprattutto, esistono delle strategie di prevenzione. E’ questo il tema della nona edizione di Venezia in Salute, in programma sabato 21 e domenica 22 settembre. Una due giorni in cui medici, matematici e specialisti approfondiranno la conoscenza di un tema che è tutti gli effetti una piaga sociale sempre più diffusa.
#VIS2019
Venezia in Salute non sarà però un appuntamento chiuso e rivolto solo agli operatori del settore, né si tratterà di un tradizionale convegno. Invitate a partecipare all’incontro di apertura “Fuorigioco – Vinci quando smetti”, che si terrà dalle 9 alle 13.30 al padiglione Rama dell’ospedale dell’Angelo di Mestre, sono infatti soprattutto le scuole. Nel ricco programma della mattinata, si inserisce inoltre la performance del gruppo “Taxi 1729”: dei matematici dimostreranno, numeri alla mano, come, a giocare d’azzardo, non si vince mai, perché alla fine a vincere sarà sempre il banco. La performance educativa sarà riproposta anche alle 17, al centro commerciale “Porte di Mestre”.
Tra informazione e spettacoli
Poiché l’obiettivo di Ordine dei medici, Comune di Venezia e Fondazione Ars Medica, gli organizzatori di Venezia in Salute, è quello di sensibilizzare le persone e in modo particolare le giovani generazioni sul tema, domenica #VIS 2019 si sposterà nelle strade di Mestre,tra via Palazzo e piazzetta Pellicani, con una serie di giochi, esibizioni, animazioni e intrattenimento. Dalle 10 del mattino e fino alle 20, l’occasione sarà quindi anche una festa in cui condividere informazioni attraverso stimoli diversi, che si concluderanno con uno spettacolo di cabaret karaoke di Cafè Sconcerto e El Coco.
I numeri veneziani
I dati completi sul gioco d’azzardo patologico preoccupano. Sono infatti 200 le persone prese in carico nelle cinque sedi Serd dell’Ulss 3 Serenissima. A Venezia, Mestre, Dolo, Mirano e Chioggia sono per lo più gli uomini con età media di 50 anni a dipendere dal gioco. “Purtroppo – dice però il direttore del Dipartimento dipendenze, Alessandro Pani – pur con numeri bassi, si stanno avvicinando al servizio anche ragazzi under 20 e anziani over 80”.
I numeri regionali e provinciali
Il Veneto si trova al 4° posto tra le regioni per volumi di gioco. Si è passati da 1.230 milioni del 2017 a 1.409 milioni del 2018. L’incremento è dovuto in particolare al gioco online: chi gioca tramite smartphone è passato nella fascia tra 15 e 64 anni dal 16,4% del 2013/14 al 50% del 2017/18 e dal 23,3% al 58% tra i giovani adulti. La spesa media pro capite è stata di 1.257,56 euro (8° posto in Italia) per un totale di 6,17 miliardi (aumento di 270 milioni dall’anno precedente. La stima di patologici, nel 2016, era di 32.500 giocatori problematici e tra 3.200 e 3.700 malati di gioco patologico d’azzardo. Ma il sommerso, spiegano gli operatori del settore, è assai ampio.
I pazienti in cura ai Serd del Veneto orientale (Ulss 4) è arrivato nel 2018 a quota 113 (61 nel Sandonatese e 52 nel Portogruarese), rispetto ai 107 del 2017 e agli 83 del 2016. La spesa media pro capite, nel Veneziano, si attesta a 1.393 euro, terza provincia dopo Rovigo e Verona). Il comune veneziano in cui si gioca di più è Musile di Piave (spesa media pro capite 3.452 euro), seguito da Jesolo (2.185 euro) e Portogruaro (1.909 euro).