Mostre, premi e iniziative esplorano soluzioni per la crisi climatica e l’architettura del futuro
Sono numeri imponenti quelli della 19.Mostra Internazionale di Architettura in programma a Venezia da sabato 10 maggio a domenica 23 novembre.
“Intelligens. Natural. Artificial. Collective”, esposizione che invita diversi tipi di intelligenza a lavorare insieme per ripensare l’ambiente costruito, propone infatti oltre 280 progetti presentati da 750 partecipanti: architetti e ingegneri, matematici e scienziati del clima, filosofi e artisti, cuochi e programmatori, scrittori e intagliatori, agricoltori e stilisti.
Sono 65 i Paesi presenti, con l’esordio di Repubblica dell’Azerbaijan, Sultanato dell’Oman, Quatar e Togo.
Curata dall’architetto e ingegnere Carlo Ratti, la Biennale di quest’anno si prospetta come un “laboratorio dinamico che riunisce gli esperti chiamati a raccolta per far fronte alla crisi climatica.
“Per affrontare un mondo in fiamme, l’architettura deve riuscire a sfruttare tutta l’intelligenza che ci circonda, abbracciando il campo dell’adattamento”, il commento del curatore. E su questa profonda necessità di cooperazione, inclusività e collaborazione tra “intelligenze” per far fronte all’emergenza, puntano anche gli undici eventi collaterali certificati dalla Biennale.

Intelligens. Talent Young Talent 2025
Progetti proposti da enti e istituzioni nazionali e internazionali senza fini di lucro, che apriranno, in varie sedi della città, in concomitanza con l’Esposizione, coinvolgendo anche le generazioni più giovani, come è il caso dell’evento ospitato a Palazzo Mora (Strada Nova 3659), sede del progetto “Intelligens. Talent Young Talent 2025”.
Un premio con relativa mostra dedicato ai progetti elaborati da giovani architetti, urbanisti e architetti paesaggisti neolaureati, ovvero i responsabili della trasformazione del nostro ambiente in futuro.
Il premio, promosso da Fundació Mies van der Rohe, in collaborazione con la Commissione Europea, si concentra su tesi di laurea magistrale che includono una proposta progettuale. Finalisti e i vincitori saranno presentati in un catalogo e in una mostra itinerante.

Rooted Transience
E’ dedicata a un premio anche “Rooted Transience”, un’esposizione che mette in mostra, nella suggestiva sede dell’Abbazia di San Gregorio, alla Salute, frammenti in scala reale del progetto vincitore del Al Musalla Prize 2025.
Accanto, ci saranno anche i lavori degli studi finalisti e una serie di immagini d’archivio e di documenti relativi alla storia architettonica dei musalla, spazi di preghiera temporanei, adattabili e transitori, che possono prendere forma ovunque sia necessario.
“Venezia è da lungo tempo un crocevia di scambi culturali, il che la rende la cornice perfetta per approfondire come la tipologia architettonica inesplorata del musalla possa contribuire al dibattito contemporaneo sull’architettura sostenibile e adattabile – spiega il Principe Nawaf bin Ayyaf, presidente della giuria del Premio -. Portando frammenti del Premio Al Musalla da Jeddah a Venezia, speriamo di dimostrare come le pratiche architettoniche tradizionali, basate sulla sostenibilità, l’impermanenza e la flessibilità, possano generare nuove idee e soluzioni per il futuro”.

Il progetto vincitore sarà realizzato alla Biennale delle arti islamiche in Arabia Saudita.
NON-Credo: l’Intelligenza di Taiwan nella precarietà
Si concentra sul concetto di precarietà anche la mostra “NON-Credo: l’Intelligenza di Taiwan nella precarietà”, ospitata al Palazzo delle Prigioni, affacciato sul Bacino San Marco.
Taiwan offre un modello di intelligenza incarnata nella sua architettura, dimostrando come la vita si adatti e si trasformi per costruire sull’isola una repubblica resiliente e autosufficiente in un futuro collettivamente incerto e fragile. L’esposizione, che invita i visitatori a esplorare la trasformazione di Taiwan nel precario panorama globale contemporaneo, sarà anticipata durante la pre-apertura dell’8 e 9 maggio da una serie di forum che riuniranno studiosi ed esperti internazionali di architettura, creando una piattaforma di scambio interculturale.

Catalonia in Venice, Water Parliaments
Secondo le Nazioni Unite “la crisi climatica è innanzitutto una crisi idrica”.
Sulla base di questa dichiarazione, “Catalonia in Venice, Water Parliaments”, la mostra proposta dall’Institut Ramon Llull ai Cantieri Cucchini a San Pietro di Castello, reimmagina l’architettura come una pratica collaborativa multispecie che riflette l’interdipendenza tra esseri umani, non umani e sistemi idrici.
La mostra indaga come corsi d’acqua, delta, bacini e acquitrini plasmino paesaggi culturali, tradizioni ed ecosistemi – in particolare nel contesto catalano, valenciano e baleare – affrontando allo stesso tempo le sfide ecologiche globali.
Deep Surfaces
Accessibilità, educazione e turismo sostenibile sono i temi affrontati da “Deep Surfaces. Architettura per migliorare l’esperienza dei visitatori nei siti Unesco”, mostra ospitata a Palazzo Zorzi, a San Severo, sede Unesco.
L’esposizione, presenta una selezione di 50 centri visitatori di altrettanti siti Unesco: un’opportunità per riflettere su come l’architettura, quando progettata con funzioni e valori sostenibili e integrata nel sistema di gestione di un sito, possa promuovere la cura del patrimonio, migliorarne e regolamentarne l’accessibilità, supportare le economie locali e favorire l’inclusione sociale.

Parallel Worlds, Exhibition from Macao, China
E’ dedicata alla sorprendente Macao, nota come la “Las Vegas dell’Est”, l’esposizione “Parallel Worlds, Exhibition from Macao, China”, organizzata all’Arsenale, in Campo della Tana dall’Ufficio per gli Affari Culturali del Governo della RAS di Macao. La mostra si concentra sul paesaggio urbano passato, presente e futuro di Macao, regione autonoma e, insieme, città storica ampiamente preservata. L’aspetto più affascinante per i visitatori è che questa metropoli, situata sulla costa meridionale della Cina, risulta essere composta da più “città”, diverse l’una dall’altra, che non appaiono correlate eppure coesistono in un’armonia sorprendente: la Macao storica, la città dei casinò, la nuova città di Hengqin e l’invisibile operazione digitale di Macao come città senza contanti.
The Fondation Cartier pour l’art contemporain by Jean Nouvel
Mette in rilevo la possibile coesistenza di diversi elementi anche la mostra “The Fondation Cartier pour l’art contemporain by Jean Nouvel” ospitata alla Fondazione Giorgio Cini, esposizione che svela il design innovativo firmato da Jean Nouvel per la nuova sede di Fondation Cartier che sarà inaugurata a dicembre del 2025.
Jean Nouvel, nel rivisitare un edificio della metà del XIX secolo situato accanto al Louvre, si spinge oltre i confini del design architettonico per promuovere il dialogo con tutte le forme di creazione artistica contemporanea. A Venezia, i visitatori avranno l’opportunità di esplorare un modello in sezione su larga scala dei nuovi spazi che vanno oltre la mera funzione di edifici, trasformandosi in veri e propri ambienti culturali, interagendo armoniosamente con il contesto circostante.
La sovrapposizione della mostra al paesaggio veneziano, visibile dalle finestre della Fondazione Giorgio Cini, rispecchia il principio distintivo della nuova sede di Fondation Cartier: un intervento architettonico nel cuore della Parigi storica.

The Next Earth: Computation, Crisis, Cosmology
Anche Palazzo Diedo, a Cannaregio, di recente riaperto al pubblico come spazio espositivo di Berggruen Arts&Culture, ospiterà un evento collaterale della 19.Mostra Internazionale di Architettura: “The Next Earth: Computation, Crisis, Cosmology”, un’esposizione all’avanguardia che solleva interrogativi urgenti su dove ci troviamo, verso dove siamo diretti, e come l’architettura debba rispondere alle crisi su scala planetaria.
Claudia Meschini