Mantenere viva e sviluppare, anche in sinergia con altre istituzioni, la secolare tradizione veneziana della produzione artigianale e del commercio di raffinati beni artistici, di consumo e di servizi di alta qualità.
Con questo obiettivo ha aperto, a Dorsoduro, a San Vio, Bottega Cini, uno spazio commerciale caratterizzato da una forte connotazione culturale ed etica.
Il progetto, nato dall’incontro tra tre realtà imprenditoriali del mondo della cultura: la Fondazione Archivio Vittorio Cini, The Merchant of Venice e Museyoum, eccellenze nei rispettivi settori, intende creare un dialogo tra cultura e aziende veneziane e non solo.
La Bottega Cini
Questo elegante spazio, che prima ospitava la galleria d’arte con laboratorio di stampe Bac Art Studio, si trova di fronte a Palazzo Cini, casa-museo nelle cui sale, da 35 anni, è esposta, oltre a mostre temporanee, una parte significativa delle collezioni d’arte del Conte Vittorio Cini, imprenditore e mecenate che qui visse per 60 anni fino alla morte, nel 1977.
All’interno di Bottega Cini trovano posto accanto all’arte profumatoria di The Merchant of Venice, brand veneziano di profumeria artistica, altre eccellenze del territorio come l’impiraressa (infilatrice di perle veneziane) Marisa Convento, che ha trasferito qui il proprio laboratorio, le vetrerie Nason Moretti e Ercole Moretti, le case editrici Marsilio e Lineadacqua, il laboratorio di serigrafia Fallani e poi le sculture di Giancarlo Franco Tramontin e le forcole in legno di Saverio Pastor.
L’unica azienda non veneziana è l’antica cartiera artigiana Toscolano 1381 di Maderno sul Lago di Garda, in quanto fornitrice di Venezia durante la Repubblica Serenissima fin dal 1300.
Ma come precisa il conservatore dell’ Archivio Cini Giovanni Alliata di Montereale, nipote di Vittorio Cini, “a Bottega Cini, troveranno spazio in futuro, a rotazione, anche altre eccellenze veneziane e non solo”.
L’artigianato rappresentato dalle sue eccellenze
“Con questo progetto intendiamo promuovere l’artigianato e le aziende locali che si distinguono per il loro pregio -puntualizza Marco Vidal, Ceo del brand The Merchant of Venice – . Ogni prodotto ha un’anima e una sua unicità: i nostri clienti potranno qui trovare rappresentata l’idea di una Venezia viva, di qualità e sostenibile”.
Tra libri, vetro muranese doc, profumi artistici, oggettistica artigianale e merchandising, Bottega Cini ospita anche un’area dedicata alla realtà virtuale e immersiva in cui, non appena il dpcm del Governo lo consentirà, saranno organizzati eventi e presentazioni con l’ausilio di supporti multimediali di ultima generazione.
A gestirla è Museyoum, startup innovativa che vanta una vasta attività internazionale nel campo della realtà virtuale e dell’intelligenza artificiale.
Schermi interattivi per esperienze immersive
“Al momento – spiega Alliata – gli schermi interattivi (touch on screen o dialoganti con il visitatore) e le postazioni oculos, i visori per la realtà virtuale, non possono essere usati a causa delle restrizioni dettate dall’emergenza sanitaria. A settembre però, durante la Mostra del Cinema, sarà comunque presentato sugli schermi di Bottega Cini il documentario “Venezia anno zero” girato con il telefonino dall’artista veneziano Andrea Morucchio. Una riflessione suggestiva e significativa del lockdown a Venezia. Il video è in concorso nella sezione Pasinetti 2020 della Mostra del Cinema”.
Rinviata invece a data da destinarsi l’esperienza virtuale immersiva itinerante “Raffaello dalle origini al Mito“, organizzata da Museyoum negli spazi di Bottega Cini.
“L’eccezionale acqua alta di novembre scorso ha bloccato i lavori e il riallestimento si è concluso solo lo scorso febbraio – aggiunge Alliata -. Eravamo già pronti per l’inaugurazione ma, a causa della pandemia e del conseguente lockdown, abbiamo dovuto rinviare ulteriormente l’apertura di questa mostra progettata per i 500 anni dalla morte (6 aprile 1520 ndr) del “divin pittore”. Un’esperienza virtuale immersiva per vivere attraverso strumenti innovativi e interattivi, i luoghi d’origine, le opere e altri interessanti aspetti della vita e del mito di Raffaello Sanzio“.
Presto un laboratorio artistico
Un altro progetto in fieri è l’allestimento a Bottega Cini di un laboratorio dedicato a Raffaello dove il visitatore potrà osservare da vicino le tecniche di produzione dei pigmenti raffaelleschi e i supporti su cui lavorava il grande pittore rinascimentale, tele e tavole in legno.
Una delle prerogative di Bottega Cini è quindi il preminente spazio concesso all’arte, in tutte le sue diverse espressioni. Persino gli shopper, le borse per gli acquisti, sono realizzati ad hoc e raffigurano un particolare de “Il Giudizio di Paride” di Botticelli (e bottega) del 1485, un dipinto che fa parte della collezione permanente di Palazzo Cini.
“Abbiamo poi un’ampia e variegata sezione dedicata al bookshop, essenzialmente libri di arte, cataloghi e pubblicazioni di mostre allestite a Palazzo Cini, ma anche libri dedicati alla cultura di Venezia in generale, dalla cucina tipica alla storia fino a guide turistiche particolari – conclude Alliata – Questo nuovo spazio supplisce alla mancanza del bookshop di Palazzo Cini visto che, sempre a causa del Covid-19, il Palazzo quest’anno è aperto, per ora, solo dal venerdì alla domenica”.
Le mostre temporanee
La mostra temporanea “Piranesi Roma Basilico“, allestita a Palazzo Cini fino al 23 novembre, mette a confronto numerose vedute di Roma realizzate dai due grandi maestri, Giovanni Battista Piranesi e Gabriele Basilico. Le incisioni settecentesche di Piranesi appartengono alle collezioni della Fondazione Cini, come le fotografie di inizio anni Duemila commissionate a Basilico.