“Analizzando i dati inglesi, dove la variante Delta è maggiormente diffusa, abbiamo una certezza: il vaccino funziona“.
Il presidente della regione Veneto Luca Zaia inizia così la sua conferenza stampa per illustrare, con l’ausilio del direttore del Dipartimento di prevenzione regionale Francesca Russo e dell’assessore alla Sanità Manuela Lanzarin, la situazione.
La variante in questione è presente anche nella nostra regione, dove 85 casi sono stati sequenziati, mentre sono arrivati a 25 mila al giorno i tamponi fatti per monitorare la diffusione dei contagi.
La positività è passata dallo 0,3 allo 0,4%, ma i ricoveri registrano una percentuale che va dallo 0 all’1%.
L’incidenza è di 11 persone positive su 100 mila.
La variante che colpisce i giovani
“Sia a livello nazionale che regionale non ci sono casi di ultrasettantenni e non abbiamo in questa fascia d’età ricoveri e decessi, così come tra gli operatori sanitari, anche loro largamente vaccinati – ha rilevato Francesca Russo – E’ molto evidente dunque l’effetto della vaccinazione. L’età media dei contagiati, in Veneto, è di 23 anni. La maggior parte dei cluster sono legati ai giovani ed è in aumento la fascia d’età tra i 15 e i 24 anni. Questo perché – ha concluso- sono coloro che si muovono di più, che viaggiano e che sono meno vaccinati”.
Tra coloro che hanno contratto il virus nonostante il vaccino, molti avevano fatto la seconda dose da pochi giorni.
I vaccini
Attualmente in Veneto ha avuto la prima dose di vaccino il 67,3% della popolazione, mentre ha completato il ciclo il 45,5%. Tra gli ultraottantenni e i sanitari la copertura è del 95%.
“Molti sono invece i giovani che non sono ancora vaccinati – ha ricordato Russo -. Sarebbe importante che lo facessero ma, nel caso non volessero, che assumessero comportamenti corretti“.
Ugualmente, secondo lo studio sulla situazione nei Paesi maggiormente colpiti dalla variante Delta, per i viaggi, Maiorca, dove ci sono importanti focolai, risulta al momento sconsigliata, così come la Spagna, Paese con maggior incidenza a livello europeo. Ma anche l’Inghilterra continua a tener alto il tasso di positività, arrivato a 28 mila nuovi casi al giorno per circa 3000 ricoveri settimanali. Qui, l‘87% delle persone hanno ricevuto la prima dose di vaccino e il 66% hanno completato il ciclo. Ricoveri e mortalità risultano bassi.