Zaia: “potremmo farcela a vaccinare tutti prima dell’estate”
I numeri del Veneto sono tornati da zona arancione e si guarda quindi con fiducia alla nuova classificazione di venerdì 2 aprile per uscire finalmente dalla zona rossa a partire da martedì 6 aprile. “Domani saremo oggetto di valutazione – ha sottolineato il presidente della Regione, Luca Zaia – e incrociamo tutto quello che possiamo incrociare. Ma se la posizione che abbiamo elaborato sulla base dei dati in nostro possesso sarà confermata, possiamo auspicabilmente sperare che ci sarà un passaggio di colore. Che, da quanto ci risulta, sarà immediatamente operativo da martedì prossimo, visto che il decreto scade il 6 aprile e noi ci siamo dentro. Potendo, nel caso, aprire ad esempio anche le scuole superiori in presenza al 50%”.
I dati
In questo momento, l’Rt del Veneto è sceso a 1,12, quindi sotto la soglia di 1,25 che determina il passaggio automatico al rosso. Così come l’incidenza, che è a 226,8 rispetto al limite di 250. E anche il tasso di ospedalizzazione di area non critica (27% su 40%) e terapie intensive (29% rispetto al 30%) sono sotto la quota che determina il campanello d’allarme, pur ricordando che, in questo caso, si tratta solo di limiti di guardia e non di soglie tassative che fanno scattare il passaggio di fascia. Per inciso, la variante inglese è ora diffusa in Veneto all’88,5% (contro una media nazionale dell’86%), mentre quella brasiliana all’1,4%.
“Stamattina – ha aggiunto Zaia – ho parlato con il ministro Speranza, che mi ha confermato di aspettare domani. È dunque prudente attendere la classificazione ufficiale: non perché noi abbiamo fatto i conti della serva, ma perché parliamo pur sempre di decimali”. Da segnalare, dal bollettino, anche il dato sui ricoveri: in 24 ore l’incremento è stato solo di un’unità, portando il totale a 2.242, con un calo di un ricoverato in terapia intensiva. “I dati – ha concluso il presidente – mostrano un contenimento della crescita, ora meno aggressiva: se sono precursori di un’inversione di tendenza, lo confermeranno i prossimi giorni”.
Vaccini: superata quota 37 mila in un giorno
L’altro bel segnale sottolineato dal presidente è quello dell’andamento della campagna vaccinale. “Con 37.276 somministrazioni in un giorno – ha commentato Zaia – penso che abbiamo battuto ogni record nazionale. Quel che a me interessa di più è che la macchina vaccinale sta funzionando ed è a regime. E quindi, se avremo carbone da buttare in caldaia, riusciremo a fare un bel lavoro, mettendo tutti sotto stress”.
Le prime vaccinazioni, finora, sono state circa 905 mila, a cui aggiungere, secondo il presidente, i 384.471 positivi riscontrati da inizio pandemia, perché hanno sviluppato gli anticorpi. Quanto alle forniture, da ieri in magazzino sono arrivate 83 mila dosi di Pfizer-BioNTech, 103 mila di AstraZeneca sono attese per sabato e 38 mila di Moderna per venerdì.
“Noi possiamo arrivare – ha fatto i conti il governatore – a 35 mila vaccinazioni al giorno, più altre 30 mila tramite i medici di base e altre 15 mila in farmacia. Su base mensile, vuol dire 2,4 milioni al mese: una prospettiva che ci dice che possiamo farcela a vaccinare tutti prima dell’estate, anche se ci servirebbero forniture per 80 mila dosi al giorno”.
L’avvio del portale di prenotazione
Giovedì 1 aprile è stata la data di avvio anche del portale unico di prenotazione online delle vaccinazioni. Già nelle prime ore si sono registrate 18 mila persone, nonostante 4 o 5 Ulss non abbiano nemmeno aperto il canale di prenotazione, non avendo sufficiente disponibilità di vaccini. “Chiediamo pazienza a tutti – ha concluso Zaia – perché mi rendo conto che se avessimo avuto centinaia di linee in più al call center, sarebbero state comunque intasate. In ogni caso, mi sembra che il sistema stia dimostrando di essere performante. E che la macchina vaccinale abbia superato anche le difficoltà, che sono state anzi strategiche, visto che, in un processo industriale, lo stress test serve”.