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Sanitari no vax. Lanzarin: "Il Veneto intende applicare la legge vigente"

Sanitari no vax. Lanzarin: "Il Veneto intende applicare la legge vigente"

Il Veneto intende “applicare la legge vigente senza accanimento ma con serenità”.
Con queste parole l’assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin ha spiegato la linea della Regione in merito alla sospensione del personale sanitario che non intende vaccinarsi.
Ciò che stabilisce la norma è sancito da un decreto legge dal titolo “Disposizioni urgenti in materia di prevenzione del contagio da SARS-CoV-2 mediante previsione di obblighi vaccinali per gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario” approvato dal Consiglio dei Ministri il 31 marzo 2021 .
Il decreto prevede l’obbligo di vaccinazione gratuita per gli operatori sanitari. Riguarda le persone che esercitano le professioni sanitarie e agli operatori socio sanitario che lavorano nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche o private, nelle farmacie, nelle parafarmacie e negli studi professionali.
Il rifiuto della vaccinazione da parte del lavoratore porta alla sospensione, senza retribuzione, del diritto di svolgere mansioni e prestazioni a rischio di diffusione del contagio.
Gli ordini professionali sono tutti d’accordo nell’auspicare che nel più breve tempo possibile tutti gli iscritti si vaccinino per salvaguardare la salute pubblica e non dover creare disservizi ai cittadini.
In Veneto sono circa diciannovemila gli interessati, prevalentemente nelle province di Padova, Verona e Treviso.
Di questi,  2574 sono medici, 4480 sono infermieri, 540 operatori socio-sanitari, 891 farmacisti, 328 veterinari e 289 ostetriche.
Il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia finora ha messo in stand by le sanzioni in attesa di chiarimenti dal Governo anche perché, come ha più volte spiegato, ci si troverebbe di fronte a un evidente problema di scarsità di personale.  “La volontà – ha spiegato l’assessore Lanzarin – è quella del dialogo e del confronto, però con un limite invalicabile: la tutela del paziente”. Saranno dunque le Ulss, attraverso i direttori generali, a verificare l’avvenuta vaccinazione del personale e a comminare le eventuali sanzioni previste dalla legge.

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