I risultati della ricerca dell’Anas sugli stili di guida: meno cellulare (ma non tra i giovani), più cinture allacciate (ma non tra gli anziani)
I limiti di velocità imposti alle auto aumentano la sicurezza sulle strade?
Per 1 italiano su 2 la risposta è no.
Non a caso, dalle rilevazioni cinematiche effettuate sulle strade, emerge 1 vettura su 10 li viola.
È questo il risultato che emerge dalla quarta edizione dell’analisi sui nostri stili di guida commissionata a Csa Research dall’Anas e condotta su un campione di 4 mila persone e oltre 3.500 osservazioni dirette.
La presentazione degli esiti della ricerca è avvenuta nelle ore in cui il Parlamento si sta apprestando a dare il via alla riforma del Codice della strada, che inasprisce le sanzioni per i trasgressori, anche se ben il 65,9% degli intervistati non è al corrente delle novità.
Dall’indagine, in ogni caso, emergono anche risultati incoraggianti. Per esempio, scende la quota di chi usa il cellulare al volante e di chi non rispetta il divieto di sorpasso, mentre aumenta l’uso di frecce e cinture. Anche se con risultati diversi in base all’età.
Gli italiani e i limiti di velocità
Sulla questione limiti di velocità, al 51% di coloro che hanno affermato non ritengano pericoloso superarli va aggiunto il fatto che solo il 34,7% pensa che sia utile rispettarli, con un 16,4% che invece è convinto che un guidatore esperto possa viaggiare a una velocità superiore a quella consentita.
Tornando invece alle rilevazioni su strada, un superamento del limite di oltre il +20% è stato riscontrato nell’1,2% dei casi. E si è visto che, di notte, la velocità aumenta mediamente del +5,9% rispetto alle ore diurne.
In questa ultima prospettiva, il Grande raccordo anulare di Roma è esemplare (in negativo): la notte vi si viaggia infatti a 81,9 km/h di media contro i 66,5 km/h del giorno, che pongono la capitale al primo posto per virtuosità, con il superamento dei limiti riscontrato in percentuale appena tra lo 0,4% e l’1% dei casi.
Molto più indisciplinati, al contrario, gli automobilisti torinesi, con quasi 1 su 5 (il 19,7%) che spinge l’auto oltre il consentito, e soprattutto i baresi. Nel capoluogo pugliese, a superare il limite è il 34,6% dei veicoli.
Meno cellulare mentre si guida
Appena il 55,4% degli intervistati, illustra ancora il rapporto, è convinto che siano i comportamenti errati alla guida a causare gli incidenti e il 60,1% ritiene utile il Codice della strada. E soprende che solo il 72,5% pensa che l’assunzione di alcol e droga da parte di chi si mette alla guida sia sempre pericolosa, con un 8,4% che la ritiene al contrario irrilevante. La stretta sul tema è una delle modifiche di prossima introduzione, con l’obiettivo dichiarato dal Governo di ridurre il numero di oltre 3 mila morti registrati ogni anno sulle strade italiane ineieme a quella all’uso del cellulare al volante.
Una pratica, questa, che fortunatamente è in continuo calo. Dal 10,3% di osservazioni del 2022 si è passati infatti al 9,6% del 2023 e all’attuale 7,4%. Vi è però un gap generazionale, tra il 9,9% degli under 40 e il 5,6% degli over 60. L’11,4% del campione ritiene del resto che durante la guida “si possa fare altro”. L‘autostima sulle proprie qualità di guidatore è però in calo: rispetto a un voto medio di 9 che gli intervistati si erano assegnati nel 2023, adesso si è scesi a 7,9. Va però aggiunto che solo il 64,7% ritiene, riferendosi a se stesso, di potersi definire un “guidatore esperto”.
Più frecce e cinture (ma non per tutti)
Sia pur lentamente, sta continuando inoltre a migliorare l’attitudine degli automobilisti italiani al rispetto anche di altre forme di comportamento. Per esempio, ora è la maggioranza (il 54,3%) a usare le frecce direzionali per segnalare un sorpasso, mentre la quota si fermava al 49,1% lo scorso anno e al 45,9% nel 2022. E sono sempre meno coloro che non rispettano il divieto di sorpasso. La percentuale è ora del 14,6% contro il 15,9% del 2023 e il 17% di 2 anni fa.
Per quanto si sia riscontrato un miglioramento anche in questo ambito, un ragionamento agli antipodi rispetto a quello valido per i cellulari va fatto infine per l’uso delle cinture di sicurezza. In generale, sui sedili anteriori le allaccia il 93,3% (dall’89,4% del 2023 e 88,6% del 2022), mentre su quelli posteriori si scende al 44%, ma con un incremento notevole dal 27,4% del 2023 e 24,3% del 2022. Guardando alle fasce d’età, i meno rispettosi sono in questo caso gli over 60: 9,2% di violazioni contro il 7,7% degli under 40 e il 6,1% di chi ha tra 40 e 60 anni.
Alberto Minazzi