Il dato certo è che le varianti si stanno diffondendo ampiamente ovunque e con estrema velocità.
Se ancora non si riesce a capire con esattezza quale sia la prevalente, qualche informazione è possible raccoglierla proprio attraverso la velocità con cui è aumentata l’incidenza nelle ultime tre settimane.
A dirlo è il matematico ricercatore del Cnr Giovanni Sebastiani.
Analizzando le curve a livello provinciale, separatamente per ciascuna delle 107 province italiane, Giovanni Sebastiani, ha potuto quantificare la velocità di aumento della componente esponenziale evidenziata attraverso il cosiddetto tempo di raddoppio degli incrementi. Tra le 107 province italiane il tempo di raddoppio è per molte di 4 giorni e mezzo, che è un raddoppio più basso rispetto a quello tipico della variante Delta, che era dai 5 ai 7 giorni.
Le province con tempo di raddoppio inferiore o uguale a 4 giorni e mezzo sono 32 e non distribuite in modo casuale ma formano quasi un continuum da Lecco fino a Lecce. Infatti se escludiamo Rimini, Vibo Valentia ed Enna, c’è la formazione di tre cluster quasi contigui. Il primo, che parte da Lecco, coinvolge altre province della Lombardia, una dell’Emilia Romagna e 9 province su dieci della Toscana oltre a tutte e due le province umbre. Un altro cluster coinvolge le quattro abruzzesi, tre campane e le due del Molise. Infine, il terzo cluster comprende quattro province contigue della Puglia. Poiché dagli studi finora fatti in Sudafrica e Regno Unito sappiamo che la variante Omicron si diffonde più rapidamente della Delta è ragionevole dunque suppore che in queste 32 province vi sia una prevalenza non trascurabile di Omicron, se non altro molto più rispetto alle altre.
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Varianti: uno studio di un ricercatore del Cnr individua quella prevalente
12 Gennaio 2022
Tag: Omicron