Dallo Spallanzani di Roma e dal Sacco di Milano l’aggiornamento. Ma continuano le segnalazioni sospette
Dopo il “paziente zero” e altre 2 persone infette curate nell’ospedale Spallanzani, di Roma, si sommano altri casi di positività al Monkeypox, il virus delle scimmie. Uno ad Arezzo, ancora un altro, di ieri sera, ancora ricoverato nella struttura romana, un sesto, ma primo in Lombardia, rilevato dal laboratorio di microbiologia clinica dell’Ospedale Sacco di Milano.
Ed è seguito immediatamente dopo il settimo, stamattina, di nuovo allo Spallanzani, mentre continuano gli accertamenti sui casi sospetti, da Roma a Palermo, con 16 persone in isolamento precauzionale per aver avuto contatti stretti con i casi accertati.
Il quinto caso, si legge intanto nel comunicato dello Spallanzani, presenta “caratteristiche cliniche e di trasmissione simili ai precedenti”. Dai ricercatori della struttura romana è però arrivata anche una notizia positiva, dopo il completamento della prima fase dell’analisi della sequenza del dna del virus rilevato nei primi 3 casi di vaiolo delle scimmie osservati in Italia. “Sono tutti risultati affini al ceppo dell’Africa Occidentale, con una similarità del 100% con i virus isolati dei pazienti in Portogallo e Germania”, si sottolinea.
È dunque la conferma che quello sbarcato in Europa sarebbe il ceppo virale da cui derivano le conseguenze meno gravi.
“Potremmo essere anche in Italia – conclude il comunicato dello Spallanzani – di fronte a un virus “paneuropeo”, correlato con i focolai osservati in vari paesi europei, in particolare quello delle Isole Canarie”. Proprio dalle Canarie sarebbero rientrati in Italia i primi due casi dello Spallanzani, mentre il terzo aveva effettuato un viaggio a Vienna. Collegamento con la Germania, invece, nel caso del paziente a cui è stata ora riscontrata la positività a Roma, per il quale la malattia si è presentata in forma sostanzialmente leggera, non necessitando di cure ospedaliere.
La necessità di un ricovero, pur senza febbre o condizioni particolarmente gravi, si sarebbe invece presentata per il sesto caso italiano, quello riguardo al quale la conferma della diagnosi di positività è arrivata dal Sacco di Milano. Si tratterebbe, secondo le prime indiscrezioni, di un trentenne appena rientrato da un viaggio in Spagna.
Un collegamento con il focolaio delle Canarie sarebbe stato riscontrato anche per un caso sospetto che sarebbe ora allo studio sempre a Milano. E la notizia di 2 pazienti in osservazione arriva anche da Palermo, uno dei quali è un 17enne già ricoverato al Policlinico, mentre l’altro vi dovrebbe essere trasferito in queste ore dal centro di accoglienza per migranti di Canicattì.