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Vaiolo delle scimmie: confermati il nuovo caso di Padova e i tre di Piacenza

Vaiolo delle scimmie: confermati il nuovo caso di Padova e i tre di Piacenza

Costa: “Nessuna emergenza ma situazione che deve essere attenzionata”

Sono attualmente 20 i casi di vaiolo delle scimmie in Italia. Erano 7 il 25 maggio.
Gli ultimi, quelli registrati ieri (6 giugno, ndr) a Padova, dove un medico specializzando di 25 anni è stato ricoverato nel reparto di Malattie infettive e i tre casi di Piacenza, collegati tra loro. Anche in questo caso, una delle tre persone è stata ricoverata per precauzione, mentre gli altri due sono in isolamento fiduciario.
Ugualmente, lo è l’imprenditore lombardo risultato positivo al vaiolo delle scimmie il 24 maggio scorso.
Per tutti, i sintomi manifestati sono gli stessi: febbre, cefalea, manifestazioni cutanee (pustole, piccole croste e  vesciche), in qualche caso dolori muscolari e rigonfiamento dei linfonodi.

vaiolo

Il vaiolo delle scimmie o Monkeypox

Il  giovane medico padovano, per il quale la conferma è arrivata dalla stessa Azienda Ospedale Università di Padova, sarebbe stato in contatto ravvicinato con una persona giunta dalla Spagna. Non è in condizioni critiche ma è sotto osservazione.
In genere, il vaiolo delle scimmie, che ha un’incubazione abbastanza lunga, anche senza terapie specifiche si risolve nell’arco di 20 giorni o un mese.
In casi più rari, però, può diventare pericoloso.

Il balzo dei contagi

Dal 29 maggio 2022, quando è stata fatta la rilevazione dei casi segnalati nel mondo, c’è stato un balzo dei contagi.
In quella data erano infatti 257. Oggi sono 780. In soli 9 giorni, dunque, si sono contagiate ben 523 persone, facendo registrare un aumento del +203%.
Soprattutto in Europa, dove i casi sono 642.
Il maggior numero di positività è stato rilevato nel Regno Unito, dove il Monkeypox MPX ha contagiato finora 207 persone.
A seguire vengono la Spagna (156), il Portogallo (138), la Germania (57), la Francia (33) e l’Olanda (31).
L’aumento dei contagi è attentamente monitorato ma l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha reso noto di valutare “il rischio a livello globale come moderato”.

La trasmissione inter-umana

“A oggi non ci sono elementi per parlare di emergenza”, ha detto anche il sottosegretario alla Salute Andrea Costa.
“C’è una situazione che deve essere attenzionata. Attendiamo quelle che saranno le indicazioni scientifiche”.
L’attenzione più che al numero dei contagi è legata alla contemporaneità con la quale questi si sono manifestati in varie aree d’Europa, soprattutto non endemiche e alle modalità di trasmissione inter-umana, che richiede comunque dei contatti molto stretti ma che finora non si era mai manifestata in modo così assiduo.

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