Dopo il pronunciamento dell’Ema sul vaccino AstraZeneca, anche l’Italia fornisce nuove indicazioni.
Nessun dietro front sull’uso del siero, ma una raccomandazione relativa all’età delle persone alle quali sarà somministrato.
AstraZeneca è infatti ora raccomandato solo per chi ha più di 60 anni, anche se non ci sono elementi per scoraggiare la somministrazione della seconda dose per tutti quelli che avessero già avuto la prima.
Cosa succede
Gli appuntamenti prenotati fino a maggio saranno così rinviati o cancellati, le fasce d’età rimodulate e i richiami per almeno 2 milioni e 300mila italiani modificati nelle scadenze.
Sarà questa una delle fasi più laboriose perché, come indicato da Aifa, le seconde somministrazioni dovranno esser fatte a distanza di tre mesi dalle prime.
Riguardano tutto il personale scolastico, le forze armate e di polizia, le categorie prioritarie, tutti vaccinati con AstraZeneca in prima fase.
Non cambieranno le priorità
Il ministro Speranza ha fatto sapere, al termine di una giornata di riunioni con gli esperti, che “a breve ci sarà una circolare con tutte le indicazioni, dobbiamo essere chiari e netti”. Lo stesso ministro ha fatto sapere che non cambieranno le priorità e che quindi anziani e persone fragili saranno messe in sicurezza.
A oggi sono 8 milioni gli italiani che hanno ricevuto una prima dose di vaccino. 2.294.203 sono stati vaccinati con il siero di Astrazeneca. Non tutti sono under 60, ma una buona parte sì.
Ora quindi si attendono le decisioni dell’esecutivo mentre in alcune zone d’Italia crescono le defezioni agli appuntamenti vaccinali.
Succede in Lombardia dove, fa sapere il Cts, il 15-16% di prenotati non si è presentato, e della Asl Napoli 1 dove, nella giornata di martedì, su 4 mila prenotati, solo 800 si sono recati all’appuntamento con la vaccinazione.
Valentina Rossi