“Si partirà con la terza dose a settembre per gli immunocompromessi, una platea di 3 milioni di persone.
Poi, a seguire, si andrà sugli anziani e sui sanitari. E poi vedremo”.
Ad annunciare la tabella di marcia verso la somministrazione del richiamo dei vaccini anti Covid era stato ieri il commissario per l’emergenza Covid, Francesco Paolo Figliuolo. Ora, l‘avvio della nuova fase della campagna vaccinale è diventata ufficiale con l’ok dell’Agenzia Italiana del Farmaco per le categorie più fragili e per chi, lavorando nelle strutture ospedaliere e di cura, è esposto a un maggior rischio.
Il pronunciamento di Aifa dovrebbe però essere imminente anche per il resto della popolazione e arrivare già entro la fine della settimana. Il parere della Commissione tecnico-scientifica dell’Agenzia verrà quindi consegnato al Ministero della Salute prima di quello dell’Agenzia europea, l’Ema, per il quale sono previsti tempi più lunghi.
I primi vaccinati con la terza dose
Come ha anticipato il commissario, chiaramente le prime somministrazioni della dose che, in termini tecnici, è definita “booster“, riguarderà trapiantati, diabetici, grandi obesi, oncologici e persone con altre serie patologie concomitanti, con le quali, anche a fine dicembre 2020, era partita la campagna vaccinale, insieme agli operatori sanitari e agli anziani.
Tanto più che, secondo le prime indicazioni, il calo della protezione vaccinale inizierebbe per loro già dopo 4 mesi dalla vaccinazione. Le scorte di sieri, in ogni caso, non mancano e le inoculazioni saranno effettuate dagli stessi medici che hanno in carico questi pazienti per le altre malattie.
Terza dose: alcune precisazioni
Per questo nuovo giro di somministrazioni la scelta del Governo, sulla base di quanto avvenuto negli ultimi mesi, è quella di puntare sui vaccini a Rna messaggero (Pfizer e Moderna) anche per chi ha in precedenza ricevuto quelli a vettore virale (AstraZeneca e Johnson&Johnson). La necessità di ricorrere a un ulteriore richiamo è dettata dall’osservazione che l’efficacia di protezione cala in modo importante, anche nei soggetti senza particolari complicazioni, già a partire da 6 mesi dopo la seconda dose. Nel contempo, è sempre più confermata l’efficacia dei vaccini nei confronti di varianti temute come la Delta. Anche se, come ha sottolineato Figliuolo, si è vicinissimi al raggiungimento dell’immunità di gregge, con l’80% degli Italiani che sarà immunizzato con due dosi entro fine settembre, è dunque necessario mantenere alta l’attenzione, senza correre i rischi legati al calo della protezione garantita dal vaccino.