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Vaccini: porte aperte, in Veneto, per i giovani fino ai 25 anni

Vaccini: porte aperte, in Veneto, per i giovani fino ai 25 anni

L’accesso diretto alla vaccinazione, senza bisogno di prenotazione, per i giovani tra i 12 e i 25 anni è la principale novità che sarà in vigore da domani (e almeno fino al 30 agosto) in Veneto.
La Regione prova infatti a imprimere con un nuovo provvedimento una ulteriore accelerazione alla campagna vaccinale contro il Covid.

Le novità da domani in Veneto

Il presidente Luca Zaia ha illustrato tutte le novità nel corso del punto stampa dalla sede della Protezione civile di Marghera. Oltre che ai giovani, l’accesso diretto, in questo caso per il richiamo, sarà garantito anche a tutti coloro che hanno maturato i 21 giorni (per Pfizer) o i 28 giorni (per Moderna) dalla prima dose.
Così come si torna al periodo previsto dal bugiardino (3 o 4 settimane) tra le due somministrazioni per chi si sottoporrà da domani alla prima inoculazione. Altra novità, la possibilità per i Veneti di effettuare la seconda dose fuori dalla propria Ulss, purché si rimanga all’interno del territorio regionale. Infine, per i vaccinati all’estero con sieri autorizzati Ema, come molti imprenditori, sarà attivata sui siti delle Ulss una procedura speciale per inserire il certificato di avvenuta vaccinazione e ricevere in pochi minuti il messaggio per ottenere il Green Pass.

Vaccini

Zaia ha spiegato queste scelte affermando che “agosto è un mese un po’ di stanca, che ci permette di gettare il cuore oltre l’ostacolo e rischiare un po’ di più senza grossi ingorghi, perché abbiamo agende disponibili”.
In questi giorni il Veneto ha infatti in pratica dimezzato le somministrazioni, scendendo a circa 28 mila nelle 24 ore.
La percentuale di vaccinati con almeno una dose e prenotati è comunque già al 73,1%. “E anche i giovani – ha sottolineato il presidente – si vaccinano. Nella fascia 20-29 siamo al 64,8% e in quella 12-19 già al 41,7%. E confermo che per ottobre arriveremo all’80% di vaccinati”.

Il Veneto resta bianco

Il governatore del Veneto ha quindi affermato: “Siamo ancora in bianco”, riferendosi alla nuova valutazione della cabina di regia di domani. L’Rt è a 1,16, l’incidenza a 83,6, l’ospedalizzazione al 2% in terapia intensiva e al 3% in area non critica. Numericamente, i ricoverati sono scesi nelle ultime 24 ore a quota 206 (-12), di cui 28 in terapia intensiva (+3).
I nuovi positivi sono invece 583, a fronte di 42.777 tamponi (1,36% di prevalenza), che adesso sono interamente di screening dopo aver tolto la gratuità per tutti. Come ha reso noto il direttore della Prevenzione, Francesca Russo, c’è comunque stato “un calo in tutte le fasce d’età, che ci fornisce un po’ di sollievo, pur non permettendoci di abbassare la guardia”. L’età media del contagio si mantiene attorno ai 30 anni, mentre quella dei ricoverati, soprattutto in terapia intensiva, è attorno ai 55.

Novità per la quarantena

Francesca Russo ha infine illustrato le novità relative alla quarantena introdotte dalla circolare ministeriale di ieri. A essere sotto osservazione, adesso, è la variante “Beta”, per cui tutti i contatti, anche occasionali, con un positivo dovranno osservare un periodo di quarantena di 10 giorni.
Per i contatti stretti con tutti gli infetti con qualsiasi variante (tranne la Beta), il periodo di quarantena si riduce ora a 7 giorni per chi ha completato il ciclo di vaccinazione, mentre per quelli a basso rischio (cioè con un contatto col positivo inferiore a 15′) non è più prevista quarantena, ma solo un automonitoraggio.

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