La campagna vaccinale contro il Covid, in Veneto, ha superato i 3 milioni di inoculazioni, con 1 milione di cicli completati. Nel giorno dell’ingresso ufficiale in zona bianca, la Regione introduce però altre 2 novità per favorire ulteriormente l’adesione da parte di chi non ha ancora ricevuto la vaccinazione.
Gli invitati al matrimonio
La prima categoria che, da ora, potrà sfruttare una corsia preferenziale è quella degli invitati a un matrimonio.
«Chi ha una partecipazione – ha spiegato il presidente Luca Zaia, dando l’annuncio – potrà essere vaccinato subito. Per accedere al canale preferenziale, si potrà utilizzare il metodo della forzatura del sistema». In altri termini, accedendo al portale unico di prenotazione, si potrà cliccare sul pulsante “invitato a un matrimonio” per avere accesso con priorità ai primi posti liberi. Sarà poi sufficiente presentarsi con l’invito al matrimonio al momento della somministrazione in un centro vaccinale.
Over 60 senza prenotazione
Da oggi, 7 giugno, chi ha più di 60 anni e non è stato ancora vaccinato (si stima un contingente di 160 mila Veneti) può presentarsi senza appuntamento con accesso diretto in un qualsiasi centro vaccinale. Avrà quindi diritto a essere vaccinato con il siero monodose di Johnson & Johnson, di cui sono state distribuite 70 mila dosi in tutti i centri vaccinali. «Non so – ha sottolineato Zaia – quanti giorni durerà questa possibilità». Sarà possibile anche contattare i medici di base che, se aderenti alla campagna, gli fisserà la data per la somministrazione. E, dalla prossima settimana, c’è l’intenzione di coinvolgere in questo progetto anche le farmacie, alle quali saranno consegnate a regime anche le dosi di Moderna.
Il Veneto conferma: niente open day
L’apertura della vaccinazione diretta per i più anziani si accompagna alla conferma della non intenzione del Veneto di organizzare gli open day per la vaccinazione libera volontaria senza limiti di età con AstraZeneca o Johnson&Johnson.
«Magari sbagliamo – ha commentato il presidente del Veneto – ma preferiamo essere prudenti in questa fase, vedendo ad esempio Germania e Danimarca che hanno sospeso i vaccini a vettore virale e la Gran Bretagna che ha alzato il limite da 30 a 40 anni». «Se Aifa o Cts – conclude Zaia – ci danno il loro parere favorevole a scendere d’età, siamo pronti a estendere l’uso del siero. Così come aspettiamo di saperne di più per la vaccinazione “eterologa”, ovvero al richiamo con un siero diverso dalla prima dose».