Decalogo di Altroconsumo per contenere le spese per la settimana bianca di fronte agli aumenti dell’ultimo anno
Per gli amanti dello sci e delle settimane bianche nella montagna innevata, è arrivato il periodo dell’anno più atteso.
Dopo il caldo anomalo che ci ha accompagnato anche per buona parte dell’autunno, il freddo eccezionale di questi giorni, come a fine novembre non si registrava da oltre 20 anni, sottolineano i meteorologi di iLMeteo.it, hanno di fatto dato il via a una stagione sciistica che si prospetta ricca di soddisfazioni.
Ma non alla portata di tutti.
Vacanze sugli sci: l’inflazione pesa
Perché l’effetto dell’inflazione si fa pesantemente sentire anche in tutte le voci di spesa che deve mettere in conto chi si vuole concedere una vacanza o anche un semplice weekend di sport invernali in quota. Risparmiare qualcosa e riuscire così ad appagare la propria voglia di sci è però possibile. E, per spiegare come farlo, l’associazione Altroconsumo ha pubblicato un decalogo di consigli pratici da seguire.
Il decalogo di Altroconsumo per risparmiare in settimana bianca
Le prime buone norme riguardano lo skipass.
Il suggerimento, al riguardo, è innanzitutto quello di acquistarlo solo per i giorni e le ore in cui si andrà effettivamente a sciare.
Sono infatti previste varie formule, anche a ore o per mezza giornata.
Ed esistono app, come My pass Sky, che consentono, in alcuni comprensori, non solo di saltare la coda, ma anche di pagare gli impianti per il solo tempo effettivamente utilizzato.
Gli sconti gruppo e i pacchetti completi degli hotel
Inoltre sono diverse le località che concedono uno sconto, normalmente tra il 5% e il 10%, ma anche fino al 20%-30%, per chi acquista i biglietti (insieme a un apposito tesserino, come Snowit e gli skipass online sui siti ufficiali. E sconti, in generale sono previsti anche per chi viaggia in gruppo o con uno ski club, così come lo skipass può costare anche fino alla metà per i tesserati alla federazione Fisi.
Dunque, è consigliabile anche un semplice controllo sul sito del comprensorio o degli hotel (che a volte offrono pacchetti all inclusive o comunque sconti per gli impianti di risalita) per verificare l’esistenza di eventuali promozioni.
Puntare sulla bassa stagione o sui giorni infrasettimanali
In generale, poi, evitando i periodi di picco, a partire da Natale e Carnevale (anche se, a febbraio, nella settimana dal 10 al 17, Altroconsumo sottolinea che i costi sono in alcuni casi inferiori alla metà rispetto a Capodanno), non solo i prezzi sono più bassi, ma anche si trovano piste meno affollate.
Una soggiorno in montagna per una sciata infrasettimanale o a fine gennaio, dunque, può essere più conveniente. E non mancano le località turistiche (anche in questo caso Altroconsumo consiglia un controllo online sui siti internet ufficiali) che prevedono in bassa stagione offerte, a volte fino alla totale gratuità, per bambini e ragazzi accompagnati da adulti.
Capodanno sugli sci
Il decalogo di Altroconsumo si lega all’analisi che l’associazione ha effettuato riguardo agli aumenti delle voci di costo (viaggio, soggiorno e skipass) per le vacanze sugli sci nella stagione invernale 2023/24, con particolare riguardo alla settimana di Capodanno (altissima stagione, dal 30 dicembre al 6 gennaio), concentrandosi su 7 tra le principali località alpine più frequentate: Tarvisio, Bormio, Madonna di Campiglio, Vigo di Fassa, Courmayeur, Champoluc e Cortina d’Ampezzo.
Proprio Cortina, la “Perla delle Dolomiti” è risultata la più cara, con una spesa calcolata per 2 persone in 4.566 euro per 7 giorni.
La più economica, invece, la friulana Tarvisio, dove possono bastare 1.595 euro a coppia.
Rincari e diminuzione di prezzi
Cifre che risultano dal prezzo dello skipass per 5 giorni, dal costo dei 10 hotel a 3 stelle più economici e da quello dei 5 bed&breakfast meno cari disponibili sui siti specializzati. A questo si è aggiunto il costo di benzina e autostrada per raggiungere la montagna da Milano, Roma, Bologna, Torino, Genova, Firenze, Trieste, Venezia e Verona.
Nel confronto su base annua, Cortina ha registrato anche i rincari maggiori (+46%) per gli alloggi (in albergo chiesti 4.752 euro, +39%), mentre a Courmayeur è risultato addirittura un -20% di prezzo.
L’aumento medio per i B&B, che consentono comunque un risparmio fino al 40% rispetto all’hotel, è stato invece del +64%, con il picco di Bormio: +121%.
Il 20% della spesa legato allo skipass
Il soggiorno incide comunque per il 75% delle spese complessive, mentre il viaggio, pur dipendendo dalle località di partenza e arrivo (il tragitto più lungo considerato è Roma-Courmayeur), pesa circa per il 5%, con un aumento medio annuo calcolato tra il +4% e il +5%.
Il restante 20% della spesa si lega allo skipass: a Cortina, per la settimana di Capodanno, si spendono 668 euro, superata però dai 704 di Madonna di Campiglio (la seconda località risultata più cara, con una media di 3.750 euro per il pacchetto completo), a Tarvisio 366.
Nelle 29 stazioni sciistiche nazionali monitorate da Altroconsumo, lo skipass giornaliero è rincarato del +7,4%, quello settimanale del +9,3%.
Non mancano però le località in cui il prezzo per le vacanze sugli sci è rimasto stabile o, addirittura, diminuito. È il caso del circuito del Monterosa ski, tra Valle d’Aosta e Piemonte, passato da 58 a 56 euro per il giornaliero.
Alberto Minazzi