L’indagine del Touring Club Italiano: dal turismo estivo emerge la tendenza al ritorno alla normalità
Le vacanze dell’estate 2022 sono state, per gli Italiani, le prime vere vacanze “post-Covid”.
Lo dice il Touring Club Italiano, il cui Centro studi ha pubblicato i risultati dell’indagine online sulle ultime tendenze del turismo effettuata tra l’8 e il 12 settembre all’interno degli oltre 300 mila aderenti alla community Touring.
Dai 4.800 questionari compilati, è emerso innanzitutto che gli Italiani non rinunciano a viaggiare: da giugno a settembre, il 94% (percentuale in linea con il 2021 e in crescita nel confronto con il 2020) si è concesso una vacanza.
E il 70% del campione ha affermato di aver trovato le località turistiche più affollate rispetto al periodo pre-Covid.
Viaggi tra pandemia e crisi economica
È il segno che, per la prima volta da inizio pandemia, qualcosa è cambiato. Almeno il periodo della paura per l’emergenza sanitaria, dunque, dovrebbe essere alle spalle.
È infatti decisamente minoritaria la percentuale di chi ha optato, per motivi di sicurezza, per destinazioni poco affollate (34%) o per un turismo di prossimità (31%), con una quota ancor minore (25%) di chi ha ridotto la frequentazione di bar e ristoranti.
C’è poi solo un 6% di chi ha risposto che ha del resto dichiarato di aver dovuto modificare i piani a causa della malattia sua o di un compagno di viaggio.
Oltre a chi ha programmato le ferie nella seconda metà di settembre, il 6% di chi non ha ancora effettuato viaggi nell’estate 2022 lo ha fatto invece per motivi economici. In ogni caso, pur di concedersi una vacanza, il 45% ha optato per una riduzione delle spese: dagli extra (51%) alla scelta della bassa stagione (32%), alla riduzione della durata (22%).
Le destinazioni
Tornando al confronto tra oggi, il periodo di emergenza sanitaria e quello pre-pandemico, la preponderanza di chi ha scelto una meta italiana è scesa dal 91% del 2021 al 74%. Il dato, in ogni caso, è ancora superiore al 63% del 2019.
Tra le destinazioni estere, il 23% ha viaggiato in Europa, soprattutto in Francia (24% del totale), Grecia (17%), Spagna (10%) e Croazia (7%). Tra le mete nostrane, invece, guida il Trentino Alto Adige (13%), seguito dalla Sardegna (11%), dalla Puglia (10%) e dalla Toscana (9%).
Il mare resta il preferito, con numeri (45%) anzi ancor superiori al periodo pre-Covid. E, nonostante l’aumento dei prezzi (riscontrato dal 73% del campione), il 59% ha puntato su stabilimenti balneari attrezzati. Il restante 41% ha piantato l’ombrellone in una spiaggia libera. E, al riguardo, il 59% della community ritiene che in Italia queste siano troppo poche.
La montagna, invece, cala rispetto agli ultimi 2 anni, anche se la percentuale (il 18% del totale) di chi la sceglie, per farvi soprattutto brevi passeggiate (46%) o escursioni (45%), è superiore al 2019. La stessa percentuale, 18%, ha puntato su viaggi itineranti in auto moto e camper, il 6% sulle città d’arte e il 4% su borghi ed entroterra.
Periodi, mezzi di spostamento e strutture ricettive
Il ritorno alla normalità pre-Covid è confermato anche dalla scelta dei periodi, con il 50% di vacanze ad agosto (solo in lieve calo, ma con un 27% del totale delle partenze concentrate dal 16 al 31 del mese), il 33% a luglio e il 18% a giugno (dato in forte crescita, anche nei confronti del 2019).
Si torna poi a viaggiare principalmente in auto, scelta dal 58% dei rispondenti: dato in linea con il 2019, ma in calo rispetto al 2021. Recupera, toccando il 20%, l’aereo, anche se rimane lontano il 33% pre-pandemico. E potrebbero incidere, su questo dato, i disagi e i disservizi riferiti dal 28% degli interpellati.
Continua anche il recupero, sul fronte delle strutture ricettive, di hotel e villaggi, scelti dal 44% dei viaggiatori. Stabili gli affitti di appartamenti, mentre calano ancora, pur restando superiori al 2019, i turisti che hanno alloggiato in seconde case (12%) o in quelle di parenti ed amici (4%).
Alberto Minazzi