Lo studio della Stanford University: 3 centimetri in più in 30 anni
La dimensione del pene è importante?
Spesso, sebbene i sondaggi dicano che l’85% delle donne sia soddisfatta del proprio partner da questo punto di vista e nonostante siano in molte ad affermare che la lunghezza non ha alcun impatto rilevante sul proprio piacere sessuale, per l’uomo sì. Lo è.
L’organo di riproduzione maschile viene infatti sempre considerato un simbolo di forza sessuale, virilità e vitalità. E una buona parte di autostima spesso è legata proprio alle sue dimensioni.
Il primo studio sull’andamento della lunghezza del pene
Così, in questa prospettiva, è sicuramente incoraggiante, oltre che sorprendente, scoprire che dalla prima ricerca scientifica dedicata, da un team della Stanford University, alla caratterizzazione dell’andamento della lunghezza dell’organo a livello mondiale, esaminando variazioni geografiche e tendenze temporali, emerge un aumento da 12 a 15 centimetri medi tra il 1992 e il 2021.
Un 24% in più in 29 anni, decisamente eccezionale per il breve arco di tempo, che, in realtà, preoccupa gli esperti.
Perché i dati pubblicati sul The World Journal of Men’s Health e ripresi dalla Società italiana di andrologia spingono a interrogarsi sulle cause del fenomeno, con indicazioni di un probabile legame con le conseguenze negative dell’impatto dei fattori ambientali.
Pene più lungo, ma solo in erezione
Il significativo aumento medio della lunghezza del pene, spiegano i ricercatori, è stato osservato in diverse regioni geografiche e popolazioni di soggetti, ma solo con riferimento ai dati in erezione. Non è stata infatti identificata nessuna variazione nelle situazioni in cui il pene sia a riposo o allungato tramite trazione.
Del resto, si fa notare, mentre la lunghezza eretta è fissa, le altre sono estremamente soggettive e variabili.
I dati utilizzati alla base dello studio si riferiscono a un campione di 55.761 uomini emerso da 75 studi pubblicati tra il 1942 e il 2021, con esclusione di quelli basati su autovalutazioni.
Le stime della lunghezza media raggruppate, nel periodo, sono risultate pari a 13,93 cm in erezione, 12,93 cm di lunghezza allungata e 8,7 cm di lunghezza flaccida.
L’allungamento nel tempo, tra l’altro, ha riguardato tutte le fasce d’età.
Nel mondo, il pene non è uguale per tutti
Il lavoro della Stanford University, pur senza individuarne le cause, ha portato alla luce invece differenze significative nelle misurazioni delle dimensioni del pene a seconda delle regioni geografiche, con risultati coerenti con altri rapporti sul tema. Le misurazioni più lunghe sono state quelle degli africani sub-sahariani, quelle intermedie in europei, asiatici del Sud e nordafricani, le più piccole negli asiatici orientali.
Sul tema, c’è un precedente studio di ricercatori tedeschi, che ha stabilito che primi sono gli ecuadoriani (media di 17,61 cm), seguiti da camerunensi (16,67) e boliviani (16,51).
In Europa, l’Italia, 19^ assoluta con 15,35 cm, è 3^ dietro Olanda (15,87) e Francia (15,74).
In coda, chiude la Cambogia con 10,04. Secondo lo studio di Stanford, però, “man mano che la migrazione continua, le differenze potrebbero diminuire”.
Pene più lungo: cause e motivi di preoccupazione
Anche l’eziologia, cioè le cause, dell’aumento della lunghezza in erezione rimane incerta.
Tra le ipotesi avanzate dallo studio, l’anticipo della maturazione sessuale dei ragazzi, visto che “una crescita puberale precoce può essere associata a un aumento delle dimensioni corporee, inclusa una maggior lunghezza del pene”. Un possibile ruolo è stato attribuito anche ad altri fattori, a partire dalle sostanze chimiche.
Tra questi, stile di vita sedentario, obesità e la crescente esposizione a sostanze che alterano gli ormoni.
“Diverse esposizioni prenatali o postnatali possono influenzare i tempi puberali”, si sottolinea, ricordando che anche la diminuzione del numero di spermatozoi e dei livelli di testosterone, l’aumento dei tumori ai testicoli e dei difetti genitali congeniti sono stati attribuiti a esposizioni ambientali e stili di vita.
La formazione e la crescita del pene
Il pene si forma durante la gestazione, sotto influenze ormonali, con una crescita che poi continua durante la pubertà.
Alla nascita, la lunghezza, nel 90% degli uomini, è tra i 2,8 e i 4,2 cm da stirato, e la circonferenza tra 0,9 e 1,3 cm. Le misure all’inizio della pubertà sono tra i 6 e i 7 cm, con il raggiungimento della dimensione definitiva normalmente nei 5 anni seguenti, con ritmi diversi da individuo a individuo.
La lunghezza raggiunta al massimo verso i 21 anni, poi, non cresce più.
La scienza ha dunque sfatato il mito che, andando verso la vecchiaia, il pene si allunghi ancora. O, meglio, questo è vero se ci si riferisce al pene allungato meccanicamente, ma non allo stato di erezione. Il normale sviluppo genitale maschile iniziale, è la conclusione dello studio di Stanford, è però cambiato nel tempo.
Tutto quello che avreste voluto sapere…
Riguardo al pene, è possibile trovare una serie di diverse curiosità e sondaggi.
Tra questi, quello, di qualche anno fa, secondo cui le donne preferirebbero mediamente un organo di 16 cm di lunghezza e 12,2 di circonferenza in erezione.
Questo, però, vale per i partner fissi, perché le esigenze sarebbero sia pur di poco maggiori (16,3 e 12,7 cm) in caso di rapporti occasionali.
Sono numerosi anche gli studi che hanno definito, nel tempo e in vari Paesi, la lunghezza media in erezione, con una forbice sostanzialmente tra i 12,5 e i 13,5 cm.
Allo stato flaccido, invece, ci si attesta attorno ai 9 cm. Eppure, il 45% degli uomini sarebbe convinto, vergognandosi, di avere un pene più corto della media.
Forse, però, non al punto di spingersi alla pratica che era in uso nel 16° secolo nella tribù brasiliana Topinama: farsi mordere il pene da serpenti velenosi per aumentarne le dimensioni…
Alberto Minazzi