Le Università fanno network. In un momento storico difficile, in cui il Covid ha inasprito anche le iniquità economiche del nostro mondo portando un forte carico di sofferenza, puntare sui giovani e sul loro apporto a una nuova visione di città diventa quanto mai importante.
Venezia, con i suoi 1600 anni di storia, è una città del passato.
Ma è anche la città del futuro, dei bambini, degli studenti, della cultura internazionale e dei diritti umani.
Sotto lo stesso Link
In quest’ottica le Università cittadine si sono unite ritrovandosi sotto lo stesso link delle conversazioni di Global Campus of Human Rights, una rete di 100 prestigiose università di tutto il mondo che offre a studenti talentuosi l’opportunità di dedicarsi a Master di alto livello sui Diritti Umani e sulla Democratizzazione.
GCHR ha organizzato uno spazio di discussione sul futuro possibile a Venezia e ospiterà una serie di 4 “Global Campus of Human Rights Conversations”, di cui il prossimo è previsto per febbraio 2021. Il primo incontro, ospitato al monastero di San Nicolò al Lido di Venezia, in modalità online per le normative covid, ha visto protagonisti Tiziana Lippiello, rettore dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, Paola Mar, assessore del Comune di Venezia con delega all’università, Manfred Nowak, segretario generale del GCHR, George Ulrich, direttore accademico del GCHR ed Elisabetta Noli, direttore amministrativo del GCHR.
Ripartire dai giovani
“In questo momento paradossalmente perfetto e tragico insieme, le istituzioni – ha detto l’assessore Mar -devono ricucire le proprie relazioni per favorire scambi culturali, anche livello internazionale, coinvolgere i giovani, perché da loro arrivano le nuove idee. Non chiederti cosa può fare il tuo Paese per te – ha conluso citando Kennedy – ma cosa puoi fare tu per il tuo Paese”.
L’impegno, dunque, deve partire proprio dalle istituzioni cui la formazione dei giovani è affidata.
“E’ il nostro turno per far qualcosa per Venezia – ha detto Manfred Nowak, segretario generale del GCHR- L’obiettivo è che questa città, già capitale di una cultura internazionale, diventi anche capitale dei diritti umani”.
Obiettivo responsabilità sociale
Lavorare sull’educazione delle giovani generazioni quindi è fondamentale. “Ma anche sulle social duties, sulle responsabilità e i doveri sociali – ha rilevato la rettrice dell’Università Ca’ Foscari di Venezia Tiziana Lippiello -La nostra Università ha oltre 23 mila studenti. Collaborare con le altre istituzioni è importante”.
Lippiello ha poi concluso citando Confucio: “Ogni giorno esamino me stesso su tre questioni: se agendo per gli altri sono stato leale; se trattando gli amici, sono stato sincero; se metto in pratica ciò che trasmetto agli altri”.
Una sorta di parallelo orientale rispetto all’americano sopra citato, che unisce le direzioni d’intento ad una vera collaborazione del singolo per un bene comune.
Il progetto “Study in Venice”, contenitore che vede come partner l’Università Ca’Foscari, l’Accademia di Venezia, lo IUAV, il conservatorio Benedetto Marcello e VIU, Venice International University è un primo atto concreto in questo senso. Il suo espletamento è per ora visibile nella riconversione di affitti turistici in affitti dedicati agli studenti, che possono ripopolare la città trovando casa a prezzo calmierato. Le opportunità potrebbero andar però oltre unendo le forze.
Le opportunità di Venezia
“Global Campus of Human Rights esiste da 20 anni ed è una delle poche istituzioni sostenute dal crowdfunding. Vi fanno parte un centinaio di prestigiose università di tutto il mondo ma, paradossalmente, non è conosciuta a Venezia come lo è all’estero. La speranza – ha detto il direttore accademico del GCHR George Ulrich – è che queste conversazioni portino a conoscenza di tutte le attività supportate da GCHR. Non solo i corsi universitari ma, per esempio, la Summer school in cinema, le collaborazioni col mondo delle arti, e con la mostra del cinema.
Vogliamo trovare dei partner nella città di Venezia che sostengano la nostra attività e sarei felice -ha rilanciato – se GCHR potesse collaborare con il Comune di Venezia”.