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Una nuova legge per Ong, naufraghi e migranti

Una nuova legge per Ong, naufraghi e migranti

Mercoledì, in Parlamento, il caso Francia e la nuova legge del ministro dell’Interno Piantedosi

Tutto parte da una distinzione di termini: da un lato stanno i migranti, dall’altro i naufraghi.
Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni aveva sottolineato il distinguo in più occasioni intervenendo sulla querelle con la Francia a proposito della nave Ocean Viking.
Dopo la telefonata intercorsa oggi tra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il presidente francese Emmanuel Macron, che hanno ribadito, rafforzandolo con un comunicato congiunto pubblicato sul sito del Quirinale e su quello dell’Eliseo, l’importanza di una “piena collaborazione in ogni settore“, sia bilaterale sia in ambito comunitario, la questione approderà mercoledì in parlamento.

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La premier Giorgia Meloni e il presidente francese Emmanuel Macron prima della questione migranti

La nuova legge

Nell’occasione, ha anticipato il Corriere della Sera, sarà presentata una nuova legge sulle navi delle Ong.
Che si basa proprio sul distinguo iniziale, perché poggia su una situazione giuridica di base: i porti italiani offriranno rifugio solo a chi dimostrerà di aver soccorso imbarcazioni a rischio naufragio.
L’altro punto cardine riguarda la ridistribuzione dei naufraghi, tra i Paesi europei, per la quale il governo italiano chiederà che si applichi la regola senza che questa sia subordinata al principio della volontarietà.
Secondo quanto anticipato, inoltre, le Ong che potranno far riferimento all’Italia dovranno sottoscrivere un codice di condotta.
Tra le altre linee guida, il codice introduce come condizione per intervenire l’effettivo pericolo per le persone a bordo.
In questo caso, sarà d’obbligo avvisare le autorità del Paese più vicino.

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Gli accordi con il Nordafrica

Alle navi che non si attengono al codice di comportamento sottoscritto, non sarà data l’autorizzazione di attraccare nei porti italiani e scatterà una sanzione amministrativa.
Accanto alla nuova norma sui migranti che il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi dovrebbe illustrare nel dettaglio mercoledì al Parlamento, c’è l’obiettivo, perseguito dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, di stringere accordi direttamente con i Paesi del Nordafrica.
L’idea è quella di poter creare già nei Paesi di partenza dei centri in cui, selezionando sul posto le richieste di asilo, poter gestire in modo diverso i flussi migratori includendo un’equa distribuzione tra i 27 Stati dell’Unione Europea.

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