Non è una novità, perché questo è il 10° anno che viene riproposto, il secondo al largo della piccola isola di Burano. Ma il presepe realizzato nel bel mezzo della Laguna da Francesco Orazio colpisce sempre. Non solo per la particolare collocazione delle bellissime statue artigianali, ma ancor più per lo sfondo unico su cui può contare: Venezia.
E, anno dopo anno, il presepe della Laguna cresce. «Quest’anno – sottolinea Francesco Orazio – ho realizzato 14 statue nuove, rispetto a quello dello scorso anno, portando il totale a 63 pezzi, tra natività e contesto circostante».
I presepi di Francesco Orazio
Francesco Orazio, 51 anni, non è uno scenografo o un artigiano. La sua attività lavorativa è quella del commercio ambulante di frutta e verdura, nei vari mercatini rionali della provincia di Venezia: dal Lido a Portogruaro. Ma la passione per il presepe, ammette, ce l’ha da sempre. «A casa mia, a Cavallino-Treporti – rivela – ne ho una ventina. In più, quest’anno, ne ho realizzato un altro in un capannone di 12 metri per 6».
«Da noi – prosegue Orazio – si usa fare il concorso dei presepi. Ma io, non solo perché i miei sono troppo grandi, non voglio partecipare, preferendo lasciare che magari un ragazzino, vincendolo, si appassioni come me». Ma proprio nelle acque della località del litorale dove risiede, 10 anni fa, Orazio ha dato il via all’iniziativa del presepe sull’acqua. «Dopo aver visto il mio presepe a Cavallino-Treporti – ricorda – mi hanno invitato varie località, da Jesolo a Burano. E così scelto dall’anno scorso di prodigarmi per portarlo nell’isoletta».
Le statue e la location
Del resto, il piccolo borgo noto per la pesca e il merletto offre scorci suggestivi in grado di valorizzare al massimo le pregevoli realizzazioni artistiche che Orazio realizza con il contributo del cugino, Pierangelo Nardin. «Io – ammette – realizzo, sagomo e dipingo per tre quarti le statue. Lui interviene con le ultime rifiniture, dando realmente “vita” alla statua, per la grande capacità di realizzare con la pittura volti estremamente espressivi».
In occasione dell’avvento, le statue, dopo essere state provate e riprovate in acqua davanti a casa, sono state quindi posizionate di fronte alla pescheria vecchia di Burano, sul lato nord dell’isola, con la skyline di Venezia sullo sfondo. Una posizione di semplice accesso, a soli 5’ dall’approdo dei mezzi pubblici, con una riva lunga 150 metri da cui il presepe, collocato in un canale largo una trentina di metri, a 6-7 metri dall’inizio della secca, è facilmente visibile.
Le insidie della Laguna
«Abbiamo individuato quel posto – riprende Orazio – anche perché risulta protetto dalla bora. I problemi arrivano quando il vento gira a scirocco. Abbiamo così legato ogni paletto di sostegno con 6-7 metri di corda e fissato un ancoraggio ogni 5-6 statue, per facilitarne il recupero se dovessero cadere in acqua. Operando in un’area aperta, qualche perdita va comunque messa in preventivo».
E se, a Cavallino-Treporti, le perdite annue erano solo un paio, lo scorso anno furono addirittura 23. Ma non è l’episodio più curioso capitato a Francesco Orazio, in questi anni. «Cinque anni fa – racconta – uno svizzero in vacanza in camper chiese al vicino bar di comprare alcune statue. Di fronte alla mia risposta negativa, decise di portarsene comunque via 8. Grazie alle telecamere e all’intervento dei Carabinieri, comunque, riuscimmo a recuperarle».
La novità per Pasqua
Non c’è solo il presepe natalizio, comunque, tra i progetti di Francesco Orazio, che è una vera e propria fucina di idee. «Dopo il rinvio forzato causa Covid dello scorso anno – anticipa – per Pasqua presenteremo una novità, che è già pronta. Al posto della capanna del presepe, ho realizzato un sepolcro, con 2 croci e 2 sassi grandissimi alle spalle. E poi il Cristo, che si avvia verso il sepolcro, in mezzo agli arcieri per strada». Anche questa opera, già testata a casa di Orazio, sarà posizionata vicino a Burano.
Alberto Minazzi