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Un Natale tra tamponi e quarantene. Sette le regioni gialle

Un Natale tra tamponi e quarantene. Sette le regioni gialle

Per molti, questi del 2021, sono stati giorni di Natale e Santo Stefano inediti.
Passati in coda davanti alle farmacie di turno o agli hub per effettuare un tampone, a casa in quarantena o in isolamento fiduciario perché all’ultimo si è saputo di esser stati a contatto con persone poi risultate positive.

Natale: un triste record

Il 25 dicembre l’Italia ha raggiunto il numero record assoluto di positivi dall’inizio della pandemia: 54.762.
Sono stati fatti quasi un milione di tamponi (969.752), registrando alla fine un tasso di positività del 5,6%.
Il 26 dicembre la replica: più di un tampone su 10 ha confermato la positività di chi, tra i 217.052 che si sono sottoposti al test, sono risultati contagiati: 24.883.

“Scenario di trasmissione pari o superiore a 2”

Il giorno di Natale le regioni che hanno contato il maggior numero di nuovi positivi sono state Lombardia, Veneto, Lazio e Campania.
Ma oramai tutte le regioni, si legge nell’ordinanza del Ministero della Salute del 24 dicembre, “si collocano in uno scenario di trasmissione pari o superiore a 2 e l’aumento dell’incidenza settimanale a livello nazionale ha superato la soglia di 250 casi per 100,000 abitanti”.

tamponi
Il ministro della Salute Roberto Speranza

Le regioni gialle

I numeri dei contagiati, come si prevedeva con l’arrivo della variante Omicron, continuano dunque a crescere con il il numero dei tamponi effettuati e mentre gli italiani sono a caccia di test rapidi, quasi ovunque esauriti, per confermare il proprio stato di salute, sette regioni, con la fine dei giorni canonici di festa, sono ufficialmente in zona gialla.
Sono la Calabria, il Friuli Venezia Giulia, le Marche, la Liguria, il Veneto e le province autonome di Trento e Bolzano.
Per tutta Italia valgono le nuove regole stabilite dal decreto legge del 23 dicembre.

I casi Calabria e Friuli Venezia Giulia

Calabria e Friuli Venezia Giulia, resteranno in questa fascia per altre due settimane.
Il ministro della Salute Roberto Speranza ha precisato nella sua ordinanza della vigilia di Natale che, presentando la Calabria “ un’incidenza dei contagi pari a 207,5 casi ogni 100 mila abitanti, un tasso di occupazione di posti letto in area medica pari al 25.9% e un tasso di occupazione di posti letto in terapia intensiva pari al 16,6%” e avendo il Friuli Venezia Giulia “ un’incidenza dei contagi pari a 419,9 casi ogni 100 mila abitanti, un tasso di occupazione di posti letto in area medica è pari al 22% e il tasso di occupazione di posti letto in terapia intensiva pari al 14,9 %, allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus SARS-Cov-2, per entrambe la zona gialla è rinnovata per un periodo di quindici giorni e comunque non oltre la data di cessazione dello stato di emergenza, ferma restando la possibilità di una nuova classificazione”.

Oltre due mesi in salita

Sono oramai 9 le settimane in cui l’Italia si trova in un momento difficile della fase epidemica e per la prima volta, in questi quasi due anni, sono soprattutto i bambini di età compresa tra i 0 e i 9 anni i più colpiti dal virus: 393 per 100 mila abitanti. A loro, si aggiungono i 404 per 100 mila abitanti nella fascia di età 10-19 anni.

Il picco atteso a metà gennaio

“Non è ancora il picco – ha messo le mani avanti Walter Ricciardi, consigliere scientifico del ministro della Salute illustrando la situazione ai microfoni di Sky Tg24 – A gennaio ci sarà un rialzo fortissimo dei casi. E’ prevedibile un numero di casi simile a quello visto negli altri  Paesi d’Europa”.
Soprattutto in Germania e Austria, dove ai primi di dicembre si sono contati anche 70 mila nuovi positivi (Berlino) al giorno.

Germania e Austria dopo il lockdown per non vaccinati

Numeri che hanno messo entrambi i Paesi in estremo allarme, tanto da averli portati a decidere per il lockdown per i non vaccinati.
Una misura che la Germania ha attivato a partire dal 2 dicembre e che sembra funzionare. I casi quotidiani, infatti, si sono ridotti a 10 mila circa.
In Austria il lockdown per i non vaccinati è stato introdotto l’8 dicembre.
Secondo i dati rilevati, il picco dei 15 mila casi al giorno è scemato, contando il giorno di Natale 2025 nuovi positivi.

Consuelo Terrin

 

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