Dalle diagnosi per auto a quelle sul nostro territorio. L’opinione dell’imprenditore Bruno Vianello
Bruno Vianello, Presidente di TEXA, con sede a Monastier di Treviso, una delle tre più grandi aziende al mondo di diagnosi per auto, moto e camion, ha le idee molto chiare sulla globalizzazione e sul territorio. E le esprime con chiarezza. “Io non ho nulla contro chi va a costruire in Cina. Ma chi costruisce in Cina dovrebbe farlo per vendere su quei mercati, non essere libero di reimportare in Europa e distribuire a prezzi stracciati. Se andassi anche io a realizzare i miei prodotti in Cina sarei sicuramente più ricco, ma verrebbe meno quella che secondo me è una missione etica che l’imprenditore deve avere, ovvero quella di arricchire anche il territorio dove è nato, dove ha le radici e dove ha trovato le condizioni per fiorire. Mi rendo conto che questa teoria è avversata da molti economisti, però io collego alla produzione in paesi dove non esistono i fondamentali diritti del lavoratore un decadimento della ricchezza in occidente e quindi mancanza di fiducia e recessione nei consumi. Sarei un pazzo a non prendere atto della globalizzazione, ma la crisi che stiamo vivendo è a mio giudizio anche legata ad un approccio confuso, precipitoso ed eccessivamente entusiastico verso questo nuovo scenario, pensato solo nell’ottica dei benefici immediati e non dell’impatto sul medio lungo periodo. Io credo che la globalizzazione andrebbe affrontata stabilendo delle nuove regole commerciali a livello di capi di stato, specialmente europei, per garantire la maggiore competitività ai singoli paesi anche in proporzione al loro rispetto delle regole sociali”. La storia imprenditoriale di Bruno Vianello nasce con una concessionaria Alfa Romeo a Roncade. In quel periodo, metà anni ’80, escono le prime vetture dotate di una primitiva elettronica, ma le apparecchiature che devono riparare i guasti sono rudimentali e complicate. Vianello, assieme all’amico Manuele Cavalli, comincia a progettare degli strumenti per utilizzarli nella propria officina. Ma questi si rivelano così efficaci che la loro fama si diffonde velocemente in tutto il Veneto prima, e poi anche in altre regioni italiane. Ad un certo punto il giro di affari è diventato tale che i due si rendono conto che dedicarsi alla diagnosi elettronica probabilmente è più vantaggioso che continuare a vendere automobili. Nasce così nel 1992 la TEXA, “Tecnologie Elettroniche X Automobili”, con un piccolo capannone e tre impiegati.
DI COSTANTINO GALLO
Economia +
UN MOTORE PER IL FUTURO DEL VENETO
18 Aprile 2009