Individuato dal radar planetario della NASA, è grande come la Statua della Libertà
Nella giornata di oggi, 8 luglio, l’asteroide 2024 MT1 raggiungerà il punto più vicino alla Terra.
Anche se non c’è minaccia di collisione, gli scienziati della Nasa, l’Agenzia Spaziale degli Stati Uniti d’America, che hanno diramato un avviso sul suo arrivo, sono preoccupati a causa delle sue considerevoli dimensioni e per la velocità di avvicinamento.
Secondo il Jet Propulsion Laboratory che ha monitorato la traiettoria, il passaggio è previsto a una distanza di 1,5 milioni di chilometri. Un secondo asteroide è stato tracciato recentemente mentre volava vicino al nostro Pianeta: il 2011 UL21.
2024 MT1: grande come la Statua della Libertà
L’asteroide 2024 MT1 viaggia a una velocità di 65.215 km/h, ha un diametro di circa 80 metri e le dimensioni paragonabili alla Statua della Libertà. Proprio per le sue caratteristiche è una potenziale minaccia per la Terra.
Un impatto, non si fatica a crederlo, potrebbe causare devastazioni diffuse, esplosioni massicce, incendi e tsunami.
Per mitigare queste minacce il Planetary Defense Coordination Office PDCO della NASA sta lavorando in collaborazione con agenzie spaziali internazionali e istituti di ricerca allo sviluppo di tecnologie per la prevenzione degli impatti e la deviazione degli asteroidi.
Tra le tecnologie c’è la Dart, Double Asteroid Redirection che guarda a testare la fattibilità di deviare un asteroide in arrivo facendolo schiantare con un veicolo spaziale. Viene spontaneo chiedersi quante siano le probabilità che un asteroide colpisca la Terra, tuttavia su questo la NASA rassicura. Secondo l’Agenzia americana infatti, gli asteroidi più grandi di cento metri che possono causare danni locali, colpiscono la Terra ogni 10 mila anni, mentre le rocce spaziali più grandi di un km che possono minacciare la vita sul nostro Pianeta arrivano solo una volta ogni pochi milioni di anni.
L’asteroide 2011 Ul21, per la prima volta intercettato dal radar
L’altro asteroide, 2011 UL21 è passato per la Terra il 27 giugno a una distanza di 6,6 milioni di km, circa 17 volte la distanza tra la Luna e la Terra. E’ stato scoperto nel 2011 dal catalina Sky Survey finanziato dalla Nasa a Tucson, in Arizona, ma per la prima volta si è così avvicinato alla Terra. Tanto da essere ripreso dal radar. Oltre a determinare che l’asteroide è approssimativamente sferico gli scienziati del Jet Propulsion Laboratory hanno scoperto che si tratta di un sistema binario in quanto un asteroide più piccolo, o luna, gli orbita da una distanza di circa 3 km.
Secondo Lance Benner, il principale scienziato del JPL che ha contribuito a guidare le osservazioni, circa due terzi degli asteroidi di queste dimensioni sarebbeo sistemi binari. Un dato significativo perché è possibile utilizzare le misurazioni delle loro posizioni relative per stimare le loro orbite, masse e densità reciproche, che forniscono informazioni chiave su come potrebbero essere formati.
Quali sono gli Asteroidi potenzialmente più pericolosi
Gli oggetti vicini alla Terra sono asteroidi e comete con orbite che li portano a 195 milioni di km dal Sole e questo significa che possono circolare attraverso il vicinato orbitale della Terra. La maggior parte di questi sono asteroidi che variano in dimensioni da pochi metri a 40 km di diametro. Hanno orbite che non li portano molto vicini alla Terra e di conseguenza non presentano alcun rischio di impatto.
Una piccola frazione di essi però è richiede maggiore attenzione, tale da essere considerati maggiormente pericolosi. Sono gli asteroidi di dimensioni superiori a 140 metri con orbite che li portano vicini fino a 7,5 milioni di km dall’orbita terrestre attorno al Sole. A vigilare su di loro ci pensa il Center for Near Earth Object Studies che costantemente monitora tutti gli oggetti vicini alla Terra per valutare quale rischio di impatto potrebbero rappresentare.
Non si conosce attualmente minaccia significativa per i prossimi cento e più anni.