La retrospettiva dedicata all’artista romano Giuseppe Capogrossi e un fitto calendario di visite guidate, incontri e workshop per famiglie caratterizzano la stagione della Collezione Peggy Guggenheim di Venezia
Moderna, dinamica e sempre disposta ad osare. La Collezione Peggy Guggenheim di Venezia dopo il successo di Ciclismo, Cubo-Futurismo e la Quarta Dimensione “Al velodromo” di Jean Metzinger, e delle numerose iniziative estive, inaugura il 29 settembre CAPOGROSSI. Una retrospettiva, a cura di Luca Massimo Barbero, che aprirà un autunno all’insegna dell’arte, e che rimarrà aperta fino al 10 febbraio 2013. La Collezione Peggy Guggenheim rende così omaggio ad uno dei protagonisti assoluti della scena artistica del secondo dopoguerra e nel contempo organizza per gli “Amici” della Collezione tutta una serie di iniziative di sicuro interesse.
La cifra stilistica dell’artista romano Giuseppe Capogrossi, nella fattispecie si identifica con il gusto di un’epoca, di un’Italia fiorente e ottimista, colta nel pieno del boom economico dei “meravigliosi” anni ’50 e ’60. Realizzata in collaborazione con la Fondazione Archivio Capogrossi, Roma, sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica e con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, l’attesa antologica ricostruisce l’iter artistico di Giuseppe Capogrossi (1900 – 1972), con oltre settanta opere, tra dipinti e lavori su carta, rintracciate dopo lunghe ricerche in collezioni private e importanti musei, tra cui il Centre Georges Pompidou di Parigi, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, da cui proviene un significativo nucleo di opere, il Mart di Rovereto, la Galleria d’Arte Moderna di Torino, oltre al Solomon R. Guggenheim Museum di New York. Proporre oggi l’intero percorso di Capogrossi significa riscoprire uno dei più originali interpreti dell’arte visiva italiana, subito acclamato a livello internazionale già alla nascita del suo personalissimo segno.
L’esposizione riunisce la produzione dell’artista a partire dai suoi capolavori figurativi degli anni ’30, con tele come I canottieri (1933), Il temporale (1933), La piena sul Tevere (1933) e L’Annunciazione (1933), il grande quadro, oggi conservato al Centre Pompidou, che ritorna per la prima volta in Italia, dopo essere stato esposto a Parigi nel 1933 e in quella occasione donato dal governo italiano al museo Jeu de Paume, per essere successivamente acquisito dalle collezioni statali francesi. In mostra anche alcune rarissime prove pittoriche, esposte per la prima volta in questa occasione, rivelatrici di quel passaggio che tende alla sintesi delle forme, alla presenza di segni, lettere e numeri.
Ma sarà un vero e proprio autunno d’arte quello che propone la Collezione Peggy Guggenheim per la stagione appena iniziata. Un autunno durante il quale la Guggenheim ha in programma visite guidate, momenti conviviali, incontri e approfondimenti culturali. Con un calendario ricco di attività riservato agli “Amici” della Collezione, il museo offre l’opportunità unica di associarsi con una quota speciale (agevolazioni per gli under 26 e le famiglie), valida fino al 31 dicembre 2012, e partecipare così agli innumerevoli appuntamenti in programma.
La mostra dedicata a Capogrossi ha offerto l’opportunità del primo incontro, in programma sabato 22 settembre, dal titolo Capogrossi: internazionalità del segno italiano, come anticipazione all’apertura della grande retrospettiva dedicata all’artista romano. Luca Massimo Barbero, curatore della mostra, insieme a Giorgina Bertolino e Maria Luisa Frisa, hanno ripercorso l’atmosfera culturale in cui si è formato Giuseppe Capogrossi, per mezzo di un viaggio virtuale attraverso i gusti e i costumi degli anni ’50-’60. Sabato 29 settembre è invece la volta dell’architetto Elena Franzoia accompagnare i soci del museo alla scoperta della 13. Mostra Internazionale di Architettura.
Non solo attività per adulti: da ottobre la Collezione dedica un ciclo di workshop alle famiglie. Il progetto BeConnected è incentrato sul concetto di connessioni intese come interrelazioni personali, dinamiche di gruppo e possibilità creative nell’era digitale, e nasce con l’intento di stimolare la capacità di relazionarsi con gli altri. I più piccoli verranno motivati all’attività di gruppo, gli adolescenti saranno introdotti a un uso consapevole e stimolante del digitale e dei social network mentre gli adulti potranno prendere parte a incontri sul pensiero creativo applicato a rapporti interpersonali. Il ciclo comincerà a ottobre, con i primi appuntamenti destinati ai bambini dai 7 ai 10 anni, per proseguire fino ad aprile 2013. Sempre a ottobre Giovanni Bianchi, storico dell’arte contemporanea dell’Università di Padova, farà da cicerone alla mostra The Small Utopia Ars Multiplicata in corso alla Fondazione Prada (sabato 13) e all’esposizione Enrico Castellani / Guenther Uecker a Ca’ Pesaro (sabato 27).
Il mese di novembre sarà invece dedicato a due incontri che vedranno protagonista il vetro. Marino Barovier presenterà la mostra da lui curata Carlo Scarpa. Venini 1932-47 (sabato 10), allestita nel nuovissimo spazio della Fondazione Cini, sull’Isola di San Giorgio, “Le stanze del Vetro”, mentre Rosa Barovier Mentasti terrà una conferenza sulle radici del vetro contemporaneo alla Collezione Peggy Guggenheim (mercoledì 28). Il 2012 si chiude infine il 20 dicembre con il Concerto di Natale al teatro Goldoni di Venezia, realizzato in collaborazione con Palazzetto Bru Zane, Centre de musique romantique française.
DI VALENTINA KENT
Arte e Cultura +
UN AUTUNNO D’ARTE
8 Settembre 2012