Il 70% del buono stato di salute dipende da prima del concepimento. Il tema al centro di un progetto presentato al “Milan Summit Longevity”
Prima ancora del concepimento all’interno del ventre materno, i comportamenti dei nostri genitori iniziano a determinare il nostro destino.
Perché, per invecchiare bene e in salute, non basta aver “adottato dei comportamenti salutari per tutta la vita”, ma bisogna aver avuto anche la fortuna di vivere “degli ottimi primi 1.000 giorni di vita”.
Lo afferma Emanuela Folco, segretario generale della fondazione “Giovanni Lorenzini”, che ha presentato nella giornata conclusiva del “Milan Summit Longevity” il progetto chiamato proprio “I primi 1.000 giorni di vita”. Perché il riferimento di Emanuela Folco sono i primi, decisivi 33 mesi all’inizio della nostra esistenza, che possono incidere fino al 70% sulla qualità del futuro del neonato.
Quando si diventa genitori
Il progetto, che si inserisce nel solco dei risultati emersi dagli studi sull’epigenetica, tra cui una ricerca pubblicata su Lancet, si concentra sull’importanza del periodo compreso tra i mesi che precedono il concepimento e i 2 anni di vita dell’individuo e in particolare sulle buone pratiche che i futuri genitori dovrebbero adottare ancor prima che avvenga la fecondazione dell’ovulo.
“Durante i mesi di pre-concepimento, che solitamente non sono mai meno di 6 – precisa il presidente della fondazione Lorenzini New York, Sergio Pecorelli – entrambi i genitori con tutti i loro comportamenti e i loro stili di vita, sono responsabili del futuro del loro figlio”. “La madre – prosegue Pecorelli – è responsabile di quello che avviene in gravidanza e lo farà prestando attenzione a fare esercizio fisico, a nutrirsi correttamente, a limitare e gestire lo stress. Ma anche il padre gioca un ruolo molto importante con il suo stile di vita e l’ambiente in cui vive”.
Il rischio, in caso di stili di vita o condizioni psico-emozionali sbagliate, è quello di influenzare anche lo sviluppo di malattie croniche.
Ci sono anche rischi pre-concezionali
L’esposizione allo stress durante la gravidanza è stata per esempio più volte associata all’insorgenza nei figli di determinate condizioni cardiovascolari, metaboliche, neurologiche e condizioni mentali e cognitive.
Tra gli altri determinanti dei rischi pre-concezionali, rientrano anche obesità, fumo, uso di sostanze stupefacenti e abuso di alcol.
“È incredibile riflettere su come le scelte e gli investimenti dei genitori – conclude Elia Biganzoli, membro del comitato scientifico della fondazione Lorenzini – possano influenzare il futuro benessere dei propri figli in modi così profondi e duraturi. Il fatto che il nostro ambiente prenatale possa modulare l’espressione genica e influenzare la nostra salute e longevità è affascinante e allo stesso tempo incoraggiante”.