Uno studio rivela come, nel mondo, la notte di Halloween sia legata non solo a zucche e fantasmi ma anche a talismani di protezione
C’è chi la ama da impazzire vedendovi una ghiotta occasione di divertimento e chi la critica aspramente considerandola una festa che non ha attinenza con le nostre tradizioni e legata al paganesimo e all’occultismo.
Chi si prepara a celebrarla con zucche intagliate, finte ragnatele, costumi di zombie, fantasmi e streghe e chi percepisce demoni e mostri come simboli delle forze maligne e ribatte con eventi alternativi come le “Feste della luce” o le “Feste di Ognissanti”.
Ma c’è anche chi sta nel mezzo, ammiccando a dolcetti, scherzi e decorazioni macabre ma tenendosi pronto a tirar fuori per la notte del 31 ottobre il proprio scaccia sfortuna.
Perché va bene che gli spettrali simbolismi antichi siano stati sdoganati per la festa ma da qui a spalancare privo di difese il sottile confine tra la vita e la morte in una notte in cui, secondo la tradizione celtica, gli spiriti possono tornare sulla terra, non ci pensa proprio.
Così, proprio come faceva l’antico popolo irlandese, che per proteggersi cercava di confondere le anime erranti indossando maschere spettrali e accendendo dei falò, anche il mondo degli pavidi contemporanei ha i suoi talismani.
Diversi di Paese in Paese, stravaganti e davvero di ogni tipo ma accomunati da un medesimo fine: allontanare la cattiva sorte o il malocchio.
A svelare quali siano i portafortuna più utilizzati in occasione della Festa di Halloween nel mondo è una ricerca condotta dal team della piattaforma per l’apprendimento delle lingue Preply, che ne ha individuati 25.
Gli scaccia iella
Molti portafortuna rimandano al mondo animale.
Così in Germania e Austria, secondo una credenza che risale al Medioevo, assumono un significato di fortuna, ricchezza e prosperità i maiali, in Australia le rane, in Grecia i delfini, in Svezia il Cavallo di Dala e in Polonia le squame di carpa. Ancora, in India portafortuna sono gli elefanti, in Cina i pipistrelli rossi, in Giappone il maneki-neko o “gatto che fa il cenno” spesso posizionato in case e aziende, in Corea la rondine.
Dalla rapa alla zucca
La zucca intagliata che tutti conosciamo e che è stata mutuata da molti Paesi, arriva da una trasformazione americana di un’antica leggenda dalla stessa Irlanda che ha dato i natali ad Halloween.
Nella notte del 31 ottobre, narra la leggenda, un contadino astuto di nome Jack, trovandosi a vagare tra il mondo dei vivi e quello dei morti, riuscì a ingannare il diavolo illuminando il proprio cammino con una rapa all’interno della quale inserì una candela. Negli Stati Uniti la rapa è stata sostituita dalla zucca, che ha mantenuto il potere di allontanare gli spiriti maligni e di portar fortuna.
I talismani per Halloween in Europa e nel mondo
Altri oggetti utilizzati in tal senso sono la scopa appesa alla porta per proteggere la casa da spiriti indesiderati e, in Italia, il corno. Indossarlo la notte del 31 ottobre, secondo la nostra tradizione porterebbe fortuna e allontanerebbe le forze oscure.
Una funzione, quella del cornicello, svolta in Francia dai due pupazzetti in lana Nenette e Rintintin, in Irlanda da trifogli e quadrifogli, nel Galles dai “cucchiai dell’amore“.
In America Latina sono popolari i Milagros, piccoli amuleti sacri realizzati in forma di cuori, occhi o animali, nell’antico Perù ad avere funzione di propiziatore di buona fortuna e protezione è il Tumi, un coltello cerimoniale, in Thailandia il Buddha ridente, in Nord America gli acchiappasogni e in Guatemala le bambole delle preoccupazioni, che hanno la funzione di orecchio che ascolta per i bambini i quali, prima di addormentarsi, affidano loro le paure confidando di essere protetti mentre dormono.
Nel Regno Unito si propizia la buona sorte con le ghiande, in Spagna con 12 acini d’uva.